RECENSIONI

Albert Bourgeois, scj
Lettere Circolari
A cura di A. Tessarolo, Centro Studi SCJ, Roma 2000, pp. 462

È il sesto volume della collana “Lettere Circolari” dei Superiori generali scj, iniziata con le “Lettere” del p. Dehon. I criteri redazionali sono sempre gli stessi: una nota biografica sull’Autore; le Lettere riprodotte in ordine cronologico nella lingua originale, con a fianco la versione italiana; una numerazione marginale progressiva per individuare più facilmente eventuali citazioni o rimandi; e, alla fine, l’indice generale, preceduto da un indice analitico, particolarmente utile per individuare i temi trattati e le lettere nelle quali i diversi problemi sono affrontati.

Il p. Bourgeois è stato Superiore generale dal 1967 al 1979: il periodo più caldo e più controverso del post-concilio. Molte cose erano cambiate, non solo nella società, ma anche nella Chiesa e nella Congregazione. Erano messe in questione l’identità della nostra spiritualità e la stessa esistenza della Congregazione.

Assumendo la carica di Superiore generale egli era pienamente cosciente di queste sfide. E già nel discorso pronunciato a conclusione del XV Capitolo non ha esitato a chiedere a tutti “una precisa presa di coscienza sulla necessità di un profondo rinnovamento: nella concezione della vita religiosa, nelle nostre forme di vita e di organizzazione,... nei nostri obiettivi apostolici e, soprattutto, nella ispirazione che deve animare ogni nostra attività” (cf. p. 11).

Nelle varie “Lettere” egli riprenderà poi, uno per uno, questi temi, sollecitando l’intera Congregazione a “ridefinire la sua identità dopo il Concilio Vaticano II”, aggiornando la teologia sulla natura della Vita religiosa, e, in particolare, rinnovando la spiritualità del Cuore di Gsù e i modi concreti di esprimerla e di viverla. È all’interno di queste problematiche che è maturata l’esigenza di rielaborare a fondo prima la “Regola di Vita” e poi le “Nuove Costituzioni”.

In tutto questo processo, il lavoro del p. Bourgeois è stato fondamentale. Non che in tutte le questioni sollevate egli trovasse o indicasse subito la giusta soluzione; ma la sua insistenza nel richiamarsi ai problemi di fondo e i suoi ripetuti inviti a un aperto confronto sia sui principi sia sulle possibili applicazioni ha presto raccolto un ampio consenso e ha favorito una lenta ma sicura ripresa per l’intera Congregazione.

Già con la Lettera del 6 novembre 1967 affrontava il problema dell’Atto di oblazione, proponendo una prima formulazione riveduta e sollecitando una vera e propria inchiesta, estesa a tutta la Congregazione (cf. Lett. 7, pp. 100-111). Il tema venne approfondito all’interno di una questione ancora più fondamentale, spesso formulata così: “Bisogna accettare la scomparsa di certe espressioni, come S. Cuore o culto del S. Cuore? ... La Congregazione ha ancora una finalità?”

È stato veramente fondamentale questo lavoro del p. Bourgeois, come viene descritto nelle pp. 80-95, dove si “esprime il travaglio della nostra Congregazione” nel ricercare la sua identità dopo il Concilio Vaticano II.

Altri temi, da lui rivisitati: il tema del sacerdozio ministeriale, in occasione del centenario dell’ordinazione sacerdotale del p. Fondatore. Il tema dei “Religiosi Fratelli” in una congregazione che si definisce di sacerdoti e per i sacerdoti. Altri temi importanti del 1975: l’anno santo per la Chiesa universale; il terzo centenario della “grande apparizione” di Paray-le-Monial (1675-1975); il cinquantesimo anniversario della morte del p. Fondatore (1925-1975). E finalmente il centenario della Congregazione (1978) che gli offrì l’opportunità di trattare il tema della “fedeltà dinamica”.

Questa pubblicazione non ha quindi solo un’importanza storica: sapere che cosa ha scritto o ha fatto il sesto Superiore generale della Congregazione. Ma è un’opera nella quale vengono riprese e affrontate quasi tutte le questioni sollevate nel post-concilio sulla natura e l’aggiornamento della vita religiosa e della nostra spiritualità. Un volume quindi da rileggere e meditare un po’ in tutte le nostre comunità.


Andrew Ryder, scj
Following Christ. Models of discipleship in the New Testament
Sheed & Ward, Franklin (U.S.A.) 1999, pp. XIII+182

The theme of this book is the following of Christ. Discipleship is a subject of perennial interest for the committed Christian. One of the most popular creation in the history of spirituality was Thomas à Kempi’s fifteenth-century Imitation of Christ. Even if the Imitation has long since disappeared from the best-selling list, the subject matter retains all its importance and attractiveness today.

As we celebrate the beginning of the third millennium the time seems ripe to look at this topic again. Now as much as ever we need to locate our faith in a commitment to Jesus Christ. Without denying the legitimacy of the developments that have taken place over the course of twenty centuries, we have to go back to the privileged sources of the New Testament.

My aim is to present the following of Christ according to the different traditions of the New Testament. The first writer of the New Testament is Paul, and so the first chapter looks at the meaning of Christian discipleship in Paul’s Letters. Then, of course, there are the Gospel, and I begin with Mark, generally accepted today as the first of the evangelist writers, and proceed to Matthew, Luke, and John, whose writings followed Mark. After the Gospels, I have taken other representatives of the tradition, including Hebrews and the Book of Revelation.

The writings of the New Testament do not present a single concept of discipleship. They are compositions that contain a complex cluster of traditions and sayings. What I have attempted is to highlight the salient characteristics of each tradition and relate them to complementary approaches in the other writings. In this way I hope to illustrate discipleship from different angles and give a more complete presentation of the theme.


André Perroux, scj
Leo Dehon: A Passion for Christ. A Passion for the World
Translated by P.J. McGuire scj
Priests of the Sacred Heart, Hales Corners, pp. 114

Da tempo si avvertiva il bisogno di un volumetto popolare, breve ma fondato su una solida ricerca, come scrive il p. McGuire nella prefazione, per presentare al grande pubblico l’importante figura spirituale e apostolica del p. Leone Dehon, fondatore dei Sacerdoti del S. Cuore. Il volumetto, pubblicato tempo fa in francese, ora è stato tradotto e adattato, con lievi modifiche, anche al pubblico di lingua inglese, per cui avrà una più vasta diffusione.

L’autore, il p. Perroux, l’aveva intitolato “Portrait”, ritratto. Non si presenta quindi come una biografia esaustiva, ma come un “profilo” semplice ed essenziale, nel quale vengono esposti il pensiero, le caratteristiche e l’opera di p. Dehon. Viene sottolineata la sua profonda spiritualità, che però vediamo coinvolta e impegnata in tutti i più importanti problemi e bisogni del suo tempo.

Benché la vita di p. Dehon sia particolarmente significativa per il successo delle sue iniziative e per il carattere spesso eroico di certe sue virtù, tuttavia l’Autore di questo libretto non dimentica le sofferenze o le frustrazioni da lui sopportate, e neppure chiude gli occhi davanti a certe debolezze che non mancano neppure in personalità così straordinarie.

Vita e messaggio spirituale di p. Dehon nel presente volumetto, vengono trattati in quattro capitoletti, che hanno per titolo: 1. “Il desiderio di vedere e di sapere”; 2. “Abbiamo un bisogno irrefrenabile di agire”; 3. “Era veramente un grande Uomo: un Uomo dal cuore grande”; 4. “Gesù è tutto. È l’unico Amico”.

Seguono alcune “preghiere” del p. Dehon