EDITORIALE

Con l’inizio del nuovo millennio, s’è conclusa un’epoca nella quale è racchiuso tutto ciò che finora siamo stati e abbiamo fatto; e siamo passati in un’altra nella quale si trovano accumulati alla rinfusa tutti i nostri timori, i nostri progetti e speranze: queste le impressioni e i sentimenti che si provano a ogni “data” o “vicenda” percepita come “svolta importante” nel corso di una vita e, soprattutto, nel cammino della storia. È come uscire da un ambiente che ci è del tutto familiare e inoltrarsi in una foresta oscura e sconosciuta.

Molto diversa invece è la prospettiva in cui si colloca la lettera apostolica “Novo millennio ineunte” che il Papa ha firmato il 06.01.2001, a chiusura del grande Giubileo del 2000. Difatti, ispirandosi alle parole che Gesù rivolse all’apostolo Pietro “Duc in altum”, Egli ci invita tutti:

- a fare memoria grata del passato

- a vivere con passione il presente

- ad aprirci con fiducia al futuro.

A tale schema ha cercato di ispirarsi questo primo quaderno di “Dehoniana” del terzo millennio. Esso infatti inizia con un articolo di teologia biblica su “La solidarietà sacerdotale di Cristo secondo la Lettera agli Ebrei”, e quindi, partendo proprio dal fare memoria delle “grandi opere” che Dio ha compiuto per la nostra salvezza, soprattutto attraverso la vita terrena, la passione e la risurrezione di Cristo, unico e sommo Sacerdote della nuova Alleanza. La sua “pasqua” è anche la “nostra pasqua”, annuncio di perdono e di vita nuova per il dono del suo Spirito.

In questo contesto si colloca il Dossier con la rievocazione di alcuni grandi eventi che hanno caratterizzato il recente Giubileo, e che il Papa qualifica come “eredità” e affida alle nuove generazioni perché resti come viva memoria dell’azione di Dio nella vita della Chiesa e nella storia del mondo. Cita in particolare la centralità della figura di Cristo e il richiamo frequente al suo messaggio di salvezza; la perenne attualità di questo messaggio viene sottolineata anche perché resti come impegno a promuovere la solidarietà e la convivenza pacifica tra i popoli. Significative per il Papa anche l’attualità e l’accoglienza gioiosa di questo messaggio da parte delle nuove generazioni.

Sarà questa come una “rilettura” veloce ma non superficiale della Lettera apostolica “Tertio Millennio ineunte”. Non proporremo certo una trattazione esauriente, ma solo brevi sottolineature per fare “grata memoria” del grande Giubileo del 2000, appena concluso.

Seguirà l’informazione su due eventi che, quasi come primo frutto del grande Giubileo, hanno segnato la vita della Congregazione in questo inizio del terzo millennio. Si tratta della beatificazione del primo religioso dehoniano, p. Juan García Méndez, e dall’avvio ufficiale di quella che dovrà essere la “Famiglia dehoniana”.

Seguiranno alcuni articoli su temi come la pastorale sociale, l’inculturazione del carisma dehoniano e alcune prospettive sul futuro della Congregazione, segnalando esperienze di pastorale giovanile per la formazione soprattutto dei catechisti, di spiritualità dehoniana attualizzata (p. van Paassen) e di nuova evangelizzazione in contesto pluriculturale.

“Andiamo avanti con speranza”, ci ripete anche a questo proposito il Papa. Un nuovo millennio si apre davanti alla Chiesa come un vasto oceano in cui avventurarsi, contando naturalmente sull’aiuto del Signore. Il Figlio di Dio per amore dell’uomo si è incarnato e ha posto la sua tenda fra noi. Certamente anche oggi Egli compie la sua opera per noi: dobbiamo avere occhi penetranti per vederla, e soprattutto un cuore grande per diventare noi stessi “strumento” per la sua realizzazione nella storia (n. 58).

Andrea Tessarolo, scj