ESPERIENZE

LA FAMIGLIA DEGLI ASSOCIATI SCJ

Anthony Russo, scj

A) I doni del Fondatore SCJ sono per tutti

La Famiglia degli Associati SCJ si sta riprendendo. Anche se il movimento è iniziato fin dagli anni ’80, non si è mai esteso fuori del Texas e più specificamente non oltre il tempo e l’energia che vi aveva profuso P. Jim Steffes, scj.

P. Jim aveva iniziato la Famiglia degli Associati a San Antonio quando era parroco di S. Lorenzo. All’inizio era principalmente un mezzo per avere delle vocazioni - costruito sulla relazione con le famiglie che venivano introdotte alla spiritualità dei Sacerdoti del S. Cuore e al carisma di P. Dehon e da lì poteva nascere un richiamo vocazionale. Forse un figlio, un cugino, un nipote di quelle famiglie avrebbe potuto sentire la vocazione alla vita religiosa.

Ma presto quelli che erano coinvolti nella Famiglia degli Associati si accorsero che quello che essi stavano facendo era molto di più di una semplice promozione vocazionale.

“Io penso che lo Spirito dà a certe persone dei doni speciali, come è successo a P. Dehon e a coloro che fondano delle comunità religiose”, dice P. Jim. “Questi doni sono per tutta la Chiesa, il popolo di Dio, e possono essere trasmessi ai laici, dietro l’opera dei religiosi. È quello che sta succedendo alla Famiglia degli Associati SCJ: è un mezzo per condividere i doni del Fondatore oltre i confini della congregazione. Può succedere che una comunità religiosa sia un "deposito" temporaneo per un dono riservato a tutta la Chiesa - aggiunge P. Jim. Ma sarebbe un terribile spreco del dono di Dio se esso fosse limitato alla sola comunità religiosa, e non fosse mai condiviso con il popolo di Dio”.

P. Jim ha preparato degli statuti per la Famiglia degli Associati e questi sono stati studiati durante i primi incontri. Gruppi di parrocchiani di S. Antonio e più tardi di Houston si riunivano una volta al mese per studiare gli statuti e conoscere P. Dehon.

“Questo era tutto il mio interesse”, dice Mary Smith, la responsabile provinciale della Famiglia degli Associati che ha lavorato nella parrocchia St. Elizabeth Ann Seton di Huston fin dal 1984 alle dipendenze dei Sacerdoti del S. Cuore in ministeri parrocchiali, “e volevo conoscere meglio quella congregazione”.

Poco dopo che gli SCJ erano arrivati a St. Elizabeth Ann Seton, Jim Steffes fece un incontro formativo sulla Famiglia degli Associati SCJ. “Io scoprii chi erano gli SCJ, ma quando imparai a conoscere P. Dehon, ne rimasi entusiasta. Era un profeta dei nostri tempi ed era meraviglioso imparare a conoscerlo. Penso che gli SCJ restassero meravigliati vedendo il nostro entusiasmo per il loro fondatore. Penso che quando si è costantemente a contatto con qualcosa di speciale, non ci si rende più conto del suo valore. Ma per noi era diverso e ci dicevamo: quest’uomo, P. Dehon, è incredibile; vogliamo conoscerlo sempre più”.

Il movimento, di cui Mary è portavoce, era sorto dalla Commissione degli Affiliati Dehoniani. La Famiglia degli Associati è una delle tre aree della commissione di cui P. Tony Russo è responsabile (le altre due sono i Missionari Laici del S. Cuore e il movimento Educazione per la Missione).

Il Comitato delle Famiglie degli Associati, che comprende SCJ e laici, si è riunito a gennaio per discutere come diffondere il movimento al di fuori del Texas.

“Mentre le Famiglie degli Associati stanno diffondendosi oltre il Texas, noi crediamo che la spiritualità e la prospettiva di P. Dehon possa essere diffusa nelle parrocchie, nei gruppi di preghiera, di studio e in altri”, dice P. Rick DiLeo, scj, un membro del Comitato. “La parrocchia potrebbe essere il veicolo per presentare queste idee, ma vi sono anche altri mezzi”.

