UNA STRADA DA COSTRUIRE, UN CAMMINO DA PERCORRERE PER GLI ANNI 1999-2003 

Roma, 31 dicembre 1998
Prot. N. 296/98

Cari confratelli,

vi invio tempestivamente questa informazione ufficiale sulle decisioni prese dal Governo generale, dopo l'incontro con i Superiori provinciali e regionali, perché tutti veniate a conoscenza dell'insieme delle cose stabilite. A suo tempo, o da parte mia o da parte dei Consiglieri generali responsabili del loro settore, vi perverranno le comunicazioni ufficiali al riguardo.

Augurando a tutti un buon anno 1999, vi invito a camminare insieme su questo nuovo tratto di strada, che è stato costruito per il "Noi Congregazione a servizio della Missione" .

p. Virginio D. Bressanelli scj
superiore generale
 

Il "Progetto di Congregazione" del XX Capitolo generale ci è stato presentato come "un cammino da percorrere"; e, limitandosi a darci solo un'indicazione stradale, il Capitolo generale ci invitava "tutti insieme a proseguire in questo cammino" (Cf Documenta XVII, p 377-378).

Anche la Programmazione "Noi Congregazione a servizio della Missione" (Progetto 1997-2003) del Governo generale ricordava che "tutte le 'scelte operative', indicate in questo progetto, richiedono di essere ancora pianificate in ordine agli obiettivi proposti dal Capitolo generale; cosa che avverrà, al momento opportuno, nel decorso del sessennio" (Progetto 1997-2003, n. 34).

Il primo momento opportuno di pianificazione di alcune di queste "scelte operative" è stato l'incontro del Governo generale con i Superiori maggiori della Congregazione, avvenuto a Roma (3-13 novembre 1998).

In successive sessioni, dal 14 novembre al 28 dicembre 1998, il Governo generale, sulla base dei contributi offerti dai Superiori maggiori, ha reso esecutive alcune di queste scelte.

E' stato così costruito un primo tratto di strada, è stato indicato il cammino da percorrere.

Ma con quale spirito vogliamo camminare? La risposta non può che essere quella del "Noi Congregazione a servizio della Missione". E' stata questa la doverosa puntualizzazione fatta in apertura dei lavori dell'Incontro dei Superiori maggiori. Per costruire nuove strade e aprire nuovi cammini da percorrere insieme, si richiede la conversione di mentalità e di cuore, che ci faccia crescere nella coscienza della Congregazione come un "Noi" come "corpo". "Nessuno è tanto indigente da non poter far nulla per gli altri, come nessuno è tanto ricco da non aver bisogno degli altri".

E verso quali obiettivi camminare? Siamo "a servizio della Missione", chiamati ad "andare per le strade del mondo alla ricerca di tutti gli esclusi e degli emarginati", come ricordava la liturgia di quel giorno.

Le scelte operative, rese ora esecutive dal Governo generale, potranno incidere nella vita e nella prassi delle Province/Regioni, man mano che nei singoli religiosi, e negli stessi Superiori maggiori, cresce il senso di appartenenza a una Congregazione internazionale, chiamata a percorrere le strade del mondo.

Indichiamo ora, per linee essenziali, il programma esecutivo di alcune scelte operative, per i prossimi anni, senza pregiudizio delle altre scelte operative, indicate nel Progetto 1997-2003, che richiedono di essere realizzate dai rispettivi Superiori maggiori.

 1. MISSIONE e MISSIONI

 1. Per l'animazione di questo settore a livello generale, non si ricostituisce né una Commissione né un Segretariato; ma esso rimane affidato a un Consigliere generale (p. Riccardo Mis) come "Responsabile" con l'incarico di:  Analogamente a quanto è stato fatto per il Governo, un Comitato di esperti elaborerà, in aiuto alle missioni "ad gentes", uno studio sul "Nuovo modello della Missione" ed elaborerà "progetti specifici per le missioni in prospettiva del futuro".

