SUPERIORE GENERALE

CONGREGAZIONE DEI SACERDOTI

DEL SACRO CUORE DI GESÙ

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 Prot. N. 458/2003


SACERDOTI DEL SACRO CUORE DI GESÙ

- DEHONIANI -

 

 

Lettera Programmatica

2003 - 2009

 

Dehoniani in missione
Cuore aperto e solidale
per una nuova civiltà dell’amore


Roma, Curia Generalizia, 8 Dicembre 2003

 


Ai Superiori delle Province, Regioni e Distretti
e loro Consigli
e a tutti i confratelli Dehoniani
pace e gioia nel Cuore del Signore Gesù!

 

PRESENTAZIONE

1. Il XXI Cap. Generale della Congregazione, celebrato tra maggio e giugno 2003 a Roma, ha collocato al centro della sua riflessione il tema: “Dehoniani in missione: Cuore aperto e solidale”. La riflessione capitolare si è svolta in continuità con il precedente Capitolo che aveva accentuato il tema “Noi Congregazione”.

Dall’assemblea capitolare siamo stati chiamati a servire la Congregazione come Direttivo Generale per il sessennio 2003-2009. Assumiamo la responsabilità di governo che vogliamo esercitare in forma collegiale nel rispetto della Regola di Vita per il bene di tutti e fedeli alla specificità spirituale e apostolica dell’Istituto.

Il nostro primo impegno è stato di riprendere e approfondire quanto il Capitolo aveva elaborato per trarne un programma per i prossimi sei anni. Il frutto della nostra riflessione è questo documento programmatico, che vuole essere uno strumento per l’animazione di tutta la Congregazione.

Consideriamo parte integrante di questo progetto di animazione, i documenti elaborati dal Capitolo e già pubblicati, in modo particolare, per le sue proposte operative, il testo: “Dehoniani in missione. Cuore aperto e solidale per una nuova civiltà dell’amore”.

Abbiamo suddiviso questo testo programmatico in: settori di animazione all’interno della Congregazione, organizzazione e servizi ed infine un calendario degli incontri internazionali previsti.

A tutto questo abbiamo premesso un obiettivo. E’ la meta che, a nostro parere, il Capitolo ha collocato sul nostro cammino come Congregazione.

Speriamo che questo strumento sia utile per tracciare percorsi di “rifondazione” a livello personale, comunitario, provinciale e generale.

1. OBIETTIVO

2. Lo Spirito ha suscitato 125 anni fa nella Chiesa la nostra Congregazione per mezzo di p. Dehon perché, unendoci all’oblazione di Cristo al Padre, potessimo, con il nostro impegno di vita e di apostolato, partecipare alla missione evangelizzatrice della Chiesa per l’avvento del Regno di Dio.

Nella ricerca della fedeltà a questa vocazione, il XXI Capitolo Generale ci invita ad essere dehoniani in missione con cuore aperto e solidale.

Coscienti della situazione di cambiamento epocale che il mondo vive e della realtà attuale della Congregazione, ci rendiamo conto che non è più sufficiente un semplice sforzo di innovazione, ma si fa urgente un’opera di rifondazione. Questa opera di rifondazione è un cammino che deve essere intrapreso da tutti e che esige disponibilità alla conversione. Esso deve coinvolgere la spiritualità che ne è l’anima, la comunità che ne è il soggetto, la missione che è il luogo dove essa avviene.

 

3. Siamo chiamati oggi a partecipare della missione evangelizzatrice della Chiesa, aprendoci al processo di rifondazione della nostra vita consacrata per mezzo:

· dello studio e dell’impegno a vivere in profondità la spiritualità dehoniana;

· della testimonianza della comunione fraterna nella comunità religiosa;

· di scelte apostoliche che caratterizzino il nostro inserimento nella missione della Chiesa;

per contribuire significativamente alla costruzione di una nuova Civiltà segnata dall’amore del Signore Gesù; una civiltà dove: dialogo, rispetto, servizio, solidarietà, comunione, siano valori condivisi e vissuti.

