VITA DELLA CONGREGAZIONE

LO SCAMBIO: UN’ALTERNATIVA ECONOMICA
AL DI FUORI DEL MERCATO UFFICIALE

Franco Festa, scj

Lo scambio (o baratto) è antico come l’uomo. È curioso che si assuma la globalizzazione come un fenomeno onnipresente, quando i 3Ú4 dell’umanità non partecipano di essa. Paradosso incredibile che lascia fuori del mercato - produrre e consumare - la maggior parte di coloro che dovrebbero essere i suoi destinatari: le persone.

Questo che chiamiamo globalizzazione è lo scenario di una feroce lotta commerciale, i cui principali attori e beneficiari sono solo le grandi corporazioni. Questa realtà innegabile ha suscitato un grande dibattito su che cosa fare per le centinaia di milioni di esclusi.

Una delle chiavi per visualizzare qualche alternativa potrebbe partire da un ripensamento del modello di mercato. Invece di un mega mercato accessibile a pochi, sarebbe molto più appropriato creare mercati di diversa complessità, raggiungendo così una corrispondenza fra le reali possibilità di ogni utilizzatore con lo sforzo richiesto.

È quanto sta realizzando, dal 1995, la Rete Globale del Trueque nella città di Quilmes in Argentina. In questa nazione, sommersa dalla crisi economica e sociale e soprattutto dalla disoccupazione, ogni giorno aumentano i Soci della Rete di Scambio di prodotti, lavori e saperi. Nel mese di agosto (2001) in Argentina più di 600.000 persone creano nuovi clubs, che si sviluppano soprattutto in sale e centri parrocchiali, sociali e della Caritas, e sono coordinati da laici. In un simile clima non è esagerato pensare che attualmente circa un milione di persone vivano di questa iniziativa.

Una conferma viene dall’esperienza dei Dehoniani, soprattutto con i laici dei Barrios e i laici della famiglia dehoniana, impegnati nella periferia di Buenos Aires (Parrocchia del Sagrado Corazón di Villa Celina), i quali, dall’ottobre del 2000, hanno formato un club o nodo del Trueque, da cui sono nati fino ad oggi altri cinque clubs. Ultimamente nuovi clubs sono sorti anche nel Chaco (parrocchia Virgen de Itatí) e in Maciel (Santa Fe).

1. Che cos’è il Trueque (Rete Globale dello scambio)?

È un sistema di scambio di prodotti, lavoro e servizi, senza l’uso del denaro. Il mezzo di scambio è costituito da Buoni stampati, chiamati “Crediti”.

2. Quale requisito è necessario per accedervi?

Si assiste a due incontri preparatori, stabiliti da ogni CLUB (o nodo, giacché si tratta di una RETE) e si compila un formulario con i dati personali. Non si pagano quote sociali, né d’ingresso.

3. A chi è diretto?

Condizione indispensabile è trovarsi nella condizione di lavoratore e consumatore, chiamato in gergo “PRO-SUMATORE” (produttore e consumatore). Lo scambio è diretto a ogni persona, senza limiti di età, che abbia bisogno di qualcosa e possa offrire qualcosa.

4. Come si diffondono i prodotti, i lavori e i servizi?

Nei CLUBS (o “nodi”) si possono reperire su tavoli e bancarelle di esposizione; ed ancora attraverso altri canali della RETE: lavagne, riviste, giornali, annunci gratuiti e anche attraverso Internet.

5. Come si realizzano gli scambi?

I prodotti si scambiano di mano in mano per altri prodotti, lavori o servizi, giudicati di comune accordo dello stesso valore, nonché attraverso i “crediti”.

6. Che cosa sono i “crediti”?

Sono come una moneta sociale (valida in tutti i CLUBS, o “nodi” della Rete di Scambio di una nazione), con cui ottenere beni o servizi dentro la Rete. Essi hanno un valore orientativo, per esempio un “credito” può valere 1000 lire, o un euro, o un dollaro.

7. Chi stabilisce il valore del prodotto, del lavoro o del servizio?

Ogni persona stabilisce il prezzo del prodotto, o del lavoro o del servizio che offre, e in cambio ottiene “crediti”, che poi può spendere per “comprare” qualche altro prodotto, lavoro o servizio di cui abbisogna.

8. Il socio di un CLUB, o “nodo”, può “vendere o comperare” in un altro CLUB?

La rete globale è formata da tutti i CLUBS, o “nodi”, di una nazione. Ciò permette a un socio del CLUB del Nord di “comprare” in un CLUB del Sud o in qualsiasi altra parte del Paese.

La Rete mantiene contatti anche con altri Paesi per dare la possibilità di scambi con nazioni vicine, e anche con quelle di altri continenti.

9. Come lavorano i CLUBS, o “nodi”?

Essi sono indipendenti; però tutti sono collegati alla rete globale di scambio. Ogni CLUB ha il suo coordinatore, che vigila affinché siano rispettati i principi di solidarietà ed equità, e le norme etiche, ecologiche e sanitarie.

