EDITORIALE

Come sempre, il quaderno viene introdotto da un testo molto breve, ma assai importante del nostro ven. P. Fondatore. Ci confida il suo amore, la profonda devozione che aveva alla Santa Trinità. È giunto a viverla con fedeltà e gioia, non attraverso la riflessione astratta, ma attraverso il dialogo con le singole Persone: “Dio Padre, il mio padre e il mio creatore; a lui devo tutto. Il Verbo, Figlio di Dio, mio fratello maggiore: voglio ascoltarlo, seguirlo, imitarlo. Lo Spirito Santo, mio direttore e mia guida; è l’anima della mia anima; è come una madre per me”.

Il dossier centrale è dedicato tutto a questo tema: “il volto di Dio” che, attraverso il volto e la persona del Figlio, si fa conoscere come “Padre”: Dio, Padre di Gesù Cristo e padre di tutti noi. È il tema che Giovanni Paolo II ha proposto per tutta la Chiesa per questo terzo e ultimo anno in preparazione alla celebrazione del giubileo del 2000.

L’intero dossier risulta composto di tre articoli. Il primo ha per titolo: “La ricerca del volto di Dio”, una ricerca attestata in tutte le religioni, e in particolare in alcuni salmi dell’antico Testamento: “L’anima mia ha sete del Dio vivente; quando verrò e vedrò il volto di Dio?” (Sal 42,3). Si sottolinea quanto sia importante l’idea che abbiamo di Dio, non solo per la nostra vita personale, ma anche per i rapporti tra le persone e dei popoli tra loro. Uno che pensa a un dio “giudice severo ed esigente”, sarà a sua volta esigente e intollerante con tutti; mentre il volto evangelico di Dio, “Padre misericordioso”, non può non ispirare fiducia nella vita di preghiera e fraterna solidarietà con gli altri, tutti figli di uno stesso “Padre che sta nei cieli”.

Segue l’articolo di Diego Carminati, presidente dell’associazione “Laici Dehoniani” di Albino (Bergamo). È intitolato: “Nel nome del Padre...”; è una riflessione di fede sugli atteggiamenti religiosi più tipici di noi Dehoniani meditando sulla persona di Dio Padre, del Dio Figlio e del Dio Spirito... Sono riflessioni che possono alimentare anche la nostra preghiera; ma soprattutto sono “parole” che attendono solo di farsi “gesto, lavoro, famiglia”.

Il dossier si conclude con un terzo articolo più esplicitamente “dehoniano” perché descrive la Triade divina (Padre e Figlio e Spirito) come Dio/Amore rifacendosi dapprima alla S. Scrittura, poi all’esperienza di fede del P. Dehon e, infine, all’esperienza di fede di religiosi e di laici dehoniani.

I primi due articoli della rubrica “teologia pastorale” anche questa volta tornano sul tema “economia e Regno di Dio”. Rispetto ai precedenti, a volte un po’ generici o “utopici”, questi ultimi hanno il pregio di andare al concreto. Espongono, infatti, non tanto principi generali o solo astratti, ma indicazioni operative molto precise, dicendo quello che uno può o non può fare, trovandosi a operare in un determinato settore o avendo particolari responsabilità. Molte e molto facili, scrive Bazoli, le esortazioni generiche alla solidarietà, ma molto poche anche da parte della Gerarchia ecclesiastica, e spesso troppo generiche le indicazioni sulle modalità pratiche per poterla vivere.

Elementi per rispondere a una tale esigenza di “concretezza” potremmo noi stessi, in qualche modo, desumerli leggendo gli articoli successivi sulla pastorale ospedaliera a Cracovia, sui 75 anni di presenza scj in Sud Dakota e su “la comunità Betania”: esempi diversi, tutti animati e resi possibili da spirito evangelico, tutti impegnati a rispondere in modo appropriato a precise situazioni di bisogno.

Andrea Tessarolo