Organismo Non Governativo di Cooperazione allo Sviluppo e di Volontariato internazionale

CEFA

Il seme della solidarietà

CHE COS’È
COME OPERA
DOVE OPERA

SEDE: Via Lame, 118 - Bologna
Tel. 051/520185 - Fax 051/520712

SEDI PERIFERICHE
:
MILANO: CEFA-MI c/o Segretariato Missioni Dehoniane
Via E. Andolfato 1, 20126 Milano - Tel. 02/2576536 - Fax 02/27001035
MODENA: Associazione “Modena-Cefa” c/o Rossi
Via Marzaglia 164, 41010 Marzaglia (MO) - Tel. e Fax 059/389219
VICENZA: Associazione “Frontiere Nuove”
Via Europa 54, 36014 Santorso (VI) - Tel. e Fax 0445/540293


PREMESSA

Il CEFA è un Organismo Non Governativo (ONG) di volontariato internazionale e cooperazione allo sviluppo riconosciuto idoneo, sulla base delle leggi italiane e delle regolamentazioni europee ed internazionali, a realizzare progetti di sviluppo nei Paesi più svantaggiati del mondo, e attività di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità in Italia. Dal punto di vista giuridico è costituito sotto forma di Comitato, senza fine di lucro.

Il CEFA (Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura) venne costituito nel 1972 da un gruppo di cooperative agricole del bolognese, legate al Movimento Cristiano dei Lavoratori (MCL). Sul “retroterra” economico-sociale dei soci fondatori il CEFA iniziò l’attività in favore dei Paesi in via di Sviluppo (PVS), anche mediante la chiamata presso il centro di Minerbio di giovani africani e latino-americani per corsi di formazione professionale nel settore agricolo, zootecnico e cooperativo. Il suo Presidente presentò in Parlamento quella che sarà la prima legge organica sulla Cooperazione allo sviluppo, la Legge 1222 del 1971, poi assunta nelle successive leggi in materia.
Nel 1974 il CEFA ottiene dal Ministero degli Affari Esteri italiano il decreto di idoneità, successivamente rinnovato, per realizzare programmi di cooperazione con i PVS attraverso l’impiego di volontari internazionali.
Il CEFA fa parte di Volontari nel Mondo - FOCSIV, la Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario. È da anni organismo di fiducia della Commissione Europea. È membro di Euronaid.

IDENTITÀ CRISTIANA

Il CEFA affonda le proprie radici nella concezione cristiana dell’uomo e del mondo e da qui attinge le motivazioni del proprio impegno. L’azione del CEFA dunque intende conformarsi ai principi evangelici e alla dottrina sociale della Chiesa, facendo preciso riferimento per i problemi dello sviluppo all’insegnamento proposto dalle encicliche sull’argomento.
Si rivolge a volontari che condividono tale ispirazione e che cercano di applicarla nella propria azione. Essi sono chiamati a rappresentare in modo laico l’impegno per la giustizia e la solidarietà fattiva, presso le popolazioni e le istituzioni con cui il CEFA collabora.

SCELTE PROGRAMMATICHE E METODOLOGIE DI INTERVENTO

Le scelte del CEFA sul piano operativo e programmatico si basano sulle seguenti opzioni:

- priorità al coinvolgimento responsabile delle popolazioni locali, per il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare e la risposta ai bisogni primari (acqua, sanità, istruzione, organizzazione sociale);
- progetti integrati nelle zone agricole interne più povere, accompagnando il processo di autosviluppo con azioni combinate sui piani tecnico-agricolo, educativo, sanitario, energetico, ambientale e organizzativo;
- concentrazione delle iniziative in alcune regioni, sia per evitare dispersioni delle risorse disponibili, sia per utilizzare razionalmente le esperienze accumulate in un ambiente il più possibile omogeneo.

Il metodo prescelto è quello di:

- elaborare il progetto non “per” ma “con” la popolazione, attraverso la raccolta preliminare di tutti i dati necessari e la messa a punto dei criteri e degli obiettivi con gli esponenti della popolazione locale e gli abitanti della zona;
- mettere al centro il principio di piena responsabilità dei beneficiari e di efficacia duratura dei progetti. Questi mirano a creare nella popolazione una presa di coscienza delle potenzialità locali, in risorse umane e ambientali;
- realizzare progetti di media dimensione capaci di sviluppo relativamente autosufficiente entro un termine temporale di medio periodo, ed estendibili come “modelli” alle zone vicine. Ogni progetto cerca di coniugare interventi direttamente produttivi con azioni rivolte alla crescita culturale e sociale;
- escludere dalle proprie azioni programmi di puro assistenzialismo, interventi cioè che non prevedano la formazione in tempi ragionevoli di persone del luogo capaci di gestire responsabilmente un progetto che diventa nel tempo autosostenibile;
- coniugare, nei contesti di emergenza, l’urgenza dell’assistenza con una impostazione dell’intervento rivolta alla riabilitazione; si tratta cioè di progetti che, per quanto possibile, pongono le basi per una continuità e una ripresa di azioni di sviluppo al termine della eccezionalità del momento. Tale prospettiva è già concreta nei programmi in corso in Somalia, in Albania e in Bosnia-Erzegovina.

 

DIVENTARE VOLONTARIO DEL CEFA?
PRIMI CONTATTI E SELEZIONE

I primi contatti possono avvenire per telefono, lettera o via e-mail. Tuttavia è bene che ci sia il prima possibile un incontro personale con la Segreteria per tutti i chiarimenti necessari.
In Segreteria vi è un responsabile per la Formazione; tuttavia le decisioni vengono prese dall’intera équipe del CEFA, che tende a privilegiare, quale criterio di scelta, quello della presa di coscienza progressiva e autonoma del candidato di essere o meno adatto al compito di volontariato. La Segreteria si riserva in ogni caso di discutere con i singoli eventuali divergenze di opinioni.