10. Si pagano tasse o imposte per questi scambi di prodotti, lavori e servizi nella “Rete” e dalla “Rete”?

La “Rete” non paga alcuna tassa: la sua attività, infatti, è considerata come una donazione “mutua e solidale”. I buoni o crediti non costituiscono un mezzo di pagamento; non si possono negoziare o scambiare in cambio di denaro.

Dichiarazione dei principi della rete globale dello scambio

1. La nostra realizzazione come essere umani non ha bisogno di essere condizionata dal denaro.

2. Non cerchiamo di promuovere prodotti, lavori o servizi, ma vogliamo aiutarci reciprocamente a raggiungere un senso più profondo della vita, per mezzo del lavoro, della comprensione e dello scambio equo.

3. Sosteniamo che è possibile rimpiazzare la concorrenza sterile, il lucro e la speculazione, con la reciprocità fra le persone.

4. Crediamo che le nostre azioni, prodotti, lavori e servizi possano rispondere a norme etiche ed ecologiche, prima che ai dettami del mercato, del consumismo, della ricerca del beneficio immediato.

5. Gli unici requisiti per essere membro della rete globale dello scambio sono: assistere alle riunioni del gruppo; capacitarsi; essere produttori e consumatori di beni, servizi e saperi, nel quadro delle raccomandazioni dei Circoli di Qualità e di Mutuo Aiuto.

6. Sosteniamo che ogni membro è l’unico responsabile dei suoi atti, prodotti, lavori e servizi.

7. Consideriamo che l’appartenenza a un gruppo non implica alcun vincolo di dipendenza, posto che la partecipazione individuale è libera ed estesa a tutti i gruppi della Rete.

8. Sosteniamo che non è necessario che i gruppi si organizzino formalmente, in modo stabile, dato che il carattere di Rete implica la rotazione permanente di ruoli e funzioni.

9. Crediamo possibile combinare l’autonomia dei gruppi nella gestione dei loro assunti interni, con la fedeltà ai principi fondamentali che integrano alla Rete.

10. Raccomandiamo che, quali componenti della Rete, non ci facciamo garanti o promotori, né appoggiamo finanziariamente una causa estranea ad essa per non scostarci dagli obiettivi fondamentali che ci uniscono.

11. Sosteniamo che l’esempio migliore è la nostra condotta nell’ambito della Rete e nella vita fuori di essa. Manteniamo riserbo su problemi privati e prudenza nel trattare pubblicamente i temi della Rete che possono danneggiare la sua crescita.

12. Crediamo profondamente nell’idea del progresso come conseguenza del benessere sostenibile per il maggior numero di persone nell’insieme delle società.

13. Nell’economia solidale niente si perde, niente si regala: tutto si ricicla, tutto si valorizza, tutto si distribuisce secondo equità.

Nota - Diamo alcuni esempi di norme basilari per la preparazione e la conservazione di alimenti deperibili.

- Ogni alimento deperibile di non immediato consumo deve presentarsi confezionato, chiuso e con idonea etichetta che indichi: a) il tipo di alimento e il suo costo in crediti (torta, budino, insalata…); b) la data di preparazione (non si accettano alimenti preparati da più di tre giorni); c) il nome e il cognome del pro-sumatore che lo ha preparato; d) indicazioni particolari come “non si può congelare”, “contiene sale”, ecc…

- Tener presente che molti pro-sumatori consumano quasi esclusivamente gli alimenti forniti dalla Rete Globale dello Scambio: per questo si chiede di impiegare materie prime della migliore qualità (farine, olii, uova, ecc…). Ciò in considerazione che altri pro-sumatori possono soffrire di ipertensione, colesterolo elevato, diabete, obesità, ecc… Si raccomanda, perciò, di chiedere ai medici della Rete quali alimenti sono idonei a tali persone.

Conclusione

Ogni partecipante alla Rete Globale dello Scambio (Trueque) può ottenere un’occupazione attinente alle sue abilità e alla forza personale; è con la sua attività contribuisce a soddisfare le necessità di un altro. Come abbiamo detto, tutti sono pro-sumatori (produttori e consumatori). L’investimento per mantenere un posto di lavoro nella Rete dello Scambio è molto basso. I membri utilizzano i loro propri saperi e strumenti per produrre, non hanno costi finanziari e contano su un mercato di scambio, che nell’anno 2000 è cresciuto del 700%, ed ora aumenta sempre più.

“Questi risultati sono possibili perché il mercato del Trueque ha una sua propria logica e una dinamica distinta da quella del mercato formale, che esclude, e da quella del mercato informale (nero), che si autoesclude. Il mercato del Trueque ha uno status proprio e la sua caratteristica distintiva è quella dell’autoinclusione” (Carlos De Sanzo, cofondatore della RGT, o Rete Globale del Trueque, in Argentina).

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P. Franco Festa scj, di origine italiana, è membro della Provincia Argentina-Uruguay, dove ha lavorato sin dalla sua ordinazione sacerdotale (1966) nella pastorale parrocchiale. Si caratterizza per la sua sensibilità sociale e fa parte del movimento dei Sacerdoti per il Terzo Mondo, impegnati nella difesa dei diritti dei poveri. Dopo un tempo di apostolato presso il Santuario Nazionale de “La Gruta” (Montevideo), è attualmente parroco a Villa Carlos Paz (Córdoba).