ESPERIENZE

VERSO UN “PROFILO” DEL LAICO DEHONIANO

A) Progetto di vita dei laici dehoniani (Brasile Meridionale)

La Vocazione Battesimale - Noi Laici Dehoniani (LD) siamo cristiani che viviamo la nostra vocazione battesimale nell’ambiente domestico, scolastico/professionale, politico e ecclesiale nel quale siamo inseriti, e sentiamo l’appello per vivere secondo un carisma specifico: il carisma dehoniano. Viviamo questo progetto a partire da un impegno assunto pubblicamente e rinnovato annualmente nella messa della comunità, nel giorno 12 di agosto, giorno in cui facciamo memoria della morte di Padre Dehon e celebriamo il “Giorno della Comunione Dehoniana”. La missione del LD è di portare la Chiesa nel cuore del mondo e il mondo nel cuore della Chiesa.

La nostra origine - Risale agli ideali spirituali e alla volontà apostolica di Padre Giovanni Leone Dehon. Egli nacque a La Capelle (nord della Francia), il 14 di marzo 1843 e morì a Bruxelles (Belgio) il 12 agosto 1925. Guidato dallo Spirito Santo, Padre Dehon coltivò un amore intenso al Cuore di Gesù.

La nostra spiritualità - Nel costato aperto e nel Cuore trafitto del Salvatore, Padre Dehon vide concretizzata l’espressione massima dell’amore di Dio Padre per l’umanità. Si rese conto che la causa dei grandi mali della società è il rifiuto di questo amore. Irresistibilmente attratto per dare una risposta, volle fare di tutta la sua vita, una espressione di amore e di oblazione.

La fondazione - Nel 1878, Padre Dehon fondò la Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani). Ma il carisma dehoniano fu comunicato anche a tutto l’ambiente che lo circondava. Sono nati, allora gruppi di laici che si sentivano chiamati da Dio per vivere il loro battesimo ispirati dal carisma dehoniano. Fu così che nel 1889, Padre Dehon fondò un’associazione di fedeli laici di carattere diocesano: l’Associazione Riparatrice. Più tardi Padre Dehon fondò un’altra associazione di laici, questa di carattere pontificio: Adveniat Regnum Tuum, approvata dal papa il 14 marzo 1923. Noi LD, ci riconosciamo eredi di queste iniziative del fondatore.

Nella Provincia BM - L’Associazione Riparatrice, fondata da Padre Dehon, si diffuse e arrivò in Brasile e venne costituita in alcune città: Santa Caterina, San Paolo, Minas Gerais e Rio de Janeiro. Negli anni ’60 e ’70, come altre associazioni tradizionali, anche questa entrò in crisi. Ma la semente non morì. È risorta a partire dal 1987, negli incontri di ex-alunni seminaristi di Santa Caterina. A partire dal 1988, la proposta fu presentata a laici che lavoravano pastoralmente insieme con religiosi SCJ nelle parrocchie. L’inizio fu a Taubaté. Poi vennero Rio de Janeiro, San Paolo, Minas Gerais, Santa Caterina, Paranà e Rio Grande del Sud. Si costituirono piccoli gruppi parrocchiali per studio, preghiera e riflessione (Informazioni più dettagliate si trovano in Dehoniana 79 - 1991/1, p. 152-158).

La Famiglia Dehoniana - Nel 1990, nel Primo Incontro Internazionale di Laici Dehoniani, a Roma, i responsabili delle varie organizzazioni - che riconoscono Padre Dehon come padre della propria vita spirituale e si riconoscono tra loro come fratelli e sorelle perché partecipano della stessa spiritualità e missione - concordarono di raggrupparsi sotto una denominazione comune: La “Famiglia Dehoniana”. Esistono diverse forme di appartenenza a questa famiglia: consacrati nella vita religiosa (sacerdoti e fratelli della Congregazione SCJ; religiose della Fraternità Mariana del Cuore di Gesù - Brasile) - la loro consacrazione è attraverso i voti; consacrati nella secolarità (istituti secolari come la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore - Italia; e Missionari dell’Amore Misericordioso del Cuore di Gesù - Portogallo) - la consacrazione avviene con una promessa; nuove fondazioni - ancora non ben definite (Bethânia - S. Giovanni Battista - Santa Caterina).

Esistono ancora varie forme di appartenenza di laici alla Famiglia Dehoniana. In Brasile abbiamo la MDJ (Missão Dehoniana Juvenil) e noi, Laici Dehoniani, che manifestiamo la nostra appartenenza attraverso un impegno. Vogliamo vivere con gli altri membri della Famiglia Dehoniana un amore simile a quello che viviamo nelle nostre famiglie.