Lo scopo del movimento, continua P. Rick, “è promuovere la spiritualità e l’impegno sociale di P. Dehon… ma non è qualcosa che la gente debba semplicemente ascoltare. C’è la possibilità di innestare tutto questo nella vita e nelle attese di ciascuno”.

“La gente ha molta fame di tutto questo” dice Mary, aggiungendo che, quando il gruppo dei laici ha organizzato la Conferenza per la Formazione alla Missione l’anno scorso, molti sentivano per la prima volta parlare di P. Dehon - chi fosse e che cosa avesse fatto. “Tutti volevano conoscerlo meglio, proprio così come abbiamo fatto noi quando abbiamo sentito per la prima volta parlare della Famiglia degli Associati”.

A Houston vi sono diverse parrocchie, con il movimento delle Famiglie degli Associati, alcune di lingua spagnola e altre di lingua inglese. I gruppi si incontrano per vari mesi nelle loro parrocchie, poi vi è un incontro cittadino ogni trimestre o per qualche celebrazione.

“Questi incontri sono meravigliosi - dice Mary - ci danno il senso dell’unità con le altre Famiglie degli Associati”.

La vigilia del S. Cuore, l’incontro cittadino si riunisce per una liturgia particolare. Le Famiglie degli Associati rinnovano la propria consacrazione al S. Cuore e gli SCJ sono invitati a rinnovare i loro voti. Per molti Associati è l’occasione buona di allargare la loro visione particolare e incontrare altri SCJ diversi da quelli della loro parrocchia.

In settembre, 35 Famiglie degli Associati si sono riunite per un ritiro, tenuto da P. Jim Steffes. Dice Mary: “Le sue omelie sono fantastiche. P. Jim ci ha coinvolti tutti in questo movimento. Ha detto che ci siamo riuniti per studiare, pregare, condividere in modo da ripartire rinnovati. Io penso che anche lui sia ripartito rinnovato, come noi. Noi condividiamo tutto, sostenendoci a vicenda nella preghiera. Non è certamente un dialogo chiuso”.

Più vicini a Dio, alla Chiesa e alla famiglia

Oltre conoscere P. Dehon e il suo carisma, molti sono convinti che la Famiglia degli Associati li spinga ad essere più vicini a Dio, alla Chiesa e alla loro famiglia.

“La mia esperienza, come sorella di P. Dehon, che ha consacrato la propria vita al S. Cuore, è che tutto questo mi ha fatto amare di più i miei figli e fratelli in Cristo”, scrive Francisca Rios della parrocchia del Santo Nome di Houston.

“La Famiglia degli Associati SCJ mi ha aiutato a capire l’amore di Gesù e ha aumentato il mio desiderio di seguire Gesù più da vicino. La mia preghiera ha un senso più profondo e mi procura più gioia. Mi sento più aperta a conoscere dove Dio mi vuole guidare. Imparare la spiritualità degli SCJ e del loro fondatore è stata una grande benedizione nella mia vita”.

Il maggior ostacolo nella diffusione del movimento, dicono i membri del Comitato, è richiedere agli SCJ, già molto impegnati, di prendersi cura di loro. È sperabile che in futuro il maggior peso del movimento venga sostenuto dagli Associati stessi; ma per ora il coinvolgimento degli SCJ è essenziale.

Dice P. Jim Walters, scj: “Sono stato coinvolto nel movimento delle Famiglie degli Associati nella parrocchia di S. Lorenzo a San Antonio nel 1982. Secondo me, è importante che il movimento coinvolga il numero maggiore possibile di religiosi SCJ nelle aree locali. Ciò aiuta le Famiglie degli Associati a percepire la presenza del ministero degli SCJ prima ancora di essere incoraggiati ad una crescita spirituale personale verso una sempre maggiore conoscenza della devozione al S. Cuore”.

