LA CONGREGAZIONE NELLA VITA DELLA CHIESA

GRANELLO DI SENAPE: SCJ IN INDIA

Wilhelmus van Paassen, scj

Stile di vita religioso: auto, alcol, fumo ecc...

Noi non possiamo semplicemente mettere a confronto le esperienze delle nostre province perché esse differiscono l'una dall'altra. Nel corso degli ultimi trenta anni, singole province hanno subito cambiamenti radicali in termini di numeri, impegni, esercizi spirituali, motivazione, e crescita. Noi rimaniamo fedeli ad esse. Qui in India noi dobbiamo sviluppare uno stile di vita credibile in un modo tutto nostro. Qui sta il nostro successo. Qui c'è in parte il motivo per cui abbiamo attirato molte vocazioni. Le circostanze hanno costretto tutti di noi a fare una verifica del nostro stile di vita.

Quando uno viene qui, in modi diversi, fa un salto. La nostra preoccupazione principale non è se noi dobbiamo comprare questo o quello. È piuttosto perché noi dovremmo avere questo o quello, nella nostra situazione presente. Così noi affrontiamo il problema di comprare una macchina in una situazione dove la maggior parte delle persone non hanno, né avranno mai, una macchina.

Si veda anche l'uso di alcol, sigarette e sigari in un contesto dove un semplice barattolo di birra o un pacchetto di sigarette, ogni giorno, costa più del salario quotidiano di un operaio medio, o dove l'alcol di pessima qualità semina la distruzione. Si confronti la nostra preghiera di comunità, che è aperta a partecipazione di altri, con il diffuso secolarismo dell'Occidente, dove persone in seria ricerca vengono qui, agli 'ashrams' per una più intensa spiritualità. Si è veramente profetici in Occidente conducendo una buona vita cristiana, o non c'è piuttosto bisogno di un'imitazione più integrale di Cristo?

La congregazione nel suo insieme dovrebbe affrontare la sfida estremamente difficile di ciò che vuole dire essere credibile e profetica in una società materialistica, dove la povertà è in aumento, dove alcol e sigarette devastano la vita di molti. In questo contesto, come possiamo giustificare un stile di vita, ogni stile di vita? Sì, noi abbiamo l'e-mail. Non per nostra richiesta o iniziativa. Noi non vogliamo mettere tutto su questa questione. Noi semplicemente siamo contenti di condividere la grazia della nostra missione per e con il povero. In ogni caso è quello che noi tentiamo di fare. La nostra venuta in India è molto di più di un semplice spostamento geografico. Vivendo con meno si riceve di più.

Per quale apostolato cercate vocazioni in India?

Prima di tutto è bene avere una chiara visione della situazione. Noi abbiamo preparato molte considerazioni importanti e attinenti sull'India per la Conferenza Generale del Brasile. Milioni di persone qui vivono strutturalmente sotto il livello di povertà. L'età media è sui sessantun anni. Quasi il 53% non sa né leggere né scrivere. Il nostro slogan è: andare alla gente! La chiesa dovrebbe pensare alla sua inadeguata preparazione pastorale nella quale si dà poca importanza a quello che Dehon chiamava "il Regno sociale del Sacro Cuore". Essere a servizio della giustizia e della promozione umana, spirituale e materiale, è centrale per noi, specialmente riguardo al povero o all'India Settentrionale.

In quell'area vi sono pochi preti e religiosi e nessuna devozione popolare. C'è piuttosto, animosità e sfiducia, non verso Gesù, ma verso le chiese. La nostra conclusione: noi abbiamo bisogno di meno preghiere e più lavande dei piedi! Come "servitori della riconciliazione " noi dobbiamo prendere coscienza delle cause della povertà mentre si cerca di eliminarle.

I nostri candidati vengono istruiti sul nostro regolamento di missione del 1999. Fra le altre cose, vi si dice:

Questo paese ha bisogno di riconciliazione: fra le caste, le culture, le religioni e i riti.

Che cosa può dirci della Chiesa Cattolica Romana in India?

