VITA DELLA CONGREGAZIONE

LA STATUA DI NOSTRA SIGNORA DEL S. CUORE|
NELLA CAPPELLA DELLA CURIA GENERALE A ROMA

Egidio Driedonkx, scj

Dice la tradizione che il P. Dehon fece i suoi primi voti religiosi davanti a questa statua a San Quintino il 28 giugno 1878.

Che cosa possiamo pensare di questo?

Per cominciare, credo che sia importante sapere dove il P. Dehon fece i suoi primi voti. Egli stesso dice che fu nel piccolo oratorio del Collegio San Giovanni (NHV XII, 182). L'afferma anche il P. Ducamp nel suo libro “Le Père Dehon et son Oeuvre”: “La modesta cerimonia ebbe luogo nell'intimità, nel piccolo oratorio di San Giovanni” (o.c., p. 195).

Che cosa si deve intendere per il piccolo oratorio di San Giovanni?

In questo collegio c'erano due cappelle: la piccola cappella per le Suore Serve del Sacro Cuore che lì lavoravano e la cappella più grande per gli alunni.

Leggiamo in NHV: “Feci sistemare un oratorio in una grande mansarda (“mansarde”). Per anni sarebbe stato l'oratorio per le Suore” (NHV XII, 182). D'altra parte P. Dehon inaugurò la cappella per gli alunni che furono un po' meno di cento all'inizio, il giorno di Natale del 1877 (NHV XII, 23). Quando P. Dehon parla della cappella delle Suore, usa la parola “oratoire”, e quando si tratta della cappella degli alunni la parola “chapelle.” Dicono i testi che preferì fare la cerimonia dei primi voti nell'oratorio delle Suore, perché i presenti erano pochi: 7 persone, incluso lui stesso. Inoltre non voleva dare molta pubblicità al fatto.

In realtà, la rivista “L'Aquila” del collegio del 30 giugno 1878 non menziona la cerimonia dei primi voti. Disgraziatamente non abbiamo nei nostri archivi nessuna fotografia di questo piccolo oratorio.

Inoltre dobbiamo escludere che la cerimonia si fosse fatta nella cappella dalla Casa-madre, perché fu inaugurata il 14 settembre 1878 (NHV XIII, 101).

La seconda domanda che vogliamo fare è sulla possibilità, o la certezza, che questa statua di Nostra Signora del Sacro Cuore si trovasse il 28 giugno 1878 nell'oratorio delle Suore Serve del Sacro Cuore.

Credo che tutto indica che difficilmente fosse lì. La storia è un po' lunga.

L'origine della devozione a Nostra Signora del Sacro Cuore è molto unita alla costruzione della chiesa del Sacro Cuore a Issoudun per opera dei Missionari del Sacro Cuore. Questa chiesa fu benedetta il 7 giugno 1861. Aveva una cappella dedicata alla Vergine del Sacro Cuore con alcune splendide vetrate multicolori fatte dall'artista Lobin. La Vergine sta in piedi e davanti a lei sta il Bambino Gesù all'età di 12 anni, con una mano verso il suo cuore e l'altra verso l'alto, verso sua Madre.

Nel 1864 si fondò l'Associazione di Nostra Signora del Sacro Cuore e si consacrò la chiesa. In quest’ultima circostanza fu collocata sulla facciata della chiesa la prima statua di Nostra Signora del Sacro Cuore.

Fu fatta dallo scultore Boiry di Issoudun secondo il modello delle vetrate. Nel 1867 lo scultore Blanchard fu incaricato di fare un'altra statua. Fu collocata nella cappella della Vergine nella Chiesa stessa. L’8 settembre 1869 fu incoronata a nome del Santo Padre. Lo stesso Papa pochi mesi prima, si era iscritto nell'Associazione di Nostra Signora del Sacro Cuore e 2000 persone a Roma avevano seguito il suo esempio.

Il 23 maggio 1869 P. Dehon scrisse ai suoi genitori che, ad esempio di Pio IX, li iscriveva ambedue in questa Associazione, insieme a suo fratello Enrico e sua cognata Laura. Sicuramente si era iscritto anche lui stesso (AD B. 18/9.2.7.81, inv. 218.81).

