DALLE NOSTRE MISSIONI E DAL MONDO

VIETNAM: PRIME IMPRESSIONI

Wieslaw Bysiek, scj
Jerry Sheehy, scj

Sguardo storico

Il Vietnam è stato sotto la dominazione cinese per più di 1000 anni subendone profondamente la cultura ed ancora oggi è politicamente sotto la sua influenza. Per 100 anni [1858-1945] il Vietnam è stato sotto il controllo dei francesi. L'eredità culturale più notevole è stata la romanizzazione della lingua, ovvero, la sostituzione dei caratteri cinesi con lettere romane - prima essi usavano caratteri cinesi ma con pronuncia vietnamita - e l'espansione del Cristianesimo [il Cattolicesimo]. Ho Chi Minh dichiarò il Vietnam indipendente dal dominio coloniale francese il 2 settembre 1945, dopo la resa del Giappone nella seconda guerra mondiale, ma i francesi ritornarono a dominare il Vietnam fino alla loro sconfitta a Dien Bien Phu nel 1954. L'accordo di Ginevra divise il Vietnam in nord e sud [600.000 cattolici abbandonarono il nord comunista per il sud].

Nei nove anni che seguirono, ci fu la lotta tra sovietici e cinesi che sostenevano il nord comunista mentre gli Stati Uniti appoggiavano il sud. Nel 1965, gli Stati Uniti impegnarono le loro forze armate nella guerra in Vietnam, dove rimasero fino all'accordo di pace del 1973. Ma la lotta interna tra forze vietnamite continuò fino al 30 aprile 1975, quando le truppe comuniste occuparono Saigon [il nome fu cambiato in Città di Ho Chi Minh] e riunificarono il paese.

Nel dicembre 1978, con attacchi di due anni dei Khmer Rouge oltre il confine, il Vietnam invase la Cambogia e cacciò i cinesi. La Cina rispose lanciando un breve attacco contro il Vietnam settentrionale. Dovendo affrontare una situazione economica disastrosa e l'isolamento internazionale, il partito comunista del Vietnam si aprì alle riforme del libero mercato, alla fine degli anni '80, e riprese lentamente le relazioni con la Cina.

Religioni in Vietnam

Si valuta che circa un terzo dell'intera popolazione, che conta 78 milioni di abitanti, i credenti siano così distribuiti:

Ci sono anche 45 gruppi etnici [soprattutto l'animista] che vivono nelle regioni montuose.

Breve storia della Chiesa in Vietnam

I primi missionari cristiani arrivarono a Tonkin [Nord Vietnam] nel 1533 ed a Annam [Vietnam centrale] nel 1596 ma restarono poco tempo.

Situazione della Chiesa cattolica in Vietnam

- 5 milioni di cattolici

- 5 vescovi

- 2.303 sacerdoti diocesani e religiosi

- 1.629 fratelli religiosi

- 1.036 seminaristi del Seminario maggiore

- 1.424 candidati al seminario

- 6 seminari: 2 nel nord, 2 nel centro e 2 nel sud.

Ci sono due diocesi senza vescovi ed una diocesi con un vescovo ma nessuno prete [c'è sua sorella che ha 100 anni!]. I preti nel nord tendono ad essere più vecchi. L'Arcivescovo Cardinale di Hanoi ha 80 anni.

Nel 1954 [al nord] le proprietà della Chiesa, (scuole, conventi e seminari) furono confiscate ed anche nel sud nel 1975. Il Governo voleva istituire una Chiesa Patriottica come in Cina ma i leader della Chiesa rifiutarono di cooperare.

Il governo ha, comunque, il controllo sulla nomina dei vescovi e controlla anche l'ordinazione di preti [solo con il permesso] e gli stessi preti hanno bisogno di permesso per le molte attività della Chiesa. Per esempio, ogni editoria religiosa può essere costituita solo attraverso un'agenzia ufficiale del governo che, chiaramente, deve approvare il materiale. Ci deve essere il permesso per costruire edifici e Chiese ed anche per ripararli.