La chiesa, con il suo 2% della popolazione, è notevolmente forte con i suoi 15.7 milioni di cattolici, molti preti e religiosi, laici nella politica e nella vita sociale. C'è un'impressione generalmente positiva della presenza della chiesa nelle scuole, ospedali ed assistenza sociale al povero. Indù, musulmani e Sikhs li frequentano. Comunque, fra i musulmani fondamentalisti ed indù c'è sospetto perché si teme che la conversione e l'istruzione possano eventualmente distruggere la struttura sociale ed economica che esiste che è legata al sistema delle caste con la sua povertà massiccia ed il suo sottosviluppo.

Ma la chiesa qui è molto reticente nelle sue dichiarazioni pubbliche e ha fatto poco per risvegliare una coscienza politica e civile nel Cristiano in India. In contrapposizione a questo, noi abbiamo bisogno di una contro-cultura dove Gesù, secondo le espressioni di P. Dehon, non sia una debole pecorella o un oggetto della devozione superficiale, ma un Buon Pastore che inspiri il servizio, la riconciliazione e la giustizia. Solamente in seguito ai recenti attacchi contro monache e preti in India Settentrionale, alcuni leader della chiesa sono usciti fuori dal loro guscio. E solamente perché gli incidenti riguardavano "la loro gente"… Ma la chiesa difficilmente osa parlare apertamente in parrocchia o a livello gerarchico, per esempio, sull'ingiustizia strutturale delle caste, delle doti spesso esorbitanti, dei matrimoni accomodati. Una esperienza: a "Dehon Vidja Sadhan". Uno studente ha chiesto a un altro quale fosse la sua casta di origine (una cosa che raramente accade). Lo studente ha messo giù il suo coltello e forchetta e ha detto: "Io non ho vergogna della mia casta, qualunque essa sia. Ma non risponderò alla tua domanda. Il sistema è non cristiano. Noi siamo tutti fratelli e figli di Dio".

L'attività pastorale-sociale della chiesa si svolge primariamente a livello di villaggi, parrocchie o periferie urbane ed è per il 98% nelle mani di preti e religiosi. I laici sono una minoranza emarginata nella chiesa. I vescovi non ritengono il laicato maturo per la responsabilità nella chiesa. Ma fanno troppo poco per istruire e far maturare un laicato cristiano. Delle riunioni di superiori hanno protestato con i vescovi contro il comportamento autoritario dei preti verso le suore e gli altri volontari che si prestano per il catechismo e i servizi sociali.

Un altro punto è la dipendenza dai fondi stranieri. Questo porta a degli eccessi ed ad una mancanza di creatività nel fare i progetti. Porta anche ad una sfiducia verso la chiesa, come se fosse un agente straniero. Un prelato tenta di resistere a questa critica commentando che la pioggia benevola dall'estero viene anche a dissetare l'India.

Fra i punti forti della chiesa in India sono da notare:

I punti deboli nella chiesa sono:

Si può applicare questo alla chiesa del Kerala?

Nelle 26 diocesi dello stato del Kerala, si può parlare di una chiesa forte, eccettuata l'area della giustizia sociale. Degna di nota durante il recente anno giubilare l'iniziativa dei superiori di questa provincia di mettere da parte, in ogni comunità o convento, una certa somma di denaro da dare agli abitanti delle capanne di quest'area, selezionati dai pastori, per costruirsi una casa (costo approssimativo 60.000 rupie).

Gli abitanti del Kerala, in generale si considerano superiori agli abitanti di altri stati. Questa è una sfida per i corsi di istruzione che ora sono, e lo saranno sempre di più in avvenire, "interprovinciali".

La divisione in riti Siriani e riti Latini è più forte qui. Ognuno ha la sua propria gerarchia e struttura parrocchiale, inclusi i seminari. È un spreco ed un'irritazione.

Anche se la chiesa è molto gerarchica e clericale, il laicato è molto attivo in quest'area, per es. per quanto riguarda i piani diocesani e la suddivisione delle parrocchie. Così alcune parrocchie rimangono con la loro diocesi, anche se, secondo la divisione territoriale, si trovano nel territorio di un'altra diocesi.

Si può applicare questo alla chiesa di Andra Pradesh?

La chiesa qui è più debole per numero ed influenza, ma sta continuamente crescendo. La divisione seria causata dal sistema delle caste, è sentita nella chiesa (cosa che sta divenendo meno problematica in Kerala).