 

4. Come Governo Generale, nello spirito di fedeltà al Vangelo e al nostro Fondatore, così come agli uomini e donne del nostro tempo, accogliamo il compito di animare la Congregazione a:

 

· Riscoprire l’esperienza di fede di P. Dehon (ecce venio…ecce ancilla) per leggere, a partire da essa, il Vangelo e “l’oggi di Dio”. Esperienza di fede senza la quale la spiritualità si ridurrebbe a un insieme di concetti e pratiche. (cf. Cst 9)

· Guardare alla vita fraterna in comunità (Sint Unum) come criterio di appartenenza alla Congregazione e lavorare alla sua costruzione come luogo privilegiato dove vivere la nostra oblazione e realizzare la nostra missione. Dare testimonianza della nostra fede per essere inseriti nella comunione che nello Spirito si realizza tra Cristo e il Padre. Senza questa comunione l’impegno a costruire la comunità si ridurrebbe esclusivamente a dinamiche interpersonali. (cf. Cst 59)

· Vivere la missione (Adveniat Regnum Tuum) come esigenza della nostra consacrazione e come risposta alla chiamata a portare a tutti l’annunzio dell’amore di Dio in solidarietà all’Amore che ha spinto Cristo a farsi uno di noi. Senza questa solidarietà la nostra missione potrebbe ridursi a azione sociale più o meno efficiente. (cf. Cst 38-39)

 

Per la realizzazione dell’obiettivo che abbiamo descritto, sono state pensate le attività che ci proponiamo di attuare durante i prossimi sei anni e che presentiamo in questa lettera programmatica.

2. SETTORI

2.1 Spiritualità

5. La nostra partecipazione alla missione della Chiesa si qualifica e specifica nella misura della nostra fedeltà all’ispirazione evangelica di P. Dehon.

Il XXI Capitolo generale ha accentuato il cammino della rifondazione, a partire da una approfondita esperienza dell’amore di Dio, da una vita comunitaria veramente fraterna e da un apostolato che ci qualifichi nella nostra specificità.

 

6. Riteniamo perciò importante:

a. Sostenere e promuovere l’esperienza di Dio e del suo amore con l’Eucaristia celebrata e adorata, la “lectio divina”, i ritiri personali e comunitari e gli altri strumenti della nostra tradizione.

b. Animare l’approfondimento delle dinamiche della vita comunitaria.

c. Sostenere il Centro Studi di Roma, coordinare la sua attività con i centri di spiritualità nelle aree geografiche e continuare l’opera di informatizzazione del materiale dell’archivio dehoniano (Mozione 6).

d. Costituire un gruppo di specialisti/esperti per offrire sussidi teologico - spirituali per la rivitalizzazione della vita consacrata dehoniana.

e. Promuovere seminari per approfondire i principali aspetti della spiritualità dehoniana, la sua comprensione e l’attualizzazione del linguaggio e la sua diffusione.

f. Far conoscere e celebrare la storia dei Martiri Dehoniani e valorizzando la figura di altre persone significative per la storia della nostra Congregazione, come tributo a loro e passo nel cammino di rifondazione (Raccomandazione 8).

2.2 Pastorale Vocazionale e Formazione

7. La Congregazione è un opera voluta da Dio ed è Lui che continua a chiamare persone al suo servizio, le consacra e le invia; ma è affidato a tutti: religiosi e comunità, il compito di testimoniare e promuovere il carisma della fondazione, accogliere nuovi candidati, proporzionare loro la formazione iniziale e permanente nei differenti momenti della vita.

In questo cammino di testimonianza, riteniamo urgente rinnovare l’impegno per i giovani e per l’animazione vocazionale, curare la formazione alla vita religiosa, favorire la formazione permanente di tutti. Vogliamo dare speciale attenzione ai confratelli infermi e anziani, ai quali siamo grati per la testimonianza di fede e perseveranza. Contiamo sul loro aiuto, sul loro spirito di oblazione e di preghiera.

2.2.1 Pastorale Vocazionale

8. Dalla nostra vita comunitaria, testimonianza concreta del Vangelo, nasce la pastorale vocazionale intesa come servizio reso a tutta la Chiesa nella molteplicità delle vocazioni e proposta di condivisione del nostro progetto di vita (cf. Cst 86).

9. Per questo pensiamo opportuno:

a. Stimolare la politica della vita promuovendo una effettiva pastorale giovanile e vocazionale in tutte le Entità della Congregazione

b. Promuovere fra le Entità della Congregazione l’interscambio e la condivisione nel servizio di animazione vocazionale, favorendo anche la stesura e lo scambio di opportuni sussidi.