Le attività religiose dipendono moltissimo dalla relazione tra il vescovo locale e i preti con le autorità statali e locali [anche se in realtà essi continuano a fare molte delle loro attività senza chiedere il permesso richiesto].

Ogni anno una delegazione del Vaticano si pone in dialogo col governo. Anche se vi sono pochi progressi e poche concessioni, il Vaticano vorrebbe avere tuttavia una relazione simile anche con la Cina.

La Diocesi di Nha Trang

Mons. Paul Nguyen Van Hoa vescovo di Nha Trang [63 anni?] è vescovo da 25 anni. Il Vaticano volle nominarlo Arcivescovo coadiutore di Hanoi ma il governo non fu d'accordo perché c'era stata una riunione della Conferenza dei Vescovi nella diocesi e essi avevano fatto delle critiche al governo. Il governo chiese a Mons. Paul di ritrattare quelle affermazioni ma lui rifiutò dicendo che era la posizione della Conferenza episcopale e che essi lo avrebbero appoggiato.

Il seminario della diocesi di Nha Trang, di tre acri, fu confiscato dal governo [perché era vicino al mare e dunque vulnerabile per un attacco dei cinesi!]. In cambio venne dato un appezzamento di terreno di 1 acro dove, con l'aiuto della Chiesa di Germania, riuscirono a costruire un seminario nuovo [la filosofia e la teologia] che arriva al cielo! Fu costruito per 200/300 (?) Seminaristi; ma ora ne conta solo 80 ed è per tre diocesi. Qui la percentuale di perseveranza è molto alta [98%].

C'è anche una associazione di ex-seminaristi che aiuta la Chiesa e le parrocchie in vari modi. [Per esempio, noi avemmo un autista e una macchina gratis dal proprietario di una compagnia turistica per tutta una settimana].

A settembre il governo permetterà una nuova entrata di 10 candidati per il seminario [e questo ogni due anni]. In realtà la diocesi ha 60 candidati laureati per il seminario e 100 che stanno studiando inglese nelle università statali.

Gli studenti stessi pagano le tasse della scuola per il primo semestre all'università e dopo sono pagati dalla diocesi. Vivono insieme con famiglie cattoliche e spesso il loro vitto ed alloggio è gratis. Dopo che si sono laureati, lavorano nelle parrocchie, o nella propria o in un'altra parrocchia. Possono avere anche un lavoro. Alcuni sono incoraggiati a prendere un'altra laurea, mentre aspettano di essere accettati in seminario. La loro età media è tra il 22 ed il 24 anni e provengono soprattutto da ambiente rurale e povero. Evidentemente sono molto vicini alla Chiesa ed ai preti.

Abbiamo parlato [14 marzo] con 10 di quelli che attendono di entrare nel seminario ed hanno interesse ad unirsi a noi come missionari nelle Filippine. Non ci è stato possibile incontrare gli altri. Poi più tardi potemmo parlare anche con tutti i seminaristi.

Hanno tutti studiato inglese, ma non hanno avuto molta opportunità di praticare la lingua e di ascoltarla per cui le abilità linguistiche sono povere; la loro pronuncia è particolarmente difficile [questo è stato anche un problema nelle nostre comunicazioni coi preti]. Alcuni seminaristi hanno detto che preferivano comunicare con noi attraverso e-mail.

Comunque, la nostra persona di contatto, P. Jacobe Ngo Dinh Tien, con cui abbiamo stabilito una buona relazione, ha passato un po' di tempo a Manila [ASI] e sceglierà gli studenti curando quelli che vorrebbero venire con noi.

Da parte sua è fiducioso che qualcuno verrà e in particolare ha in vista una coppia di studenti. Noi ci siamo accordati che, se alcuni vogliono venire, possono arrivare a Manila la prima settimana di maggio e così noi attendiamo una comunicazione da P. Tien. Gli altri preti ed il vescovo sono entusiasti di questo progetto e di stabilire una relazione tra la diocesi e gli SCJ.