L’8 dicembre 1872 fu eretta ufficialmente la Confraternita romana con decreto del Vicario di Roma, Cardinale Patrizi, ed in questo stesso decreto si diceva che la statua della Vergine doveva essere un po' cambiata, perché al Papa non piaceva che il Bambino Gesù stesse davanti alla Vergine; secondo lui, doveva averlo in braccio, dimenticando che il Bambino fu rappresentato all'età di 12 anni.

L’8 luglio 1873 Pio IX elevò la Confraternita romana alla dignità di Arciconfraternita, indipendente da Issoudun.

Uno dei suoi primi problemi fu la nuova statua di Nostra Signora del Sacro Cuore secondo il desiderio del Papa. All’Arciconfraternita piaceva avere la propria statua, differente da quella adottata a Issoudun. Fu scelto il progetto di Silverio Capparoni. Rappresentava la Vergine in piedi sopra il serpente e tenendo il Bambino in braccio, con una mano sotto il cuore del Figlio, mentre lo stesso Bambino aveva le sue braccia stese. Il modello fu dipinto dalla Baronessa Sofía Villa Piana. Il quadro fu presentato al Papa il 6 ottobre 1873 che l'approvò e lo benedì.

Dopo, specialmente verso il 1875 P. Chevalier, fondatore dei Missionari del Sacro Cuore, ebbe molte difficoltà, tanto con l'Arciconfraternita romana, che col Santo Ufficio.

Non potè salvare davanti al Santo Ufficio la statua di Nostra Signora del Sacro Cuore, col Bambino in piedi accanto a lei. Un decreto del 17 agosto 1878 gli proibì di propagare la statua, modello Blanchard.

Sotto il pontificato del nuovo Papa, Leone XIII, l'Arciconfraternita romana fu affidata ai Missionari del Sacro Cuore, il 26 aprile 1879, perdendo così la sua indipendenza.

Molte furono le difficoltà, e nel frattempo non c’era ancora una nuova statua di Nostra Signora del Sacro Cuore.

Visto che doveva ubbidire al decreto del Santo Ufficio, P. Chevalier accettò un progetto del Sig. Seitz col Bambino in braccio a sua Madre. Questa statua fu collocata, dopo il 1879, nella chiesa dei Padri di Issoudun, a Roma, in Piazza Navona.

Il P. Jouët, loro procuratore a Roma, diede a “Daniel e Soci” , a Parigi, l'incarico di fare una nuova immagine, secondo il progetto di Seitz e, alla “Casa Daniel”, il diritto esclusivo della sua riproduzione.

L'Arciconfraternita da parte sua diede allo scultore Raffl a Parigi, rue Bonaparte 59, il diritto esclusivo del modello di Capparoni. Nel 1879 furono vendute le prime statue (cfr. Jan G. Bovenmars MSC: “Our Lady of the Sacred Heart”, Roma 1996, prima parte, capitoli 1-4).

È difficile, allora, che la nostra statua stesse nell'oratorio delle Suore Serve del Sacro Cuore il 28 giugno 1878.

Inoltre questo potrebbe confermare il fatto che la devozione a Nostra Signora del Sacro Cuore non era molto diffuso nella Congregazione, prima del 1882. Nei “Cahiers Falleur”, per esempio, P. Dehon parla varie volte del Cuore di María, ma non usa mai le parole “Nostra Signora del Sacro Cuore” (cfr. Studia Dehoniana 10, indice, p. 250).

La situazione cambia verso il 1882 per due ragioni.

In primo luogo, il 3 giugno 1881, fece la professione nella Congregazione il P. Giovanni Tadeo Captier. Nel 1868 era entrato nella Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore di Issoudun, probabilmente come oblato o fratello, perché aveva una malattia nervosa che gli impediva di essere sacerdote. Ma tutto si regolò. Nel 1874 Mons. Lynch, Vescovo di Toronto, visitò Issoudun e gli conferì tutte gli ordini, anche il sacerdozio, in meno di un mese. Il P. Captier lo considerò un miracolo di Nostra Signora del Sacro Cuore; si aggiunga che visitando il Santo Curato di Ars, questi gli aveva profetizzato che sarebbe stato sacerdote in una Congregazione del Sacro Cuore nella quale tutto dipendeva dalla Vergine (lettera del P. Peeters MSC da Stein al P. Ducamp, 11-1-1937, Archivio Generale, cartella personale Captier).