2.2.2 Formazione iniziale

10. La specificità della nostra missione nella Chiesa e nel Mondo esige un’inserzione graduale e guidata di coloro che si sentono chiamati alla vita religiosa dehoniana.

11. Per questo pensiamo di dover:

a. Favorire esperienze formative interprovinciali, specialmente nell’ultima fase della formazione.

b. Organizzare un corso per la formazione dei nostri formatori curando la dimensione dehoniana.

c. Stimolare l’interscambio di formatori e professori tra le varie Entità della Congregazione

d. Incoraggiare l’apertura delle nostre strutture e mezzi formativi come collaborazione e servizio alla Chiesa, per la formazione dei religiosi, sacerdoti e agenti di pastorale.

2.2.3 Formazione permanente

12. La formazione è un processo dinamico di rifondazione che tutti dobbiamo abbracciare. In essa sta la chiave della nostra fedeltà e significatività (cf. Cst104).

13. Così pensiamo sia utile:

a. Promuovere e proporre strumenti per la formazione permanente di tutti i confratelli, con speciale attenzione ai religiosi giovani.

b. Sostenere le iniziative di formazione permanente pensate a livello di Entità o aree geografiche e favorirne la conoscenza e l’apertura ai confratelli della Congregazione.

c. Sostenere, con l’aiuto di specialisti, la formazione affettiva dei membri e prestare attenzione anche alla realtà degli abusi sessuali nella società e nella Chiesa, al fine di concordare al riguardo uno stile congregazionale d’intervento d’accordo con la giustizia e la misericordia.

2.2.4 Per l’attenzione agli ammalati e anziani

14. L’invecchiamento psicofisico non preclude la partecipazione alla missione della Congregazione (cf. Cst 68).

15. Per questo ci preoccuperemo di:

a. Coinvolgere attivamente i nostri confratelli anziani nelle opere della Congregazione, secondo le loro possibilità.

b. Organizzare forme adeguate di accompagnamento spirituale e di vita comunitaria per gli anziani e gli ammalati.

c. Stimolare tutte le Entità della Congregazione ad assumere l’assistenza sanitaria e l’accompagnamento nella vecchiaia per tutti i membri.

2.3 Giustizia e Pace – Impegno Sociale

16. L’impegno sociale é espressione della nostra spiritualità riparatrice (cfr. Doc XIV, IV conferenza Generale di Brusque). Come parte costituente della nostra missione dehoniana, l’impegno sociale si esprime “coinvolgendo noi stessi senza riserve per l’avvento di una nuova umanità in Gesú Cristo” (cf. Cst 32; 39). Noi siamo grati per la testimonianza di confratelli scj che lavorano individualmente in opere di impegno sociale, ma la rifondazione ci chiama a essere nel sociale come comunità impegnata, attenta ai problemi umani più dolorosi con una presenza qualificata e creativa.

17. In sintonia con le scelte del CG ci prefiggiamo di:

a. Preparare un elenco delle attuali iniziative di impegno sociale e di sostegno alla pace e alla giustizia esistenti a tutti i livelli della Congregazione, per promuoverne la condivisione, favorire la collaborazione, l’azione comune, la formazione e la solidarietà

b. Sostenere la traduzione, lo studio e la divulgazione degli scritti sociali di Padre Dehon e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa, per promuovere la riflessione e un maggior coinvolgimento in azioni di rinnovamento sociale.

c. Favorire e accompagnare in ogni Entità della Congregazione gruppi che promuovano l’interesse per la Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato, incoraggiando la collaborazione con ONGs e altre persone sensibili a questi temi.

d. Stimolare l’informazione e l’analisi su significativi eventi mondiali a partire dalla prospettiva della Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato.

e. Impegnarci al compimento delle priorità indicate dalla VI Conferenza Generale di Recife: Economia e Regno di Dio.

2.4 Cultura e Comunicazione

18. Padre Dehon affermava che per rispondere alle sfide delle condizioni storiche, socio economiche, politiche ed ecclesiali del suo tempo si sentiva il bisogno di studiosi, apostoli e santi. (cf Oeuvres Sociales, III, p. 367).