Il Carisma Dehoniano - L’identità di tutti i membri della Famiglia Dehoniana è configurata a partire dal nostro carisma. In modo un po’ sintetico potremmo dire che il carisma dehoniano consiste nella Unione al Cuore di Cristo nella sua oblazione riparatrice al Padre in favore dell’umanità”. Questo carisma ha tre elementi centrali e inseparabili:

1. Unione al Cuore di Cristo…- La comunione con Dio e con i fratelli è il principio e fondamento del carisma dehoniano. Si tratta di una comunione tanto intensa da fare di ciascuno di noi un altro Cristo. Questo fu ben espresso dall’apostolo Paolo quando disse: “La mia vita presente nella carne, io la vivo per la fede nel Figlio di Dio, che ma ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20). Siamo configurati all’amore di Dio. Per questo Egli ebbe disposizioni di ascolto, disponibilità, rispetto, servizio, dialogo, tenerezza, accoglienza, cordialità. Esprimiamo l’unione con il Cuore di Gesù con un grande amore alla Parola di Dio e all’Eucaristia, Adorazione Eucaristica frequente, e solidarietà con i fratelli, in modo preferenziale con i poveri, gli esclusi, nei quali vediamo il volto martoriato dello stesso Cristo (cfr. Mt 25; Pb 31-39). Viviamo la comunione anche per mezzo dell’inserimento nella comunità in armonia con la pastorale d’insieme della parrocchia e/o diocesi, partecipando come gruppo di LD e vivendo la dimensione ecumenica della fede cristiana. Soprattutto ci sentiamo chiamati a rendere presente e operante la Chiesa in quei luoghi e in quelle circostanze in cui ella non possa essere sale della terra se non attraverso i fedeli cristiani laici (cfr. LG 33). Padre Dehon ha espresso tutta questa prima dimensione del carisma con il motto biblico: Sint Unum (Gv 17,22) - Che tutti siano uno!

2. …nella sua oblazione al Padre…- Oblazione significa disponibilità alla volontà del Padre in favore dell’umanità. È consegna generosa di se stesso nelle mani del Padre. È abbandono. È sacrificio. È obbedienza. È disponibilità per dare la vita per i fratelli. È la conseguenza immediata dell’amore. La vita di disponibilità, di oblazione, rappresenta la prima attitudine del Maestro. L’Eccomi di Gesù e di Maria è l’espressione di totale disponibilità e segna il momento della Incarnazione, primo passo di tutta la redenzione. Uniti con l’apostolo Giovanni e la nostra madre, Maria, ai piedi della croce, contempliamo nel costato aperto di Cristo e nel suo Cuore trafitto, l’espressione più evocatrice di questo Amore che si dona fino all’ultima goccia (cfr. Gv 19,31-37). L’oblazione del carisma dehoniano definisce la nostra identità. Riconfermiamo questa disponibilità, facendo quotidianamente il nostro atto di oblazione. Padre Dehon esprimeva questa seconda dimensione del carisma nei suoi due grandi motti preferiti: Ecce venio (Eb 10,7) e Ecce ancilla (Lc 1,38) - Eccomi!

3…. Riparazione in favore dell’umanità - L’unione con il Cuore di Cristo nella sua oblazione al Padre, fa di noi collaboratori di Dio nell’opera della redenzione. Come diceva il nostro fondatore, vogliamo instaurare il Regno del Cuore di Gesù nelle anime e nella società.


La riparazione definisce la nostra missione. Significa accogliere lo Spirito che rinnova tutte le cose (Rm 5,5; 2 Cor 3,6). È dare un cuore nuovo per un mondo nuovo. È instaurare la civiltà dell’amore. La nostra riparazione oggi dovrà consistere nel restaurare il volto di Cristo nei volti sfigurati dalla fame, conseguenza dell’inflazione, del debito estero e delle ingiustizie sociali; i volti delusi dai politici che promettono, ma non compiono; i volti umiliati a causa della loro stessa cultura, che non è rispettata, quando non disprezzata; volti terrorizzati dalla violenza quotidiana e indiscriminata; i volti angustiati dei minori abbandonati che camminano per le nostre strade e dormono sotto i nostri ponti; i volti sofferenti delle donne umiliate e disprezzate; i volti stanchi dei migranti che non trovano degna accoglienza; i volti invecchiati dal tempo e dal lavoro di quanti non hanno il minimo per sopravvivere degnamente. (Cfr. Santo Domingo 178). In tale contesto acquista un senso nuovo parlare di consolazione e riparazione.

Facciamo riparazione attraverso il nostro impegno in opere di promozione umana e di trasformazione della società. Seguiamo i passi di Padre Dehon nel suo grande apostolato sociale. In America Latina potremmo tradurre il termine riparazione con altri più vicini a noi come: liberazione e riconciliazione. Il nostro fondatore esprimeva i suoi ideali di riparazione nel motto-programma: Adveniat Regnum tuum (cfr. Mt 6,10) - Venga il tuo Regno!