Inoltre, quando nel 1863 Giovanni Captier fu maestro a Partheny, capitò nelle sue mani una stampa del Sacro Cuore con l’indirizzo di Issoudun. Scrisse una lettera al P. Chevalier, e andò a visitarlo, chiedendogli di essere ammesso nella sua Congregazione, ma il P. Chevalier rimandò la sua accettazione.

L'8 dicembre di quello stesso anno, Captier fa una preghiera, un “Memorare” a Nostra Signora del Sacro Cuore e l'invia al P. Chevalier con la domanda di dire questa preghiera per nove giorni, per ottenere la grazia di una vocazione (che la era la sua).

Sembra che la preghiera fosse piaciuta al P. Chevalier e quando il 29 gennaio 1864, gli Statuti dell'Associazione di Nostra Signora del Sacro Cuore furono approvati, pubblicò il “Memorare” del P. Captier, senza dire da dove l'aveva preso (cfr. Giovanni G. Bovenmars o.c., 25-30).

Quando il P. Captier entrò nel 1881 nella nostra Congregazione fu logico che propagasse la devozione a Nostra Signora del Sacro Cuore. Cosicché tra le “Nostre preghiere dei primi anni” che datano più o meno al 1882, troviamo due preghiere a Nostra Signora del Sacro Cuore, una chiaramente della mano del P. Captier (AD B. 4/10, inv. 2600).

In secondo luogo, il 2 febbraio 1883 si fondò a Sittard, Olanda, un nuovo noviziato, città in cui c'era un santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore.

Scrive P. Dehon nel “Mois de Marie”: “Nostra Signora del Sacro Cuore protegge a Sittard numerose comunità religiose, ed in particolare il noviziato e la scuola apostolica di Sittard dei Sacerdoti del Sacro Cuore che ha preso sotto la sua materna protezione dal 1882” (O. Sp. I, pp. 406-407).

Sappiamo che i nostri neoprofessi visitarono l’8 giugno 1883 il Santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore a Sittard per ringraziare la Santa Vergine. Così consta da una lettera che il neoprofesso Emilio Pietro Bertrand inviò il 9 giugno 1883 alla Chère Mère (AD. B. 21/2g, inv. 351-03).

Un altro dato interessante lo troviamo in una lettera che, alla fine del mese di dicembre 1883, gli alunni della scuola apostolica di Fayet inviarono al loro rettore, il P. Falleur, che andò a passare la fine dell'anno a Sittard.

Alla fine della lettera gli dicono di raccomandre tutti i loro buoni desideri di Anno Nuovo al Bambino Gesù per mezzo di sua Madre, Nostra Signora di Sittard.

Dopo il saluto dei ragazzi, Matias Legrand, appena ordinato diacono, gli chiede di non dimenticarsi di pregare per essi nel Santuario di Nostra Signora di Sittard. In un P.S. lo prega di far iscrivere tanto lui come il P. Vicenzo de Pascual nel registro dell'Arciconfraternita di Nostra Signora del Sacro Cuore.

Alla fine della lettera il novizio Bruno Blanc che in quel periodo era a Fayet, gli chiede che pensi a loro ai piedi di Nostra Signora del Sacro Cuore a Sittard, perché è tanto bello pregare lì (cfr. Archivio Generale, cartella Fayet; primo elenco manoscritto, p. 1).

Credo che in questa lettera possiamo vedere anche l'influsso del P. Captier che da poco era superiore di Fayet.

Al P. Dehon piaceva venerare e pregare i santi o patroni dei luoghi dove i membri della sua Congregazione avevano un’Opera. Così, nell’Ufficio proprio della Congregazione, approvato da Roma nel 1891, troviamo la Beata Maria Anna di Paredes, “il giglio di Quito” e San Villibrordo, Patrono dell'Olanda e Lussemburgo. Questa può essere una delle ragioni per le quali mise la statua di Nostra Signora del Sacro Cuore nella cappella della Casa-madre, come vedremo più avanti.

Sappiamo che dicendo questo andiamo contro la tradizione della Congregazione che si appoggia in attestazioni molto rispettabili come per esempio quella del P. Gabriel Jacquemin, nipote del P. Augustin Jacquemin, maestro dei novizi a Brugelette, e successore come tale del P. Prévot e altri della Provincia francese.

Così per esempio tra i documenti della Postulazione a Roma del tempo di P. Ceresoli si trova una foto della statua inviata dalla Francia.

La Vergine sta su un piedistallo che porta una iscrizione, la quale dice che “il 28 giugno 1878 il P. Dehon, Canonico onorario di Soissons, Fondatore del Collegio San Giovanni, Iniziatore della Congregazione dei sacerdoti del Sacro Cuore, davanti a questa statua emise solennemente i suoi voti religiosi.” Ma è sempre un problema sapere quale sia stato il messaggio originale della tradizione e quali sono stati aggiunti dopo.

Quindi il messaggio originale diceva che P. Dehon rinnovò i suoi voti davanti alla statua, o che fece i suoi voti perpetui davanti a quella. È quanto vogliamo analizzare di seguito.

È un fatto che la statua di Nostra Signora del Sacro Cuore si trovava nella cappella della Casa-madre a San Quintino. Abbiamo per esempio una cartolina postale che il P. Dehon inviò il 15 ottobre 1913 al P. Carlo Tropel ad Albino. Porta da una parte una fotografia della cappella del noviziato dove si vede chiaramente l'immagine. Nell'altro lato scrive P. Dehon: “Le invio la mia cappella di San Quintino in cui prego per lei” (AD B. 97, inv. 0113374).

Ma, da quando si trovava lì questa immagine?

Sfortunatamente abbiamo un vuoto nel Diario di P. Dehon, “Notes Quotidiennes” dal marzo 1870 al 1886, ma si nota che nel 1886 fa molti riferimenti a Nostra Signora del Sacro Cuore, mentre nel 1887 e 1888 questi riferimenti sono molto pochi. Potrebbe essere un indizio che avesse ottenuto più o meno la statua in questo periodo.

Scrive il 7 maggio 1886: “Primo venerdì. Messa nel Santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore a Sittard. Cresce la mia fiducia in María” (NQ III, 23).

21-22 maggio: tratta della maniera di pregare e dice: “Il colloquio deve essere con il Sacro Cuore e con Nostra Signora del Sacro Cuore” (NQ III, 26).

31 agosto: “fine del Mese del Sacro Cuore di Maria” (NQ III, 52).

Ma il testo più importante che abbiamo è del 12 giugno 1886. Scrive: “L'Arciprete (di San Quintino) acconsente ai nostri desideri di stabilire nella Basilica la devozione a Nostra Signora del Sacro Cuore. Gli abbiamo dato 500 franchi per comprare una statua. Spese 2000. Nostra Signora del Sacro Cuore ce li rifonderà” (NQ III, 29-30).

Questo suppone che, se P. Dehon aiutò a comprare una statua per la Basilica a San Quintino, deve averla avuta nella propria cappella. Sappiamo che il 17 settembre 1886 P. Dehon ed i sei primi membri della Congregazione fecero i loro voti perpetui (NQ III, 55). Probabilmente li hanno dovuti emettere di fronte alla statua della Vergine del Sacro Cuore.

Potrebbe confermare questo la lettera che P. Dehon scrisse il giorno dopo all'Abbé Desmis, un possibile nostro candidato, raccontandogli questo fatto e finendo la sua lettera con le parole: “Ho poco tempo questa notte per dirle di più sulla nostra cara Opera, però chiedo a Nostra Signora del Sacro Cuore che l'illumini ed inspiri” (cfr. AD B. 18/13.1; “Caminos Dehonianos” 16, p. 51).

Sappiamo allora che la statua di Nostra Signora del Sacro Cuore deve essere stata nella cappella del noviziato prima del 12 giugno 1886. Forse c’era ancora prima, cosicché anche il P. Dehon avrebbe potuto rinnovare i suoi voti temporanei davanti ad essa, ma ci mancano i documenti. Il messaggio originale della tradizione potrebbe essere stato che P. Dehon rinnovò o fece i suoi voti perpetui davanti all'immagine di Nostra Signora del Sacro Cuore, a questo si aggiunse dopo che fece anche i suoi primi voti.

Avendo fatto o no P. Dehon i suoi primi voti davanti a questa statua, essa è per noi una grande reliquia, perché sappiamo che fu venerata dal Fondatore e che pregò davanti ad essa, e anche per le altre ragioni già menzionate.

Resta da dire che in dicembre 1878 P. Dehon comprò una statua di Nostra Signora delle Vittorie per mezzo dell'Abbé Brion. Non sappiamo dove la collocò dopo: se nella cappella del Collegio o nella cappella appena istallata della Casa-madre (AD B. 37/1, H 22).

Questa piccola ricerca lascia le porte aperte per investigazioni ulteriori. Non vuole essere l'ultima parola, bensì un invito ad altri confratelli di continuare gli studi su questo tema. Se ha causato certe resistenze o certi malumori nel lettore, chiedo scusa, ma credo che la nostra storia è più servita con la verità dei fatti.

Finalmente, come arrivò la statua alla Casa Generale?

Quando P. G. Girardi negli anni 1970-1971 fece la visita canonica alla Provincia francese, fu invitato dal P. Gabriel Jacquemin a visitare il posto dove nel collegio San Giovanni si custodiva la menzionata statua di Nostra Signora del Sacro Cuore. Era abbandonata in rovina ed il Bambino aveva le mani rotte.

Come era arrivata al San Giovanni?

Scrive P. Dehon, nel suo Diario, nell'agosto 1922 che il Municipio di San Quintino stava espropriando la Casa-madre, culla della Congregazione, e questo gli dispiaceva molto (NQ XLIV, 50).

Può essere che durante la demolizione della casa, la statua sia stata data al Collegio San Giovanni.

Durante la visita di p. Girardi dunque, si chiamò il Rettore del Collegio, il canonico Andrea Colignon, e P. Girardi gli chiese di regalare la statua alla Casa Generale di Roma, e gli fu concesso.

L'immagine arrivò alla dogana di Roma il 26 febbraio 1971. L’ 8 marzo si pagarono 2.400 lire di diritto di importazione. L’11 marzo P. Ceresoli inviò una lettera di ringraziamento al canonico A. Colignon.

NOTE

Nella chiesa di San Andrea della Valle a Roma si può vedere la pittura originale di Nostra Signora del Sacro Cuore secondo il modello di Silverio Capparoli.

La nostra statua proviene dalla casa commerciale “La Statue Religieuse” di Parigi, secondo un timbro stampato che porta.

Post Scriptum

Non potrebbe essere che un'altra casa commerciale abbia cominciato a propagare e vendere la statua di Nostra Signora del Sacro Cuore, indipendentemente dai Padri di Issoudun e dell'Arciconfraternita romana?

Difficilmente è potuto succedere questo, ma, anche se fosse così, rimane la domanda: quando per chi o per quale cappella il P. Dehon l'avrebbe comprata?

La nostra statua porta una targhetta che dice: "Approvata dal Santo Padre il 7 settembre 1875". Per fare la statua e la sua commercializzazione è necessario circa mezzo anno. P. Dehon, teoricamente parlando, l'avrebbe potuta comprare allora a partire dal mese di marzo 1876.

Ma, per chi? L'oratorio delle Suore Serve del Sacro Cuore si inaugurò, più o meno, nel mese di settembre 1877 e la cappella del San Giovanni, la cappella per gli alunni, a Natale di quello stesso anno. Dovrebbe avere comprato la statua attorno a questa epoca.

Non sarebbe logico averlo fatto per l'oratorio dalle Suore, perché esse erano solamente due e con P. Dehon vivevano in questo momento solamente due candidati a fratelli. Inoltre

l'immagine è grande, non quadra molto bene in un piccolo oratorio. Allora l'avrebbe dovuta comprare per il collegio San Giovanni. Ma P. Dehon fece i suoi primi voti nell'oratorio dalle Suore e non nella cappella del collegio.