Noi riconosciamo che la rifondazione ha bisogno di radicarsi nell’inculturazione del carisma e della spiritualità dehoniana. Per questo seguendo le orme di Padre Dehon sentiamo l’urgenza di aprirci al mondo della cultura e della comunicazione che modellano la mentalità odierna, prestando attenzione perché questi mezzi servano alla costruzione della comunione.

19. Per questo settore ci sembra sia utile:

a. Compilare un elenco delle attività dehoniane nel campo della cultura e delle comunicazioni, tenendo presente la differenza tra l’impegno nelle pubblicazioni, nell’uso dei mass media e nell’educazione, per promuoverne la condivisione, favorire la collaborazione, l’azione comune.

b. Convocare un incontro internazionale tra i dehoniani che lavorano nelle pubblicazioni e nelle comunicazioni al fine di trovare forme più comuni di presenza e di attuazione.

c. Dare continuità all’incontro degli educatori realizzato a Salamanca nel 2001, per coordinare la nostra azione pastorale nel campo dell'educazione.

d. Promuovere la preparazione di persone capaci d'intervenire nel campo culturale e curare lo sviluppo e coordinamento delle istituzioni universitarie della Congregazione.

e. Favorire la comunicazione interna alla Congregazione e con i Mass Media attraverso un coordinatore a livello generale.

f. Stimolare le Entità della Congregazione a preparare professionalmente il personale dehoniano per un più efficace servizio e a facilitare la conoscenza di una seconda lingua.

g Prestare attenzione affinché il Collegio Internazionale di Roma possa prestare un servizio nella formazione specialistica, nell’aggiornamento e nello sviluppo dello spirito del “noi Congregazione”.

h. Incoraggiare le Entità della Congregazione perché formino a un uso critico di internet e preparino persone per un uso competente dei mezzi di comunicazione sociale per l’evangelizzazione.

2.5 Missione e “Missio ad Gentes”

20. La “missio ad gentes”, trova nella spiritualità di P. Dehon motivazioni e atteggiamenti che le danno caratteristiche proprie e vede nello stile di autentica vita fraterna comunitaria la prima e basilare forma e conferma dell’annuncio.

Con la sua caratteristica di “andare verso l’altro”, di aprirsi al dialogo con altre culture e all’internazionalità, la “missio ad gentes” è un elemento essenziale del cammino di rifondazione e del “noi Congregazione” che come Dehoniani vogliamo percorrere in questo momento della storia.

21. Nel rispetto dei criteri stabiliti dal XX Capitolo Generale, ribaditi e arricchiti dal XXI ci proponiamo di:

a. Convocare una Conferenza Generale per approfondire la relazione tra la missione dehoniana e la “missio ad gentes” e tracciare una “politica” missionaria della Congregazione.

b. Coinvolgere le aree geo-culturali interessate nel processo di pianificazione, realizzazione e sostegno di nuove aperture.

c. Dare avvio alla realizzazione della missione in Angola.

d. Valutare la fattibilità e, se opportuno, concretizzare il progetto Vietnam.

e. Organizzare corsi di formazione per missionari.

f. Sostenere il processo di inculturazione del vangelo e del carisma nelle differenti realtà.

g. Favorire la preparazione e la partecipazione di confratelli nel dialogo ecumenico e interreligioso.

h. Sostenere le missioni esistenti e studiare l'opportunità e viabilità di nuove presenze missionarie.

i. Promuovere e stimolare l’interscambio di personale tra differenti Entità della Congregazione, in modo che a tutti i confratelli sia data la possibilità di realizzare un periodo consistente di lavoro pastorale in una Entità diversa da quella di origine.

j. Inserire in un piano triennale le iniziative e il sostegno economico in favore delle missioni.

2.6 Famiglia Dehoniana

22. Coscienti che la spiritualità di Padre Dehon non è vissuta solo dai SCJ ma anche da tanti uomini e donne che vivono nella dimensione di consacrazione o laicale, accogliamo con cuore aperto la realtà della Famiglia Dehoniana come una grazia che può rafforzare la nostra identità e il senso di appartenenza all’Istituto.

Il cammino di rifondazione passa per la valorizzazione dei nuovi fratelli e sorelle che il Signore ci dà. “Al centro non c’è l’Istituto SCJ, ma il Progetto di vita evangelica dehoniana, di cui siamo partecipi” (Proposta capitolare).