Ci sono molti più poveri qui, con ciò che ne deriva; d'altra parte c'è una maggior azione sociale rispetto al Kerala.

A che punto si è con l'inculturazione?

Sotto molti aspetti la chiesa qui è molto Occidentale. Dopo 2000 anni ancora è considerata una religione Occidentale, con vescovi che spesso sono stati preparati a Roma.

Qui e là, vi sono segni di una inculturazione nella liturgia, arte e musica.

C'è un rito indiano. Roma lo proibisce, ma i vescovi danno la dispensa per conventi e seminari. Là si possono trovare anche dei tentativi di "indianizzare" l'arte delle chiese.

La maggior parte dei cattolici diffida a questo riguardo, perché non vogliono una "commozione come gli Hindu".

Come sono le relazioni con" Roma "?

L'India è sempre stata una figlia obbediente. Ma in tempi recenti le opinioni su alcune questioni sono state diverse:

1. Il sinodo per l'Asia si è concluso con l'esortazione apostolica Ecclesia in Asia. Il papa ha presentato questo documento su "La Chiesa in Asia" il 7 novembre 1999 a Nuova Delhi.

  1. C'è una differenza di opinione sulla evangelizzazione se sia cioè da intendere primariamente come proclamazione forte (il papa) o attraverso una testimonianza di povertà, come è praticata da Madre Teresa. Le opinioni sul modo di agire del papa in questa delicata situazione sono divise. Alcuni cattolici non vogliono che si faccia alcun lavoro di conversione in avvenire. Essi pensano che vivere il servizio evangelico ed altruista è il modo migliore di essere presente in questo paese: meno prediche, più servizio. Mahatma Gandhi e Madre Teresa sono le iconi più ispiranti per tutti gli indiani. I loro ritratti si trovano in quasi tutte le case.
  2. C'è differenza di opinione sulla giurisdizione. Molte persone pensano che molte questioni dovrebbero essere decise in Asia, per es. sul messale, i lezionari e i libri liturgici in generale.
  3. Ci sono anche vedute diverse sulla relazione coi capi delle religioni non cristiane, sui più importanti temi cristologici ed ecclesiologici: come possono queste persone giungere alla salvezza? Qual è il ruolo di Cristo, della chiesa? Alcuni teologi eminenti sono stati impediti di parlare in pubblico. Questo ha risvegliato una forte protesta in India e l'Asia.

2. Riti diversi. Anche qui non si tratta tanto di diversi riti, ma di distinte organizzazioni della chiesa. La storia è ancora viva, sia qui in Kerala che in tutta l'India: S. Tommaso e sulla sua scia i Siriani di S. Tommaso o di S. Francesco Saverio, i Portoghesi, il rito Latino. Gli stranieri hanno inizialmente difficoltà a capire questo. È accaduto che un cardinale olandese della Santa Chiesa Cattolica Romana, che l'anno scorso passava attraverso il Kerala, andasse a visitare il Grande Arcivescovo del rito Siriano in Ernakulam; gli fu detto che era assolutamente necessario che andasse anche a visitare l'Arcivescovo Latino Daniele Acharupurambil. Ognuno ha la propria cattedrale e la propria residenza, fianco a fianco, nella stessa città di Ernakulam nell'area di Cochin. Ambedue sono stati nominati dal papa, benché con procedure diverse (può essere utile per leggere le mie note sulla chiesa Cattolica Romana in India).

  1. In generale, le chiese del rito Siro-Malabar, Siro-Malankar ed i riti Latini sono tutti sotto l'autorità di Roma, ma dipendono da congregazioni romane diverse. Dal punto di vista sociale, tuttavia, i loro membri appartengono a caste diverse, hanno livelli socio-economici diversi. I cattolici di rito Siriano si considerano più elevati di quelli del rito Latino, con il risultato che in quelli vi è il senso di essere élite e negli altri vi sono risentimenti e gelosie. Ciò rende difficile il rispetto reciproco mentre la cooperazione è di breve durata.. Il dialogo e la solidarietà fra le caste sono problematiche, anche tra vescovi di questi riti. Solo un anno fa Roma ritenne necessario dividere il seminario maggiore del Kerala in un campus Siriano e uno Latino.
  2. Come per le questioni ecclesiastiche, anche sul campo della fede non vi sono grosse differenze. Roma non provoca difficoltà per il fatto che i Cristiani di Tommaso e i Siriani non hanno il "Filioque " (se lo Spirito Santo proceda o no dal Figlio).