 2. Nelle Province si continui a mantenere il "Segretariato (o Commissione) delle missioni", nominando almeno un "responsabile", là dove non esiste questo organismo. Questi incaricati hanno il compito:

A questa animazione contribuiranno i missionari in congedo, in quanto sono meglio accolti e più pronti a questo compito.

3. Alcuni Superiori maggiori hanno proposto la creazione di un Organismo Non Governativo (ONG) a carattere internazionale per la Congregazione, con sede a Bruxelles. Non si è presa nessuna decisione, ma rimane una possibilità aperta.

4. Comunità profetiche internazionali. Per "comunità profetica," si intende "comunità significativa": e cioè una comunità che ha senso, un senso percepito dall'ambiente ove la comunità è impiantata. Tale comunità diviene significativa quando vive nella radicalità evangelica e nella pienezza della vita religiosa dehoniana.

L'"internazionalità" del vivere e dell'agire è la dimensione scelta dal recente Capitolo generale per lo sviluppo della Congregazione nel prossimo futuro.

Senza voler dare giudizi sulle comunità esistenti, e ancor meno senza esclusione di altre, nell'Incontro dei Superiori maggiori sono state proposte come "comunità profetiche internazionali": La Capelle, Uruguay, Ecuador…

5. La Capelle

1. Sono state approvate come linee generali del progetto locale:
  • una chiara presenza religiosa scj
  • che accentui il ritorno alle sorgenti del nostro carisma e della spiritualità
  • inserita ed impegnata nella Chiesa locale
(Lettera del Superiore generale del 2.02.1998)

La comunità locale elaborerà più concretamente il suo progetto comunitario ed apostolico, nell'ambito di queste linee generali e dei contributi dati nell'Incontro dei Superiori maggiori.

 2. Membri della comunità.

Dalla Provincia GA:

  • P. Bernard Radin, 70 anni; ha già lavorato sugli scritti di p. Dehon.
  • Fr. Pierre Auger, 78 anni; per la manutenzione della casa;
  • Fr. Hubert Jung, 63 anni; (a tempo parziale per l'amministrazione).
Dalla Provincia HI: P. Pedro Garcia Verdù, 60 anni; ex-missionario; ha lavorato in seminario e nella pastorale parrocchiale.

Dalla Regione ACR: P. Stanislas Leszczynski, 47 anni, della Provincia PO; ha lavorato nella pastorale in Polonia, Svizzera e Austria.

3. Avvio della comunità.

Agli inizi di dicembre p. Radin e fr. Auger hanno iniziato a vivere a La Capelle per approntare la casa. Il giorno 11-12 gennaio 1999 vi sarà la prima riunione di tutti i membri della Comunità, assieme al Superiore provinciale GA e al Consigliere generale dell'Europa Sud. L'avvio ufficiale della comunità verrà deciso in quell'incontro. In primavera del 1999, la comunità potrà essere in grado d'accogliere il gruppo dei giovani religiosi dell'Europa, che si preparano alla Professione perpetua.

4. Qualifica giuridica. La comunità di La Capelle sarà costituita come "comunità internazionale" per un "progetto specifico di Congregazione", dipendente direttamente dalla Provincia GA e con riferimento alla Curia generale per garantirne il progetto e la comunità.

5. Finanziamento. Per l'acquisto della casa e la prima ristrutturazione (adeguamento degli ambienti e degli impianti) vi concorrono tutte le Province per il tramite della Curia generale. Il sostentamento della comunità proverrà: parte dal lavoro apostolico della comunità, parte da contributi volontari delle Province dell'Europa, parte dalle offerte della Famiglia dehoniana nel "Dehon day" (giorno della nascita di p. Dehon), tramite il Superiore ed Economo provinciale GA. E' stato suggerito che il 14 marzo si faccia una colletta, da tutte le componenti la Famiglia dehoniana, per la comunità di La Capelle.