B) Gruppo Laici Dehoniani del Camerun

Un gruppo di Laici Dehoniani esiste a Mélong (Bafoussam, Camerun) dal 1994. È costituito da donne e uomini tutti sposati. Si tratta di un piccolo gruppo di sei membri. I loro rapporti con la Congregazione sono ottimi sul piano spirituale, sociale e culturale. Si auspica la costituzione di tali gruppi in tutte le parrocchie scj del paese. Dal punto di vista della organizzazione, questo piccolo gruppo s’incontra tutti i primi venerdì del mese, per pregare insieme e per scambi d’informazioni sulla Provincia. Per far aumentare la comunione tra le diverse realtà della famiglia dehoniana, si auspica ancora che il giorno di P. Dehon (14 marzo) e la Festa del Sacro Cuore rappresentino per tutti e per ognuno delle vere giornate di preghiera, di riconciliazione e di aiuto reciproco all’interno della comunità dehoniana.

Risposta al questionario di riflessione

1. Noi ci diciamo laici perché abbiamo ricevuto tutti i sacramenti, eccetto quello dell’ordine che è riservato ai sacerdoti (diocesani ndr), o religiosi.

2) Il laico cristiano è caratterizzato dal suo modo di vivere la sua vocazione battesimale nella sua famiglia, nel suo ambiente professionale e ecclesiale nel quale è inserito.

3) Per qualificarci come Laico dehoniano:

a) non solamente bisogna appartenere a un gruppo ben preciso, bisogna riconoscere P. Dehon come il padre della nostra vita spirituale e riconoscerci tra noi come fratelli e sorelle che partecipano alla medesima spiritualità e alla medesima missione;

b) bisogna soprattutto appartenere ad un gruppo che ha avuto una vocazione battesimale;

c) una scelta stabile che permetta un impegno continuato nella propria missione;

d) non basta aver lavorato, conosciuto e studiato con i dehoniani, ma bisogna soprattutto riconoscere P. Dehon come il padre della propria vita spirituale e diffonderne la spiritualità, rispettando ciascuno il proprio ruolo;

e/f) la spiritualità e la missione sono due punti qualificanti del carisma di P. Dehon e perciò si devono assumere entrambi.

4) un gruppo si qualifica come “dehoniano” dagli aspetti seguenti:

a) Parlando degli aspetti tipici, noi ci caratterizziamo, nell’adesione al carisma dehoniano, per un itinerario formativo adeguato e un riconoscimento da parte della competente autorità ecclesiastica.

b) Alcuni gruppi seguono un percorso di formazione alla vita cristiana e alla spiritualità dehoniana. E questo a livello collettivo o individuale.

c) Si deve privilegiare la formazione e la spiritualità in modo da attirare altre persone a condividere la nostra vita e il nostro apostolato, e così partecipare alla nostra famiglia dehoniana.

5. Nel gruppo:

a) per quanto si riferisce alla “spiritualità” e alla “missione” di P. Dehon, il riferimento è quello alla sua azione nella chiesa e nel mondo.

b) I valori dehoniani che possono caratterizzare lo stile di vita di un laico:

- vivere il carisma dehoniano nel contesto ecclesiale e sociale,

- essere nel mondo profeti dell’amore,

- diventare servitori della riconciliazione.

c) Alla chiesa e al mondo di oggi, il laico dehoniano può dire: siamo chiamati a vivere una vita dove i beni materiali hanno poca importanza, una vita che si eleva al disopra del rumore del mondo mercantilista e consumista.

d) Siamo ancora ali inizi e in avvenire pensiamo di inserirci nella chiesa locale, facendo conoscere la nostra identità dehoniana e il nostro stile di vita.

6. Nel nostro gruppo:

a) siamo ancora agli inizi a pensiamo di poterci organizzare bene;

b) una volta che il gruppo si sia consolidato, definiremo meglio le diverse funzioni;

d) stiamo elaborando degli statuti.

7. Laici Dehoniani e SCJ:

a) Non svolgono solo il ruolo di accompagnamento spirituale, ma ci aiutano nella preparazione ad una vita attiva sul piano sociale, culturale ed ecclesiale;

b) Per essere agli inizi, i nostri rapporti con gli SCJ sono ottimi e pensiamo che tutto continuerà così anche in avvenire.

8. Il laico dehoniano è un cristiano che vive la sua vocazione battesimale nel suo ambiente familiare, professionale ed ecclesiale; che si lascia ispirare dal carisma dei valori e della spiritualità dehoniana e che riconosce in P. Dehon il padre della propria vita spirituale.