I Siriani, uniti a Roma, in contrasto coi Giacobiti o i Siriani Ortodossi accettano il costume della Chiesa Latina del celibato. Hanno il loro codice canonico. A Roma sono posti nel settore delle chiese Orientali. Generalmente è permesso loro di fare quello che vogliono, per evitare nuovi scismi, data la loro sensibilità storica.

All'interno del rito Siro-Malabar vi è una discussione tra una maggioranza che vuole modernizzare la liturgia ed una minoranza che vuole ritornare al Siriano originale di Edessa. Quest'ultimo gruppo chiede l'appoggio di Roma perché faccia da ponte con Ortodossia.

La maggior parte dei laici pensa che tutto questo sposti le vere questioni. Queste sono solo discussioni esclusivamente ecclesiastiche per es. pastori che inventano sanzioni per parrocchiani che di quando in quando osano andare nella parrocchia di un Latino "fratello nel ministero". Durante la settimana internazionale di preghiera, più attenzione è stata data alle preghiere per una migliore comprensione tra i Siriani cattolici romani ed i Latini...

In alcuni gruppi di laici Dehoniani ad Aluva e Cochin, si possono trovare cattolici di ambedue i riti Siriano e Latino. Può essere l'inizio di qualche cosa di bello!

Perché gli SCJ hanno scelto di lavorare solamente col rito Latino?

Noi apparteniamo al rito Latino e all'ordinamento di questa chiesa. Eravamo impreparati e non conoscevamo nulla delle possibilità e dei vantaggi del rito Siriano (più vocazioni e un miglior livello culturale).

Il vescovo Kureethara della diocesi Latina di Cochin, che ci diede il calorosamente il benvenuto, ci mise subito in guardia dal lavorare con i Siriani.. Il patriarca Raul Gonsalves di Goa e il cardinale Pimenta di Mumbai ci sconsigliarono di accettare Siriani, "nell'interesse dell'unità tra le vostre file".

Vi sono esperienze nelle comunità religiose in cui si nota una "marcata competizione" tra Siriani e Latini nella stessa comunità e provincia. I Gesuiti e i Carmelitani hanno deciso di separare le province Siriane e Latine, con seminari differenti.

Per un gruppo che cominci adesso, tutto questo porterebbe delle complicazioni in più. I MSC hanno un noviziato con sette Siriani aspiranti al sacerdozio. Come SCJ abbiamo dovuto rifiutare diversi giovani e promettenti "Siriani", attratti dalla nostra vita sociale. Alcuni confratelli sono profondamente dispiaciuti di questa situazione.

In generale ci troviamo meglio tra i fedeli di rito Latino nei confronti della nostra opzione per la povertà. Per dirla chiara: siamo più nella linea di S. Francesco Saverio che dei Cristiani di Tommaso, anche se i Cristiani Siriani contribuiscono di più ai programmi sociali.

Secondo il Regolamento della missione del Distretto-India del 1999, ci siamo accordati a considerare seriamente il modo di essere presenti in mezzo ai numerosi Cristiani Siriani e in tal modo aiutare a guarire la profonda ferita della Chiesa in India.

Per quanto riguarda il cosiddetto matrimonio d'amore, matrimonio accomodato, divorzio, ecc. come si conciliano con quanto è richiesto nel consenso al matrimonio?

1. Matrimonio

Un "matrimonio concordato" è un costume vecchio di secoli in India. Qui un membro della famiglia o un amico fidato agisce discretamente come intermediario per organizzare un matrimonio che abbia l'appoggio delle famiglie di ambedue i partner. Questi partner difficilmente si conoscono l'un l'altro. Essi si incontrano poco prima del matrimonio mentre le famiglie contrattano la dote: una vacca, una vacanza all'estero, una somma sempre più alta fino a raggiungere talvolta un livello esorbitante di soldi. Nelle grandi città e nei ceti più alti, questo costume è abbandonato. La gente comincia parlare di "matrimoni d'amore". Per i matrimoni sistemati dalle famiglie, nel caso che i partner non acconsentano il matrimonio non ha luogo.