2. IMPEGNO SOCIALE

6. Per l'animazione di questo settore e di "Giustizia e Pace" si è esclusa una "Commissione"; molti Superiori maggiori hanno proposto un "Segretariato" di tre persone che vivono a Roma. La difficoltà di avere dalle Province tali persone, ha indotto il Governo generale a mantenere l'affidamento a un Consigliere generale (P. Carlos Alberto da Costa Silva) come "Responsabile", con i compiti: 7. Fra le numerose scelte operative, indicate dal XX Capitolo generale e dal Governo generale, sono già state avviate nelle Province o sono in procinto d'avvio:  8. Conferenza generale su "Economia e Regno di Dio".
1. Essendo stata una decisione capitolare, il tema non può essere cambiato.

L'obiettivo che ci si propone è di condurre la Province e la Congregazione ad una politica amministrativa ed economica, che reagisca all'etica neo-liberista e a fare scelte precise di povertà e di servizio ai poveri. Per raggiungere tale obiettivo, la preparazione della Conferenza nelle Province/Regioni è più importante della sua stessa celebrazione. Si dovrà così fare precedere la Conferenza dallo studio della realtà socio-culturale in cui le Province/Regioni operano, secondo le modalità più opportune. Si deve creare una mentalità, una presa di coscienza del tema per giungere a determinazioni pratiche ed esigenti, anche circa la nostra gestione economica dei beni.

Alcune Province hanno già avviato la preparazione con:

  • Formazione permanente in Indonesia
  • "Settimana Iberica" su "Economia e regno di Dio" per Spagna e Portogallo
  • Incontro su "Economia e regno di Dio" in Brasile meridionale
  • Pubblicazione di Dehoniana XXVII, 1998/3.
2. Il Comitato preparatorio (p. Nestor Eckert (BM), p. Peter Sanders (CA), p. Angelo Cavagna (IS)) nella riunione del 21-23 dicembre 1998, a Roma, ha avviato l'elaborazione di una griglia di riflessione, da inviare a tutti i religiosi, con relativa documentazione. Successivamente, il Comitato preparerà lo strumento di lavoro per la Conferenza generale.

3. Partecipanti. Oltre ai 49 Superiori (Governo generale, Superiori maggiori, staff), vi parteciperà la Commissione generale finanziaria e 3 Economi provinciali (Africa, Asia, America latina); 6 rappresentanti di Giustizia e Pace ed alcuni invitati: per un totale di 65 partecipanti.

 4. Luogo. I Superiori maggiori hanno scelto la Provincia BS, dove meglio ci si può confrontare con le conseguenze dell'economia neo-liberista. Si svolgerà a Recife dal 16 al 26 maggio del 2000.

 5. Costi. E' previsto un costo di circa 30 $ US al giorno per il soggiorno.

3. FORMAZIONE INIZIALE e PERMANENTE

 Vengono rese esecutive alcune scelte del "Progetto 1997-2003" circa la:

9. Formazione iniziale. E' già stato convocato l'Incontro dei Formatori a Roma per il 10-21 maggio 1999 (Cf Lettera di p. Zolile ai Superiori e ai formatori del 18 novembre 1998)

1. Ha per tema tutto l'arco formativo: Postulato, Noviziato, periodo dei Voti temporanei. Si valuteranno i programmi formativi, l'educazione ai valori dehoniani richiesti dal "Noi Congregazione a servizio della Missione", i principali problemi e sfide…

2. Il metodo è quello di vedere la realtà di ogni Provincia/Regione; affrontare alcune sfide che incontriamo nella formazione; cercare un cammino pedagogico per i contenuti dehoniani.

Una sfida in particolare è la perseveranza dei religiosi di voti temporanei ed anche di voti perpetui. Ogni Provincia è invitata a studiare la propria situazione, ad analizzare le cause di scarsa perseveranza e di abbandono.

3. Partecipanti. L'incontro è aperto a tutti i formatori, in particolare ai Maestri dei novizi e dei postulanti.

10. La Professione perpetua avvenga con "sensibilità internazionale" e in incontri interprovinciali. Ciò è già d'uso in America latina ed ora anche l'Europa si avvia per questo cammino. I formatori d'Europa si incontreranno a Salamanca, dal 22-28 febbraio 1999, per programmare il mese di preparazione alla Professione perpetua dei giovani religiosi, e che si terrà a La Capelle nella prossima primavera.