L'incontro col vescovo è stato molto formale ma si è dimostrato molto lieto che noi possiamo aiutarli nella loro situazione. Fu particolarmente colpito quando gli abbiamo parlato del nostro impegno con ragazze che hanno subito violenze ed il progetto di un centro di ritiri a Pagadian. Siamo convinti che ci appoggerà.

Il vescovo è costretto a mandare all'estero i suoi preti e le sue suore per la formazione permanente in teologia, catechesi ecc., come a Manila, a Parigi e a Roma, secondo le disponibilità offerte dalle borse di studio. Noi abbiamo già fatto amicizia con due dei loro seminaristi a Manila [Stefano e Paolo] e ce ne saranno altri quattro il prossimo anno. Stanno studiando per diventare preti, anche se non hanno il permesso, ma sperano che la situazione cambi in un prossimo futuro! Anche uno dei loro preti, P. Dominic, si vuole iscrivere alla UST e noi l'abbiamo invitato a stare con noi per un mese e così in aprile farà pratica di inglese nella nostra comunità di Manila.

Commenti

Siamo rimasti sorpresi costatando che la situazione economica di molte persone sembra buona. Ci sono molti piccoli centri commerciali nelle città e nei villaggi lungo la strada. Non abbiamo potuto visitare alcuni villaggi rurali; sembra che la gente della campagna non accetti tanto il governo. Le persone sembrano ragionevolmente contente ma probabilmente solo perché c'è pace e progresso. I segni del comunismo non sono molto apparenti, non abbiamo visto polizia o militari. La maggior parte delle persone probabilmente lo sopportano, sebbene non sia permesso alcun dissenso o la critica al governo. Abbiamo sentito che molti dei conducenti di rickshaw a Saigon non sono registrati cioè non sono considerati come persone, anche se prima erano insegnanti e professori

La gente è molto cordiale con i forestieri e, se sanno un po' di inglese, tentano di parlare con voi, anche se la loro pronuncia è un po' difficile. Si nota chiaramente che vi sono molti mendicanti mutilati, come eredità del recente passato.

Siamo rimasti sorpresi vedendo come la vita cattolica è tanto vivace, nonostante tutte le restrizioni. Sono molto creativi nell'aggirare le restrizioni. Per esempio, le suore dovrebbero registrarsi davanti al governo, ma esse non lo fanno; comunque costruiscono conventi enormi e hanno più di 40 novizie ogni anno! La Congregazione delle Lovers of the Holy Cross, una Congregazione vietnamita, presente in ogni diocesi come Congregazione diocesana, si pensa che abbia circa 5.000 membri. Se perfino la Chiesa non sa quanti sono, tanto meno il governo!

Tra i religiosi vi sono: Salesiani, Lazzaristi, Redentoristi, Francescani [OFM], Domenicani, Gesuiti, i religiosi de la Salle e sembra che anche gli SVD stiano entrando. Ce ne potrebbero essere altri. Essi lavorano con le stesse restrizioni delle diocesi e non possono esercitare l'apostolato tradizionale, ciononostante essi riescono ad essere creativi come le suore. Abbiamo visto un grande casa dei Redentoristi con 20 postulanti per la maggior parte illegali!

Le Chiese cattoliche sono ben in vista. In una città/villaggio, che noi abbiamo attraversato ritornando a Saigon, c'erano cinque o sei grandi Chiese, tutte cattoliche; quando chiedemmo spiegazioni, ci dissero che c'erano molti cattolici in quella zona! Molti sforzi sono stati fatti per l'inculturazione della Chiesa, con chiese in stile di Pagoda all'esterno e di stile buddista all'interno. Abbiamo visto molti giovani a Messa, che partecipavano con il canto e con molta devozione. Sono orgogliosi di essere cattolici e incontrandoci erano anche un po' emozionati.

Mentre la cultura vietnamita è chiaramente diversa dalla cultura dei filippini, abbiamo notato molte somiglianze che ci inducono a credere che non sarebbe difficile per i filippini e i vietnamiti vivere in buone relazioni. Abbiamo esperimentato una accoglienza fraterna e una ospitalità meravigliosa. Hanno un buon senso dell'umorismo, simile a quello dei filippini, e la stessa gentilezza e apertura di cuore.