La vita delle nostre comunità realizza la missione di testimoniare agli altri membri della Famiglia Dehoniana l’eredità lasciataci da Padre Dehon. Nel mistero della Chiesa-Comunione, le diverse componenti della Famiglia Dehoniana contribuiscono ad approfondire e arricchire la comprensione della comune eredità.

23. Accogliendo le raccomandazioni emerse nel Capitolo vediamo la necessità di:

a. Promuovere la sensibilizzazione dei scj perché prendano a cuore questa realtà.

b. Animare e accompagnare lo sforzo di strutturazione, specialmente tra i laici e a livello locale.

c. Aiutare i laici nel loro processo formativo promuovendo l'elaborazione e pubblicazione di testi sulla spiritualità dehoniana laicale, con l'aiuto di confratelli, di laici e di consacrati.

2.7 Strutture e Amministrazione

24. La nostra Congregazione, come realtà viva, cresce in alcune parti del mondo e decresce in altri paesi. In essa si è venuta affermando la dinamica delle aree geografiche. In questo contesto il cammino di rifondazione esige da noi oggi di rendere possibile la vita comunitaria e la dinamica intercomunitaria per realizzare la nostra missione. Perciò siamo chiamati ad adattare le strutture alle reali e nuove situazioni.

25. Nel processo di ristrutturazione ci atterremo a quanto deciso nel XXI Capitolo e assumiamo l’incarico di:

a. Accompagnare i processi di ristrutturazione per mezzo del Consigliere Generale responsabile di zona, lasciando le iniziative ai superiori e ai religiosi interessati

b. Favorire il processo di riqualifica a regione o distretto di alcune attuali realtà FIN, ACR, MAR secondo le indicazioni del XXI CG (cfr Mozione 2)

c. Accompagnare le nuove Entità in formazione, stimolando oltre al rapporto con le province madri anche l'inserzione nelle aree geo-culturali a cui appartengono

d. procedere alla revisione redazionale e giuridica della Regola di Vita (Costituzioni e Direttorio Generale) (cf. Mozione 3).

e. Preparare per il secondo incontro dei Superiori Maggiori proposte attinenti al sistema di nomina dell’Economo Generale (cf Mozione 5), e dell’entrata in carica del Superiore Generale e suo Consiglio.

f. Rivedere le NAB, coinvolgendo esperti della Congregazione, presentando il documento nel primo incontro dei superiori maggiori per un’approvazione “ad experimentum” da parte del Superiore Generale e suo Consiglio sino al prossimo Capitolo Generale (cf. Mozione 1).

g. Prevedere momenti di formazione per i superiori maggiori e preparare un sussidio che li aiuti nel loro servizio.

2.8 Economia

26. Non si può intraprendere un cammino di rifondazione senza prestare una particolare attenzione all’uso dei beni. Il loro utilizzo deve essere orientato da criteri evangelici (cf. Cst 137) perché siano collocati totalmente al servizio della missione per la quale esistiamo come Congregazione. Qui più che in altri settori deve essere evidente la comunione che rende autentica la nostra vita di consacrazione religiosa. Questo ci chiede, oltre che di mettere in comune i beni, anche di progettare, di gestire e verificare in comune.

27. Per camminare in questa direzione ci impegniamo a:

a. Sostenere le espressioni di condivisione come il FAG, i prestiti interni, il sostegno di singole Province ad altre Entità della Congregazione.

b. Rendere effettiva la programmazione economica secondo un piano triennale dall’inizio del 2005.

c. Promuovere l’autonomia economica nelle diverse Entità della Congregazione sostenendo lo sforzo che molte fanno con: riunioni della CGF nelle diverse aree geografiche, visite dell’Economo Generale, sostegno tecnico per la gestione e la ricerca di possibili fonti di sostentamento.

d. Promuovere la formazione degli economi per aiutare a gestire in modo tecnico e secondo criteri evangelici i beni che la Provvidenza ci mette a disposizione.

e. Stimolare la riflessione e favorire il cammino verso la cassa comune comunitaria e provinciale.