11. Formazione permanente. Il corso di formazione permanente "a Roma, ogni anno e in una lingua diversa" (Progetto 1997-2003, n. 21), sarà inizialmente per un periodo di tre mesi.

1. Come obiettivo specifico, si privilegeranno i valori della spiritualità dehoniana, promuovendo atteggiamenti di comunione e di internazionalità.

2. Temi proposti sono: il religioso e la sua situazione concreta (vita e contesto); il religioso e il carisma dehoniano; il religioso e la dimensione teologica.

3. Partecipanti: non oltre 20 per corso, favorendo la presenza di molte Province. Il numero ridotto è per stabilire condizioni di maggiore comunione. I partecipanti dovranno poi trasmettere la loro esperienza nelle loro Province.

4. Calendario:

  • 1° corso: da settembre a dicembre 1999, in italiano
  • 2° corso: da marzo a giugno 2000, in inglese
  • 3° corso: da settembre a dicembre 2000, in portoghese
  • 4° corso: da settembre a dicembre 2001, in francese
  • 5° corso: da settembre a dicembre 2002, in spagnolo.
5. Costo. Per il 1° corso è prevista la spesa di 40 $ US al giorno per le Province che ne sono in grado. Per le Province povere, sarà lo stesso costo degli studenti del Collegio Internazionale (Lire italiane 750.000= mensili) con la celebrazione della Ss. Messa. Il resto dei costi viene coperto dalla Curia generale.
12. "Prevedere due corsi internazionali di Formazione permanente, in lingue e paesi diversi" (Progetto 1997-2003, n. 21).
1. Il 1° corso sarà in Polonia dal 27 giugno al 23 luglio 1999, in lingua italiana.

In sintonia con la preparazione del Giubileo del 2000, avrà per tema: "Uniti a Cristo nel suo amore verso il Padre e gli uomini"

2. Partecipanti: il numero è limitato a 30 persone

3. La prima settimana si svolgerà a Varsavia, le altre settimane a Stadniki. E' prevista una gita in Bielorussia (si richiede il visa sul passaporto), per conoscere il lavoro dei nostri padri

4. Le prenotazioni devono giungere al Superiore provinciale della Polonia entro il 30 marzo 1999

5. Il costo previsto è di circa 30 $ US per giorno.

13. Il 2° corso sarà a Malpas (Inghilterra) in lingua inglese nel giugno-luglio 2001.

Secondo le prime indicazioni date dal Superiore provinciale BH, si pensa a una esperienza di Chiesa e di Congregazione in quel paese, per cui un gruppo potrà visitare l'Irlanda e un altro la Scozia. Scopo è di favorire una crescita personale nella spiritualità scj.

 4. PASTORALE VOCAZIONALE

 14. "Promuovere l'incontro internazionale per i responsabili della pastorale vocazionale in Brasile, come formazione permanente, così da condividere programmi ed esperienze della Congregazione" (Progetto 1997-2003, n. 24).

La Provincia BM ha già programmato, a grandi linee, tale corso, che si svolgerà a Lavras dal 1 al 20 agosto 1999. Sono già organizzate visite guidate nelle diverse comunità della Provincia, che operano nella pastorale vocazionale.

Ha il carattere di formazione permanente per i responsabili della Pastorale vocazionale. Intende favorire lo scambio delle esperienze esistenti nelle Province/Regioni; promuovere la riflessione sui fondamenti biblici-teologici, sulla visione antropologica, sugli strumenti e mezzi della pastorale vocazionale.

Il numero dei partecipanti potrà essere di 35-40 persone. E' prevista la traduzione in portoghese, inglese e francese.

Costo: ancora da precisare.