Il libero consenso (consensus liber) come è inteso in Occidente, non esiste qui. Sposa e sposo sanno troppo poco l'uno dell'altra per poter dare un beneplacito motivato. Il loro consenso è assai superficiale.

La chiesa non offre soluzioni. Il consenso offerto è sufficiente per la posizione della Chiesa che considera l'intimità e l'amicizia come elementi non essenziali nel matrimonio. D'altra parte, si nota che i " matrimoni d'amore" dell'Occidente si rivelano più spesso essere un fiasco.

Alcuni si attendono maggiori cambiamenti in questo settore, sotto l'influsso dell'emancipazione della donna e dei mass media.

C'è anche una forma mista. Due giovani si amano. Vogliono sposarsi. Cercano qualcuno che sistemi il matrimonio con le famiglie nella delicata e a volte intollerabile questione della dote.

La risoluzione di un matrimonio è un avvenimento molto raro. In molte diocesi non è stato mai richiesto.

Si potrà riprendere magari più avanti questo discorso sui matrimoni sistemati.

2. Divorzio

In ogni caso, la nuova coppia non comincia con grandi aspettative il nuovo matrimonio. Per cui si potrebbe dire che le delusioni non saranno poi così grandi. Marito e moglie hanno vergogna a far sapere pubblicamente che si stanno separando. La donna poi ha poca speranza di poter contrarre un secondo matrimonio. Anche nella "cultura indù" l'uomo è il capo.

I suicidi fra le donne - come un risultato di un "cattivo matrimonio", di maltrattamento, di spreco della dote accuratamente accumulata - sono frequenti.

3. Controllo delle nascite, aborto, eutanasia

Per il controllo delle nascite, l'insegnamento tradizionale della chiesa è mantenuto. Ma i cattolici in India generalmente scelgono loro quello che vogliono fare.

Si parla poco dell'aborto e dell'eutanasia. Non sembra essere un problema cattolico ma innegabilmente gli aborti accadono.

Cosa può dire sul dialogo tra le religioni?

Ai livelli più alti e sotto l'aspetto teologico vi sono delle discussioni. I Gesuiti, con i loro conclamati ashrams e centri per la spiritualità Cristiana-Indiana hanno una buon reputazione in questo campo.

Ai livelli medi e più bassi, le questioni differiscono nei diversi luoghi. In Kerala sono buone le relazioni tra Indù e Cristiani. I bambini visitano le scuole degli uni e degli altri. La rete sociale nelle diocesi di Cochin e Verapoli e i corsi di aiuto contro l'abuso di alcol sono aperti ad indù e musulmani. In Guntur, Andhra, i nostri studenti frequentano un liceo indù. In generale, l'istruzione cristiana è considerata più alta. Specialmente a livello locale, la gente approfitta dell'aiuto sociale offerto dai Cristiani, nonostante la loro religione. Due indù lavorano come cuochi nella cucina a " Dehon Vidja Sadhan ". Gli studenti hanno organizzato un coro di bambini che include membri dalle tre maggiori religioni. Quando questa casa fu consacrata l'anno scorso a marzo, e più recentemente a Natale, hanno invitato un centinaio di indù e musulmani dei dintorni. Senza dubbio, tutti i seminari fanno lo stesso.

Nel Nord dell'India, una minoranza fondamentalista di indù perseguita i Cristiani. Adesso, la propaganda fatta dagli Evangelici degli Stati Uniti non è gentile. Non molto tempo fa, un vescovo si è vantato come un uccello di paradiso dicendo che la chiesa sopravvivrà ai (musulmani) Taj Mahal per molti anni.

Alcuni pensano che abbia ragione, ma lui li ha zittiti. I contatti con i musulmani non sono così ovvi. Ad Aluva noi siamo andati a fare festa coi vicini musulmani per la fine del Ramadan.