“All’inizio ho esitato a dare la mia collaborazione” dice P. Leonard Elder, scj, vicario parrocchiale di St. Elizabeth Ann Seton, e ora membro del Comitato Famiglie degli Associati. “Pensavo che seguire altri incontri avrebbe mandato in tilt i miei programmi. Tuttavia, appena mi sono accorto dell’interesse e della risposta positiva dei diversi membri in questi incontri, ho sentito che la mia stessa vita di fede veniva sostenuta.


Come potevo rifiutare di condividere la mia vita di SCJ e di rispondere all’amore e al sostegno che mi veniva offerto liberamente?”

P. Rick dice che anche lui, come P. Leonard, fu impressionato dall’interesse dei laici della Famiglia degli Associati. Prima di ritornare alla formazione, P. Rick fu lui pure vicario parrocchiale a St. Elizabeth Ann Seton.

“È edificante vedere l’interesse dei laici per il nostro fondatore e vedere come essi sanno adattare il suo insegnamento e la sua esperienza di fede alla loro vita”. Egli aggiunge che vi sono dei laici che hanno già una stretta connessione con i Sacerdoti del S. Cuore e sono in grado di dirigere gli incontri della Famiglia degli Associati, sotto la guida di un SCJ locale.

Trattandosi di una associazione per laici, Mary Smith si augura che possa stabilirsi anche in aree dove non ci sono SCJ. “La spiritualità scaturita da P. Dehon non è legata ad un ministero o ad un luogo geografico - dice - P. Dehon ha tante cose da offrire che si possono applicare al mondo di oggi; se noi le condividiamo con altri, chi può dire dove si potrà arrivare?”

L’autunno scorso è stato inviato del materiale, da parte del Comitato, a tutti gli SCJ, per informarli sul movimento e suggerendo modi per poterlo diffondere. I membri del Comitato sperano di poter visitare le comunità per un maggior dialogo sul movimento.

"Credo che la sfida del nostro ministero - parrocchiale, sociale, educativo - stia nel presentare l’esperienza di fede di P. Dehon dell’amore del Cuore di Cristo al nostro mondo di oggi - dice P. Rick. - un mondo che sperimenta tanti fallimenti, ma la spiritualità di P. Dehon offre una possibilità per rispondere a questi insuccessi”.

B) I “Missionari Laici Dehoniani”

Scopo: Il movimento dei Missionari Laici Dehoniani raccoglie dei laici, uomini o donne, sposati o meno, che desiderano dedicarsi al Regno di Dio, partecipando al carisma di P. Dehon. Essi accettano un accordo che li impegna come Missionari Dehoniani laici a collaborare nel ministero con i Sacerdoti del S. Cuore.

Definizione dei termini: Il termine “Missionario Laico Dehoniano” indica qualcuno che intende rispondere all’amore di Cristo sotto l’ispirazione del venerabile Leone Giovanni Dehon, collaborando, per un periodo stabilito, al ministero dei Sacerdoti del S. Cuore.

Col termine “Movimento dei Missionari Laici Dehoniani” si intende un movimento sostenuto dai Sacerdoti del S. Cuore.

Con termine “patto” ci si riferisce ad un accordo tra il Missionario Laico e il movimento dei Missionari Laici Dehoniani nel quale il Missionario Laico si impegna a servire per tre (3) anni nel ministero, in collaborazione con i Sacerdoti del S. Cuore. Il patto può essere rinnovato annualmente. Questo accordo specifica il tipo e il modo della collaborazione, e ogni altro dettaglio circa il sostegno economico e i benefici, il genere di vita e il sostegno spirituale, mutuamente concordato tra il Missionario Laico, il Supervisore del Ministero e il Direttore del movimento dei Missionari Laici Dehoniani. Gli statuti che riguardano questo accordo si possono trovare nella sezione del Manuale dei Missionari laici Dehoniani, intitolata: “Linee guida del patto”.

Il termine “collaborazione” significa una relazione tra le funzioni del Missionario Laico Dehoniano e il ministero svolto e sostenuto dai Sacerdoti del S. Cuore, nel quale i Sacerdoti del S. Cuore assicurano ai Missionari Laici il sostegno spirituale, la supervisione pastorale, il lavoro in équipe, l’aiuto finanziario e i benefici che sono stati concordati.