3. ORGANIZZAZIONE E SERVIZI

3.1 Aree Geografiche

28. La nostra Congregazione da un certo tempo si sta organizzando in aree geografiche, per un maggior coordinamento, collaborazione e progettazione tra le sue diverse Entità. Ci riconosciamo in queste aree: Africa, America Latina, America del Nord, Asia e Europa.

29. Sarà nostra preoccupazione accompagnare lo sviluppo della Congregazione in ciascuna di queste aree, in questo modo:

a. Ciascuna area sarà accompagnata da uno dei consiglieri generali che collaborerà con i superiori maggiori nel rispetto dell’autonomia di ogni Entità

b. Per ogni area si cercheranno e promuoveranno le forme di coordinamento più dinamiche, più stabili e tenendo conto delle differenti realtà.

c. Si favorirà la collaborazione specialmente nell’apertura di nuove presenze, nella formazione e ricerca di strutture comuni.

d. Promuoveremo gli incontri di settori a livello delle aree geografiche.

e. Sarà compito del Governo Generale curare il collegamento fra le aree promuovendo il “noi Congregazione” per realizzare la missione comune.

3.2 Visite Pastorali alla Congregazione

30. Uno strumento indispensabile per mantenere la comunione e favorire il cammino comune sono le visite del Superiore Generale e dei suoi consiglieri alle Entità della Congregazione. Perciò:

a. Le visite del Governo Generale dal 2003 al 2009 presteranno speciale attenzione al cammino di rifondazione che deve diventare realtà nella vita di ogni scj, di ogni comunità locale e di ogni Entità.

b. Durante questo tempo, il Superiore Generale, accompagnato dal consigliere responsabile dell’area e/o dell’Entità specifica, si recherà in tutte le province, regioni e distretti almeno una volta, collocando al centro della visita la conoscenza della realtà locale e la riflessione sui tre aspetti dell’obiettivo assegnato dal Capitolo: spiritualità, comunità e missione.

c. Sarà data una speciale importanza alle visite di quei distretti direttamente dipendenti dall’amministrazione generale. La comunione e la corresponsabilità rinforzeranno i dehoniani in missione: un cuore aperto alla solidarietà.

d. Secondo l’opportunità, in coordinazione con le visite del Superiore Generale anche l’Economo Generale visiterà le Entità congregazionali.

e. Riteniamo importante la presenza del Consigliere incaricato nei momenti significativi della vita delle Entità in coordinazione con i rispettivi superiori.

 

3.3 Lettere alla Congregazione

31. Come forma per approfondire il cammino verso la realizzazione dell’obiettivo che a partire dal XXI Capitolo Generale ci siamo dati per questi sei anni, ci proponiamo di utilizzare lo strumento delle lettere alla Congregazione.

3.4 Ruolo dei consiglieri per aree e settori

32. Per rispondere alla necessità di accompagnare le diverse aree geografiche e tenendo conto delle indicazioni di ogni Entità della Congregazione, ci siamo suddivisi l’accompagnamento tra i consiglieri.

a. Lo schema di accompagnamento è questo:

Africa Claudio Dalla Zuanna

America del Nord Peter McKenna

America Latina Claudio Weber

Asia Andreas Madya Srijanto

Europa Zbigniew Bogacz

b. Alcune Province dell’Europa saranno accompagnate da:

BH Peter McKenna

HI LU Claudio Weber

IS Andreas Madya Srijanto

c. Secondo le opportunità, altri consiglieri potranno collaborare con il consigliere incaricato.

33. Oltre alle zone geografiche ci siamo suddivisi il compito di animazione dei vari settori. Ogni settore sarà accompagnato da due membri del Governo Generale, uno come coordinatore e l’altro come assistente.

Spiritualità: Claudio Weber, Andreas Madya Srijanto

Formazione e vocazioni: Claudio Weber, Andreas Madya Srijanto

Giustizia Pace e Impegno sociale: Peter McKenna, Claudio Dalla Zuanna

Cultura e comunicazione: Claudio Dalla Zuanna, Peter McKenna

Missione e Missioni: Claudio Dalla Zuanna, Zbigniew Bogacz

Famiglia Dehoniana: Andreas Madya Srijanto, Claudio Weber

Strutture e Amministrazione: Zbigniew Bogacz e Peter McKenna

Economia: Aquilino Mielgo (coadiuvato dalla CGF)

3.5 Collaboratori della Curia Generalizia

34. Il lavoro di animazione del Direttivo Generale non sarebbe possibile senza la valida collaborazione di confratelli in vari settori dell’amministrazione generale.