Le relazioni sono generalmente amichevoli, ma distanti. Le relazioni tra indù e musulmani sono sempre tese.

Ultima domanda: ho discusso di questo con alcuni leader di chiese e alcuni professori. La secolarizzazione avrà il sopravvento in India?

Questa sembra una preoccupazione più degli Occidentali che non degli indiani. Il futuro è ignoto. Chi, in Europa Occidentale, avrebbe potuto predire, nel 1950, i cambiamenti che sono successi più tardi nella società e nella chiesa? La diocesi nuova di Rotterdam fu costituita nel 1956 e costruì un seminario minore che entro il 1962 aveva cessato di funzionare come tale.

I miei informatori sembrano pensare che la secolarizzazione Occidentale non attaccherà facilmente qui. Essi sottolineano che la gente dell'India è profondamente religiosa e molto difficilmente potrà raggiungere una notevole prosperità. L'alta frequenza alla chiesa e alla vita devozionale è determinata in parte dalla pressione sociale nei villaggi e nelle periferie.

Il progresso nella scienza, la tecnologia, i provvedimenti e i media certamente aiuteranno a liberare la gente da un semplice fatalismo.... Una pietà puramente esterna che manca di cuore sarà abbandonata, ma nessun cambiamento drammatico è previsto.

Vescovi e preti testimoniano di un forte impegno nella preghiera e di gruppi carismatici nelle loro chiese, principalmente di laici con notevole partecipazione di studenti. Durante le celebrazioni ho osservato che molti sono giovani. Dio e Gesù sono semplicemente una parte della loro conversazione. Mentre i centri pastorali diocesani sono essere amministrati da preti, molti volontari laici, specialmente donne (ma anche dei seminaristi), sono attivi nelle catechesi parrocchiali, particolarmente con riguardo ai sacramenti di iniziazione e alla preparazione al matrimonio.

Questa domanda sottende due aspetti importanti:

  1. Una inculturazione di vasta portata è necessaria nel campo della liturgia, della teologia, della catechesi, dell'arte religiosa e delle chiese.. Il pio folclore ufficiale Mediterraneo deve essere più coinvolto nei problemi sociali. Rimane vero che un indù è attirato più da un cattolico che celebra con candele, incensi, aspersioni ecc., che dalla liturgia sobria di alcune denominazioni cristiane. Indù e Cristiani spesso celebrano insieme Diwali, Natale e altre feste.

Ho trovato una bella rappresentazione di Cristo nella posizione di loto nelle vetrate ed un tabernacolo, modellato sullo stesso fiore, nella cappella del nostro seminario di Aluva. I dipinti nella cappella dell'ospedale di Lourdes in Ernakulam sono di un certo valore. Nello stesso contesto di tentativi ragionevolmente riusciti di arte indiana-cristiana, si colloca la chiesa di S. Giovanni a Merhauli, Nuova Delhi, e la cappella nel seminario di Vidya-yoti a Bangalore del noto simbolista Jyoti Sahu. Non ho avuto tempo di visitare il tempio di Loto a Nuova Delhi.

Naturalmente la maggior parte delle rappresentazioni di Cristo sono dolciastre, anche se l'hanno vestito per l'occasione con un dhoti.. Gli edifici delle chiese in India sono povere imitazioni dello stile barocco portoghese e vittoriano.

  1. Un'altra condizione per fronteggiare una futura secolarizzazione è istruire i credenti a condividere le proprie responsabilità sulla base del loro battesimo e cresima. Poiché la Rerum Novarum è ancora un documento attuale qui, una maggior attenzione per l'insegnamento sociale della chiesa, in tutti i corsi di teologia, è molto importante, specialmente per la gente. Se questo non accade, ogni discorso di "scelta dei poveri" rimane lettera morta.

Alcune riflessioni per concludere

  1. L'India è una nazione o una confederazione libera e permanente di stati? l'avventura dell'India finirà bene, con la sua ricchezze naturali e culturali ma anche le sue numerose fonti di conflitto?
  2. L'Induismo, con la sua tendenza a considerare tutti gli elementi della creazione divina, è una religione o un sistema socio-economico con interessi consapevolmente o inconsapevolmente di parti? È un sistema di vita?
  3. Il Cattolicesimo sembra essere una religione Occidentale che non è stata mai realmente capace di inculturarsi, senza produrre problemi seri.