 5. FAMIGLIA DEHONIANA

 15.
1. Per attuare quanto chiesto dalla Mozione capitolare n.1, e che riguarda solo la componente del "LAICATO DEHONIANO", il Governo Generale ha deciso di coinvolgere gli stessi laici, domandando loro di:
  • studiare e definire il "profilo del laicato dehoniano" e il "tipo di rapporti" da avere fra le componenti della Famiglia Dehoniana,
  • in incontri per zone geografiche (cf. Progetto 1997-2003, n. 27).
Poiché sono i Superiori provinciali a contatto diretto con i vari gruppi, viene loro chiesto di invitare coloro che, nella rispettiva Nazione, si riconoscono come "Laici Dehoniani" a riunirsi e a organizzarsi a livello nazionale, e poi a livello di zona geografica (dove è possibile) per studiare il tema proposto.

In tale modo si giungerà all'obiettivo fissato dal Capitolo Generale mediante il contributo, la partecipazione e la maturazione delle persone implicate.

Detto lavoro dovrebbe svolgersi entro il 30 settembre 1999.

I loro risultati dovrebbero arrivare a Roma non oltre il mese di ottobre dello stesso anno, per permettere di preparare adeguatamente l'Incontro Internazionale, e poter elaborare il "documento" richiesto dal Capitolo Generale.

2. Per la preparazione dell'Incontro della Famiglia dehoniana a Roma, dal 9-13 ottobre del 2000, si sta costituendo un "Comitato di esperti", composto da P. Wardjito, p. Chiarello e da un religioso, da un laico e da una rappresentante della Compagnia missionaria. In una prossima riunione, gennaio o febbraio 1999, dovrà:

  • fornire una griglia di riflessione per gli incontri preparatori delle diverse componenti
  • successivamente raccogliere i contributi degli incontri dei laici, fatti per zone geografiche, e delle altre componenti riconosciute
  • preparare uno strumento di lavoro per l'Incontro del 2000
  • preparare tutto il necessario per l'Incontro come tale
  • definire il numero e criteri di partecipazione all'incontro
  • studiare anche come affrontare il costo economico di detto incontro, tenendo conto di quanto suggerito nell'Incontro dei Superiori maggiori.
3. Per il coordinamento di queste realtà a livello generale, le Province/Regioni mantengano un contatto diretto con il Consigliere incaricato a Roma:
  • per mezzo del Superiore Maggiore e/o il confratello incaricato ad hoc;
  • per mezzo della persona, che in ogni paese presiede a ognuna delle diverse componenti; inviando l'informazione e pubblicazioni che si fanno;
  • facendo conoscere le iniziative di formazione, di organizzazione, di apostolato, ecc.., nelle quali ogni componente è impegnato;
  • inviando suggerimenti per la preparazione e la realizzazione dell'Incontro.

6. ECONOMIA

16. La mozione n. 2 del XX Capitolo generale: Per rendere operativa le novità di questa mozione, viene proposto il seguente iter:
1. Le richieste di aiuto al FAG, approvate dal rispettivo Superiore provinciale e Consiglio, devono giungere a Roma entro il 31 dicembre di ogni anno.

2. La Commissione generale finanziaria (CGF) esaminerà tali richieste nel suo primo incontro di gennaio-febbraio, facendone conoscere l'importo complessivo alla Congregazione.

3. Nel trasmettere il bilancio, entro il 30 aprile e redatto secondo un nuovo schema unificato, il Superiore Provinciale e suo Consiglio indichi la quota, o la percentuale, che intende destinare al FAG. I bilanci saranno esaminati dalla CGF entro fine maggio o primi di giugno.

4. La CGF trasmetterà le sue osservazioni sulle richieste d'aiuto, sulla somma messa a disposizione dalle Province, sulle modalità di stabilire la percentuale, ecc…

5. Ad inizio di settembre, il Governo generale potrà soddisfare le richieste d'aiuto e determinare la percentuale di contribuzione.

 17. La mozione n. 8 del XX Capitolo generale riguarda: Per rendere operativa la mozione, si propone questo iter:
1. La Provincia, Regione o Distretto, presenta il progetto al Superiore generale e suo Consiglio per una prima valutazione.

2. La CGF studia il progetto nei costi economici in dialogo con la Provincia/Regione/Distretto interessati,; elabora il piano di finanziamento.