Perciò:

a. Sarà necessaria la presenza di persone provenienti dalle varie Entità della Congregazione per il Centro Studi, le comunicazioni, la segreteria, l’aiuto nella gestione economica e logistica. Questa presenza arricchirà il nostro servizio, rafforzerà lo spirito del “noi Congregazione” e renderà possibile la nostra comune missione.

b. Per il necessario avvicendamento e in risposta a nuove necessità, facciamo appello alla disponibilità dei singoli e delle Entità quando sollecitati per questo fine.

c. Convinti che il servizio prestato in favore dell’animazione della Congregazione deve diventare un momento di crescita e di approfondimento per chi lo fa e rivelarsi un investimento per le province che eventualmente mettano a disposizione personale, cercheremo di favorire la formazione e specializzazione dei collaboratori della curia generalizia.

4. EVENTI IN PROGRAMMA

35. Incontri già in agenda:

2004 - 18-29 Ottobre Incontro dei Superiori Maggiori a Roma

2006 Conferenza Generale (data e luogo da stabilire)

2007 - Ottobre-Novembro Incontro dei Superiori Maggiori a Roma

2009 - Maggio-Giugno Capitolo Generale a Roma

36. Riunioni e incontri per settori, menzionati in questa lettera, saranno programmati previa consultazione dei confratelli e delle Entità interessati. Le date e luoghi saranno fissati alla prima riunione del Superiori Maggiori.

37. Si pensa di poter organizzare un corso di formazione di formatori, con la durata di almeno un anno, a partire da Ottobre 2005, possibilmente a Roma.

38. La permanenza a Roma di tutto il Governo Generale è stabilita:

Dal 01 Aprile al 30 Maggio.

Dal 01 Ottobre al 30 Novembre.

Negli altri periodi dell’anno, saranno presenti a Roma alcuni Consiglieri per il disbrigo degli affari correnti.

5. CONCLUSIONE

39. Il Capitolo Generale ci ha chiamati tutti alla rifondazione della nostra vita personale, comunitaria e congregazionale. Questa lettera programmatica non pretende di prendere in considerazione tutti gli aspetti della nostra vita, né esaurire l'elenco dei mezzi per il rinnovamento dell'istituto, ma essere uno strumento di guida comune in questo cammino che vogliamo fare insieme, con la partecipazione di tutti.

Siamo coscienti che la rifondazione ha inizio nel cuore di ciascuno di noi, nell'apertura allo Spirito di Dio e nella disponibilità per collocarsi al servizio del suo Regno, a partire della vita fraterna delle nostre comunità.

È anche un processo di comunione e partecipazione, fatto di discernimento, di ascolto e di ricerca dei cammini di rinnovamento e di scelte apostoliche, che ci coinvolge a livello di ciascuna delle nostre comunità e di ogni Entità della Congregazione.

Invitiamo dunque ogni confratello, comunità, Province/Regioni/Distretti a rivedere il proprio progetto di vita e progetto apostolico alla luce del recente Capitolo e del cammino di rifondazione che ci è stato indicato.

Affidiamo al Cuore del Signore il futuro di questo processo di rifondazione, chiedendogli di modellare il nostro cuore sul suo, fedelmente disponibile a scoprire e adempiere la volontà del Padre.

Seguendo le orme di P. Dehon, la cui beatificazione, che speriamo essere prossima, rappresenterà per noi un sicuro beneficio e un aiuto nel portare avanti questo cammino di fedeltà allo Spirito e guardando a Maria, modello di discepola nell'ascolto e realizzazione della parola di Dio, vogliamo essere:

 

Uomini dal cuore aperto a Dio

Uomini dal cuore fraterno

Uomini dal cuore solidale e disponibile per la missione.

 

 

 

Roma, 8 Dicembre 2003, nella solennità dell’Immacolata Concezione

 

 

Il Direttivo Generale:

 

P. José Ornelas Carvalho – Superiore Generale

P. Claudio Weber

P. Zbigniew Bogacz

P. Peter McKenna

P. Claudio dalla Zuanna

P. Andreas Madya Srijanto

P. Aquilino Mielgo – Economo Generale