Per quanto riguarda gli SCJ qui, sta crescendo una coesione tangibile nella nostra comunità intera in India, come testimoniano la celebrazione del Natale, i ritiri e le altre celebrazioni. Per essi, la venuta in India significa una nuova impostazione come religiosi, come membri SCJ, nel modo di vedere se stessi, reciprocamente, come stile di vita e visione di Dio. Il mondo qui - con una cultura totalmente diversa, un bisogno di tenerezza umana, una grande scarsità di mezzi, con tanti giovani che ricercano e sono duttili - è una sfida che rinnova. Mentre si costruiscono nuovi edifici, si fanno molti piani per il consolidamento dell'opera e si programmano aspetti nuovi per l'educazione.. C'è un grande rispetto per il superiore del Distretto che è presente ovunque perché tutto funzioni nel migliore dei modi.

La vera fase della fondazione inizierà solamente tra circa un anno. Poi gli stranieri, che rimarranno comunque, potranno lasciare il posto ad un gruppo eccellente di confratelli indiani che sanno "pensare globalmente " con tutta la Congregazione SCJ e potranno essere liberi di "agire localmente" in India come SCJ indiani in Asia. Una buona comunicazione trasparente con una amministrazione generale competente è, comunque, un importante pre-requisito.

Un esempio relativo ad un sviluppo interessante: un piccolo numero di candidati nel nostro seminario mi hanno detto che vogliono divenire fratelli "così potranno capire meglio i poveri". Chiaramente con questo stanno abbandonando la forte prospettiva sacramentale del sacerdozio che noi speriamo non si disperda.

Preghiamo Dio che nessun confratello Occidentale tenti di influenzare i candidati che cercano di divenire loro confratelli perché questo approccio non gli garba.

Poiché entriamo nel terzo millennio, noi diciamo in questa concelebrazione il nostro grazie e esprimiamo la speranza che, in unione con la congregazione intera, il nostro futuro sia anche più grande del nostro passato a servizio del Regno di Dio.

In questa luce, quello che i nostri confratelli hanno vissuto e hanno fatto nei cinque anni passati merita il nostro rispetto. Il periodico del Distretto è stato intitolato "The Mustard Seed" (il granello di senape). Questo periodico arriva in molte nostre case. Effettivamente, l'immagine del granello di senape è eloquente. Cresce rapidamente, diventa un rifugio per gli uccelli e rianima "la gente".

Brevi note storiche sulle diverse Chiese Cattoliche Romane in India

1.La Chiesa Siro-Malabar

Risale all'Apostolo Tommaso che, secondo la tradizione, venne in India nel 53 d.C. I membri di questa chiesa si chiamano i Cristiani di San Tommaso. Nel 345 d.C. il patriarca orientale inviò settantadue famiglie di Mesopotamia a Cranganore sotto la guida di Tommaso di Cana. Erano originari di Edessa, sulla riva sinistra del Tigri. Altri venivano da Seleucia e dalla Persia.

In ogni caso, nel 500 d.C. vi erano comunità cristiane che risalivano al terzo secolo. La Chiesa Siro-Malabar è una delle quattro chiese Orientali che hanno come elemento comune la tradizione dell'Antica Siria.

Nel quindicesimo secolo i portoghesi attraccarono alla costa del Malabar. Essi, L'Inquisizione ed i Gesuiti si sentirono chiamati a costringere questi "straordinari" Siriani a sottoporsi al regime Latino. Le cose andarono ancora peggio quando il giovane arcivescovo Aleixo de Menezes di Goa sbarcò a Cochin con un esercito nel gennaio 1599, ordinò 100 preti da lui scelti, e convocò un sinodo che si riunì il 20 giugno 1599 a Udiamperur di Djamper. 153 preti vi parteciparono, tra cui dei monaci, come pure venti diaconi di recente ordinati e dei "laici". C'erano anche dei preti Siriani guidati dal loro arcidiacono che capivano poco il portoghese. Essi firmarono un decreto che poneva fine alla relativa indipendenza della loro chiesa che è era governata dal patriarca di Babilonia, sotto la responsabilità di mons.. Menezes di Antiochia che bruciò i loro libri ad Angamali. Questa è una delle ragioni perché si hanno così pochi dati storici su questi primi Cristiani.