3. Il progetto viene presentato al primo raduno internazionale (Capitolo o Conferenza generale, Incontro dei Superiori maggiori), in cui la Congregazione è chiamata ad esprimere la sua valutazione del progetto. Simultaneamente le Province interessate, si impegnano a mettere a disposizione il personale e/o il finanziamento economico.

 18. Per il finanziamento dei raduni generali, richiesti dalla Curia generale, si dà questo principio generale:
1. I costi totali dei raduni istituzionali (Capitolo e Conferenza generale, Incontri dei Superiori maggiori) sono a totale carico dei partecipanti.

2. Per i costi degli incontri di animazione (Formazione permanente, incontri dei formatori e dei responsabili di settori, dei Comitati ad hoc…), la Curia generale, o la Provincia/Regione ospitante, contribuisce al costo totale secondo differenti modalità, a seconda che si tratti di formazione permanente (tre mesi) o di incontri più brevi (10-15 giorni).

 19. Si è dato incarico alla Commissione generale finanziaria di: Si incarica l'Economo generale di fare esaminare le NAB (Norme per l'amministrazione dei beni) da esperti in diritto amministrativo e in diritto canonico circa l'amministrazione dei beni ecclesiastici, indicando i nostri dubbi e chiedendo soluzioni.

7. GOVERNO

20. Il Superiore generale dei Sacerdoti del S. Cuore di Gesù con il consenso del suo Consiglio, espresso nella sessione del giorno 11 dicembre 1998, su mandato del XX Capitolo generale (Mozione 7), e dopo che i Superiori provinciali e regionali hanno esaminato ed espresso il loro parere favorevole sul testo "Strutture della Congregazione e forme di governo" nell'incontro del 3-13 novembre 1998, pubblica "ad experimentum", fino al prossimo Capitolo generale, tale documento emendato dal Superiore generale e suo Consiglio.

21. Inoltre, sempre in data 11 dicembre 1998, con le stesse modalità e condizioni, il Superiore generale:

1. istituisce il Distretto ( o Distretto missionario) e la Regione "nullius provinciae" come parti equiparate (can 620) della Congregazione, secondo la natura, i requisiti e le facoltà attribuite al Superiore del Distretto e al Superiore regionale, indicate nel suddetto documento "Strutture della Congregazione e forme di governo";

2. apporta le seguente modifica al DG 100.6: "Con la prima Professione il novizio viene incorporato alla Congregazione come uno dei suoi membri (Cst 100) e fa parte del Distretto o Regione o Provincia nella quale è stato ammesso";

3. sostituisce il DG 100.8 con la seguente normativa: "Ogni religioso è iscritto nel Distretto, Regione o Provincia dove risiede e dipende dal rispettivo Superiore maggiore, salvo casi particolari di studio o di servizio a un progetto pastorale di Provincia (Cst 73), da risolvere fra i Superiori maggiori e il religioso interessato. E' fatto salvo il diritto di rientro nella provincia (o parte) d'origine, nella quale il religioso è stato ammesso con la prima professione".

 22. Si ricorda che il documento "Strutture della Congregazione e forme di governo", che verrà portato a conoscenza di tutti i religiosi, va letto alla luce di due principi fondamentali:
1. Coniugare il "principio di sussidiarietà" con il "principio della comunione congregazionale".

La "comunione congregazionale", già esistente in Congregazione, viene affermata come "principio" regolatore per la Congregazione dal XX CG: "collaborazione nei progetti, comunione delle persone, condivisione dei beni".

2. Si supera l'impianto "piramidale", tipico della RV 73-86, in cui le comunità locali sono parti costituenti la Regione e/o la Provincia; le Regioni sono parti integranti della rispettiva Provincia, cui sono sottomesse direttamente; solo le Province godono di un rapporto diretto e immediato con il governo generale.

Le nuove strutture poggiano su un impianto "orizzontale", in cui le "parti" della Congregazione si trovano tutte sullo stesso piano orizzontale, ma hanno diversi livelli di competenza. