DALLE MISSIONI E DAL MONDO

 

LA XVII CONFERENZA PROVINCIALE CONGOLESE

Savino Palermo, SCJ

Dal 23 al 28 aprile 2001, al Centro Mons. Grison, ha avuto luogo la XVII Conferenza provinciale congolese.

La calma relativa, militare e politica, di questi ultimi mesi, ha permesso questa riunione scj, diventata tradizionale. La nuova Direzione provinciale (luglio 2000 - giugno 2003) ha messo in opera ogni mezzo per attuarla.

Nel suo discorso di apertura, il superiore provinciale, il R. P. Dino Ruaro, dopo avere augurato il benvenuto a tutti i partecipanti, agli invitati di onore e particolarmente al consigliere generale, R. P. Zolile che rende visibile la presenza del nostro superiore generale, ha tracciato un quadro realistico dello stato della Provincia Zairese - congolese in questo anno di grazia 2001.

La Provincia conta 14 comunità in Congo e una a Bruxelles; 83 religiosi di cui 31 di voti temporanei (29 scolastici e 2 fratelli). I novizi sono 12, i postulanti 9, quelli della propedeutica 12.

La Provincia soffre per la mancanza di personale: 5 comunità sono composte solamente da due confratelli; 2 comunità hanno solamente un solo confratello (il noviziato ed la propedeutica; tuttavia il noviziato, che è localizzato vicino a St-Gabriel, riceve mano forte da parte dei PP. M. Konings e Savino Palermo).

Dopo la guerra del giugno 2000, che ha vomitato su Kisangani delle tonnellate di ferro e di fuoco, ha rovinato parecchie nostre case di formazione e di altri istituti, ha rovinato la cattedrale, e ha traumatizzato le persone fino all'angoscia e agli incubi, la situazione del nostro personale è diventata più critica e quasi insostenibile.

Parecchi confratelli sono partiti per un anno sabbatico; alcuni l'avevano previsto e chiesto da tempo, altri in modo improvviso, anche a causa delle prove subite durante la guerra di giugno 2000 e le agitazioni militari degli anni precedenti.

Altri confratelli sono trattenuti lontano dalla Provincia per ragione di salute o di studi. A Kisangani si contano tre case di formazione con un totale di 50 giovani. Il campo della formazione è da anni al centro dell'attenzione della Provincia e del Consiglio provinciale. Parecchi confratelli sono stati liberati da altri impegni, preparati ed impegnati nelle case di formazione come formatori e professori, ma non sono ancora sufficienti.

Lo scolasticato filosofico, il noviziato, il postulato e la propedeutica hanno un buon sviluppo e promettono molto.

Allo scolasticato teologico di Ngoya, in Camerun, dove convergono quelli del Camerun, del Mozambico e del Congo, ci sono 9 congolesi.

La collaborazione tra il Congo e il Camerun continuerà per gli studi filosofici a Kisangani, appena la pace in Congo permetterà ai camerunesi di venire; mentre per la formazione dei novizi, le due Province si sono accordate di farla rispettivamente nel paese di origine dei novizi. Per il noviziato dei congolesi si prevede uno spostamento da Kisangani a Butembo.

Poi il discorso di apertura ha riguardato soprattutto le priorità del progetto apostolico provinciale fissato nel 1996: «vita comunitaria, vocazioni e formazione gioventù, opere sociali formazione delle persone».

Il discorso di apertura ha privilegiato tre di queste priorità: le opere sociali come la conferenza generale di Recife le ha proposte, l'educazione della gioventù, come stiamo promuovendo con 1'Istituto secondario «Maele» a Kisangani e con 1'Istituto tecnico «B. Longo» a Mambasa; e la formazione delle persone che ha avuto il suo luogo privilegiato soprattutto nel Centro Mons. Grison per i catechisti delle nostre parrocchie e missioni.

Questa formazione non raggiunge, a dire il vero, direttamente la massa delle persone, ma solo indirettamente, secondo lo slogan della Commissione Spiritualità ed Apostolato scj, formulato durante il Centenario della nostra Missione in Congo: Rinforzare la catechesi dei nostri catechisti, sostenere la formazione dei laici formatori, nostri collaboratori. (cfr. il rapporto della Commissione durante la Conferenza provinciale XVIIa). Sono i catechisti che, per la maggior parte del tempo, contribuiscono alla formazione delle persone.

Dopo avere presentato questo «stato della Provincia», il superiore provinciale si è fatto delle domande sull'avvenire della Provincia: come prepararlo, con quali scelte.

Già la lettera del 12.8.1998 del superiore generale avvertiva che i prossimi dieci anni sarebbero stati decisivi per il Provincia Zairese e che particolarmente la programmazione provinciale avrebbe dovuto «assumere pienamente la responsabilità del destino della Provincia facendosi carico essa stessa delle persone, dei mezzi e dei progetti...».

La nuova Direzione provinciale (2000-2003) ha accolto questa sfida dell'avvenire della Provincia. Tutte le domande o problemi riguardano il numero e la qualità del personale per tante opere necessarie e particolarmente urgenti.

Il consiglio provinciale ha scelto di non chiudere delle comunità, stimando che l'attuale situazione di carenza di personale sarà passeggera poiché si prevede, a breve termine, l'aiuto che ci verrà da parte di alcune province scj, una decina di nostri scolastici teologi e la disponibilità di alcuni formatori che si stanno preparando.

Un'altra sfida da cogliere è la formazione dei candidati fratelli che hanno ormai la loro casa di formazione a Lemba-Kinshasa. Bisogna definire un progetto di formazione per loro.

Un secondo polo, oltre quello del Camerun, per gli studi di teologia, è in prospettiva in Sud Africa, in ambiente anglofono, per studenti delle diverse province.

Le altre priorità del Progetto Apostolico Provinciale (opere sociali, educazione della gioventù, formazione delle persone) sono forse da riformulare e da rilanciare in questa XVII Conferenza, tenendo ben presente la nostra situazione attuale: dei 49 confratelli di voti perpetui, 37 sono stranieri e 12 congolesi; 12 stranieri hanno più di 70 anni; i più anziani dei nostri congolesi hanno 46 anni. Nel 2006, la Provincia potrà avere più di una trentina di confratelli congolesi con voti perpetui ed i confratelli con voti temporanei potrebbero superare il numero di 40.

Il peso numerico della provincia sarà tutto dalla parte congolese: è ciò che noi tutti auguriamo ed aspettiamo con gioia fraterna e gratitudine al Cuore di Gesù.

Dopo il discorso di apertura, la Conferenza ha fatto il suo lavoro: relazioni molto brevi, scambi, riunioni plenarie e dibattiti ecc. La media dei partecipanti fedeli ai lavori era sempre di una ventina. I lavori hanno riguardato essenzialmente le priorità del Progetto Apostolico Provinciale del 1996 da sviluppare, riformulare; la «cassa comune provinciale» è la priorità «preminente» chiesta insistentemente a Recife. Qui possiamo riportare solo le conclusioni:

- «La priorità preminente della nostra Provincia è la vita fraterna, caratterizzata dalla preghiera e dalla solidarietà e manifestata nella comunione dei beni (cassa comune provinciale), per la causa del Regno di Dio».

Le altre priorità sono state così raggruppate:

- la priorità vocazioni, formazione, vita comunitaria formazione permanente sarà portata avanti dalla Commissione provinciale vocazioni e formazione;

- i problemi relativi a «economia e cassa comune provinciale» sono affidati allo studio e all'analisi della Commissione Economica Provinciale. Essa deve presentare il bilancio provvisorio al Consiglio provinciale, ogni anno, alla fine di settembre;

- la «pastorale per la formazione spirituale delle persone, dei catechisti, dei giovani e la testimonianza del carisma dehoniano», sono a carico della Commissione Spiritualità e apostolato scj;

- l'animazione delle opere sociali (formazione umana, giustizia e pace, sviluppo, ecc.) è affidata alla Commissione Giustizia e Pace. Ci si è accordati per non istituire una commissione per la gioventù.

Per quanto riguarda la «cassa comune provinciale» non si sono discussi a sufficienza i pro e i contro poiché se ne parla da una decina d'anni e molte volte il superiore generale l'ha richiesta con insistenza.