Secondo gli storici, i Siriani non erano mai stati contro il papa. La loro avversione e resistenza erano dirette contro Menezes ed i Gesuiti. Per cinquanta anni i Siriani furono umiliati ed infastiditi dai Latini. Quando i pochi diritti concessi loro durante il sinodo furono revocati, ne ebbero abbastanza. Il 3 gennaio 1633, un gruppo di Siriani si riunì a Mattancherry, vicino a Cochin. Giurarono di espellere i Gesuiti, di trasferire l'autorità al loro arcidiacono e richiedere al patriarca di Antiochia di inviare un vescovo. Questo è il famoso giuramento di Koonan Cross, di fronte alla chiesa di Maria a Mattancherry (vale la pena di ricordare che Martien è vissuto per un certo tempo in quella rettoria).

Il patriarca inviò il vescovo Mar Attali che al suo arrivo fu preso prigioniero dai portoghesi e fu bruciato come eretico nel 1654. Tre anni dopo un vescovo Orientale riuscì a raggiungere in salvo la Chiesa di Malabar. Roma reagì inviando molti missionari spagnoli ed italiani che cominciarono a battezzare nei villaggi più poveri.

I Siriani che continuarono a favorire Roma, si riunirono nella Chiesa Siro-Malabar mentre gli altri se ne stettero lontani, particolarmente a causa della dominazione portoghese. Essi presero contatti col patriarca dei Giacobiti e divennero Giacobiti. Alcuni di questi furono riuniti a Roma nel 1930. Questo gruppo divenne la Chiesa di Siro-Malankarr della quale parlo sotto. Alcuni anni prima, nel 1923, dopo 230 anni della dominazione Latina, Pio XI stabilì la gerarchia di Siro-Malabar, con l'arcivescovo maggiore Padiara a Ernakulam (vive vicino all'arcivescovo Latino Daniel. Ha la propria cattedrale e diocesi in Kottayam, Changanachery e Trichur). Dal 1950, la Chiesa Siro-Malabar si sta espandendo sull'intera India. Ha 22 diocesi. Giovanni Paolo II ha accordato a questa Chiesa lo status di Chiesa Maggiore Arcidiocesana.

2. La Chiesa Latina

La Chiesa Latina in India ha le sue radici nelle attività di missionari, principalmente portoghesi, del XVI secolo. Il più conosciuto è San Francesco Saverio. Leone XIII stabilì la gerarchia nel 1886. Nella riunione della gerarchia Latina del 1988 a Kottayam, è stata stabilita la sua organizzazione

"La Conferenza Cattolica dei Vescovi dell'India - Rito Latino"; abbreviata in CCBI-LR, comprende 18 arcivescovi e 95 vescovi diocesani.

3. La Chiesa Siro-Malankar

Quando molti Siriani si riunirono con Roma, gli altri formarono la Chiesa Siro-Malankar che volle stabilire relazioni con la vecchia chiesa di Antiochia come una comunità di chiesa indipendente.

Seguirono altri tentativi di riunirsi a Roma. Un piccolo gruppo ebbe successo nel 1930. Essi furono riconosciuti come Chiesa Cattolica Malankar. L'arcivescovo risiede a Trivandrum. Ci sono tre altre diocesi. Tutti insieme i Cristiani Malankar sono approssimativamente 300,000. I Malankar non-cattolici sono tre milioni.

La Chiesa cattolica Malankar segue la tradizione antiochena liturgica e canonica che risale alla chiesa di Gerusalemme e a S. Giacomo. Intanto i fedeli di questa Chiesa si sono diffusi per tutta l'India.

Perciò la Chiesa Cattolica Romana in India è una comunità di tre chiese separate: la Siro-Malabar, i latini ed la Siro-Malankar. In corrispondenza con i tre ordini e riti vi sono tre conferenze episcopali.

Per motivi di interesse nazionale e comune, c'è la Conferenza nazionale Cattolica dei Vescovi dell'India (CBCI).