CHI È IL VOLONTARIO DEL CEFA?
REQUISITI FONDAMENTALI E PREFERENZIALI

Fondamentali.

* maturità personale
* adesione ai principi cristiani
* idoneità psico-fisica
* età minima 21 anni
* ricerca prioritaria di valori di solidarietà e gratuità nella cooperazione internazionale
* disponibilità alla preparazione e formazione adeguate prima della partenza
* disponibilità all’apprendimento della lingua locale
* attitudine al lavoro di gruppo
* comunicatività e capacità didattica
* disponibilità a un servizio di durata non inferiore ai due anni


Preferenziali:

* precedenti impegni di tipo politico, sociale, religioso
* precedenti esperienze di lavoro
* conoscenza della lingua estera più utile nel paese di destinazione
* riferimento ad un gruppo di persone (comunità, parrocchie, ecc…) disponibili a seguire l’esperienza del volontario e ad esserne coinvolte
* essere coniugati
COMPETENZE RICHIESTE

Ogni progetto richiede un determinato numero di volontari e determinate competenze. I ruoli generalmente previsti dai progetti del CEFA riguardano le competenze in campo agricolo, zootecnico, amministrativo, tecnico (geometra, capomastro, idraulico, elettricista), logistico, dell’animazione, del coordinamento e dell’educazione.

E PER IMPARARE?
CORSO DI FORMAZIONE E PREPARAZIONE SPECIFICA

Dal primo contatto alla partenza per il servizio volontario, vi sono due momenti distinti di preparazione.
Per prima cosa si verificano la scelta e l’autenticità delle motivazioni, e si ampliano assieme le conoscenze sulle problematiche del sottosviluppo e del volontariato internazionale.
L’accettazione del candidato avviene solo se vi sono concrete possibilità di inserimento. In ogni caso, la partecipazione alle iniziative di formazione non costituisce per il CEFA impegno di impiego futuro come volontario. La durata del periodo di formazione può variare a seconda del progetto e delle caratteristiche professionali e umane del volontario.
La prima parte prevede colloqui individuali ed esperienze brevi di gruppo, mentre la seconda viene condotta in maniera più individuale o comunque con volontari partenti per lo stesso programma o lo stesso Paese.
Il CEFA invia volontari nei suoi programmi per un periodo minimo di due anni. Periodi inferiori possono essere previsti in situazioni particolari.

Per quanto riguarda i progetti approvati dal Governo italiano o dall’Unione Europea, i volontari partono con un regolare contratto, fornito dall’Organismo e registrato dal Ministero degli Affari Esteri, che prevede la copertura del viaggio di andata e ritorno, il vitto, l’alloggio, una quota per le spese personali, copertura assicurativa e pensionistica. La retribuzione mensile varia di paese in paese in relazione al costo della vita in loco. In ogni caso si ricorda che il lavoro svolto dal volontario non ha, per legge, fini di lucro.
Chi è dipendente della Pubblica Amministrazione ha diritto all’aspettativa con conservazione del posto di lavoro. Il servizio militare può essere sostituito da un servizio civile nei PVS della durata di due anni.
Il contratto del volontario non è un “proforma”, ma vincola il volontario del CEFA, l’ONG e la controparte locale; esso costituisce il segno che, nello spirito della legge, la cooperazione internazionale non può essere lasciata al caso o all’iniziativa del singolo, ma deve essere inquadrata in un piano preciso.
È parte integrante del contratto una “convenzione” con la “controparte locale”, che stabilisce i termini della collaborazione tra il CEFA, i volontari e chi li assiste in loco, i reciproci diritti e doveri, i relativi campi di azione.

UNA VOLTA PARTITI?
IL SERVIZIO IN LOCO

I volontari operano in un progetto che prevede delle linee operative per i singoli settori di intervento. Tali linee non sono suscettibili di cambiamenti radicali, se non dopo una attenta verifica condotta dai volontari in servizio, dalla controparte in loco, e dal CEFA in Italia.
Tuttavia resta al volontario la scelta delle metodologie più appropriate per raggiungere gli obiettivi previsti. In questo senso, al volontario è necessaria l’attitudine a comunicare con gli altri, a comprendere modi di vita e criteri di giudizio diversi da quelli usualmente impiegati nella nostra cultura. Ne deriva che il ruolo del volontario non è quello di un esecutore passivo, ma quello di un animatore attivo.
Oltre al contatto tecnico-operativo, il CEFA cura, nei limiti del possibile, i rapporti con la famiglia del volontario e con i gruppi di origine.

RUOLO DELL’ORGANISMO DURANTE IL BIENNIO

Il CEFA cura la ricerca e la preparazione dei volontari per i nuovi programmi o per coloro che subentreranno ai rientrati per cessato servizio; assiste dal lato tecnico i programmi con l’invio di materiali, attrezzature, libri non reperibili in loco; svolge le ricerche tecnico-scientifiche richieste dai volontari in azione e a questo scopo è in collegamento con Università e aziende specializzate.
I rapporti con il volontariato e l’Organismo debbono essere molto stretti, in quanto il confronto tra l’esperienza in loco e la preparazione dei nuovi volontari sono intimamente legati.

PER CONCLUDERE…

Il CEFA e tutti i suoi collaboratori sperano che questo breve opuscolo sia stato in grado di chiarire almeno in parte il tipo di lavoro e di attività che svolgiamo.
Se credi che nel tuo futuro ci possa essere spazio per un’attività di Volontariato Internazionale, mettiti in contatto e potremo iniziare un’esperienza coinvolgente, impegnativa e affascinante sia per te che per noi.