Recentemente (vedere la sua lettera dell'8.4.2001, al superiore provinciale, P. D. Ruaro, in occasione della Conferenza provinciale del 2001), l'invito del superiore generale è diventato più pressante. Dà delle indicazioni molto puntuali sul1'importanza della Cassa comune provinciale, su ciò che la Cassa comune esige da parte dell'economo provinciale e di tutti i confratelli della Provincia, sulla necessità di arrivare ad un statuto chiaro sulle modalità concrete di costituire e di utilizzare la Cassa comune provinciale.

Di fatto la Cassa comune provinciale ha trovato un consenso corale dei partecipanti; ma ci si aspettava un dibattito più chiaro, soprattutto sulle modalità concrete per arrivare a costituire questa cassa e sul modo di gestirla.

Infine, l'assemblea ha fatto una valutazione di questa Conferenza. L'ambiente naturale, dove si è svolta la Conferenza, è stato favorevole al lavoro: sicuramente il nostro Centro Mons. Grison rappresenta un luogo ideale per la spiritualità. Tra gli altri benefici, c'è il fatto che non ci sono zanzare.

Il clima generale è stato fraterno e disteso. Chi ha preso la parola, 1'ha fatto in tutta libertà e franchezza.

Si può considerare buono il numero dei partecipanti a questa conferenza, dato che molti membri della Provincia non hanno potuto parteciparvi (a causa degli studi o dei loro soggiorni all'estero, in totale un quarantina). Sui 23 partecipanti fedeli a tutte le sedute, 11 erano congolesi. La loro partecipazione assidua, e vivace, manifestava chiaramente il loro attaccamento alla Provincia, il loro senso di responsabilità di fronte agli impegni individuali e comunitari che li aspettano per una migliore conduzione della Provincia; difatti, prossimamente dovranno farsi carico di quasi tutto.

«Dal punto di vista del contenuto, anche se con qualche incertezza nella presentazione, 1'Assemblea è stata concreta ed attuale rispecchiando la realtà della Provincia».

«C'è stata una grande facilità nell'accordarsi su certe decisioni o proposte, riguardanti per esempio, la cassa comune provinciale».

Durante i dibattiti sono state fatte delle osservazioni o valutazioni; come ad esempio: si è ignorato quasi totalmente le parrocchie e quelli che vi lavorano: non sono essi che portano il pondus diei ed aestus?

Si è notato anche un debole contributo della Commissione economica al dibattito sulla Cassa comune provinciale e sul suo lavoro durante questi anni passati (non ha presentato alcuna relazione).

Non c'è dubbio che questa Commissione e particolarmente l'economo provinciale avranno un ruolo di grande importanza perché la Cassa comune provinciale possa diventare realtà vissuta nelle nostre comunità e nella nostra Provincia.

Qualcuno ha manifestato la sua perplessità e ha messo in guardia contro un possibile pericolo: quello di una troppo facile presunzione che la Cassa comune provinciale possa rappresentare la soluzione di tutti i problemi.

La perplessità viene dal fatto che la nostra Provincia ha già il regime della Cassa comunitaria aperta che dà delle indicazioni e ha già degli strumenti di governo economico, molto concreti, per assicurare gli stessi vantaggi della cassa comune provinciale per una reale solidarietà e comunione tra le stesse comunità.

Se questo spesso non si è verificato, ciò è dovuto al fatto che il problema non sta in certe soluzioni tecniche, ma a livello del cuore, della volontà reale di condivisione e di comunione.

Senza tutto ciò, anche l'opzione della cassa comune provinciale non ci porterà da nessuna parte, ed il suo percorso arenerà nelle sabbie mobili degli interessi particolari.

Il giorno, in cui sono state presentate le relazioni economiche delle comunità, la maggior parte dell'assemblea ha notato che sette comunità non hanno presentato la loro relazione, e le relazioni presentate non erano né complete né trasparenti. Certamente occorrerà evolvere e progredire, se vogliamo fare veramente dei passi concreti verso l'obiettivo che ci siamo proposti.

I moderatori della conferenza, i RR. PP. Zénon e Pross, e i relatori, i padri Norbert Mazase e Philémon Congo hanno ricevuto molti applausi.

Le celebrazioni liturgiche hanno avuto il loro splendore all'apertura ed alla chiusura, presiedute dal consigliere generale che ci ha incoraggiato vivamente con le sue esortazioni e i messaggi che ci ha portato da parte del superiore generale.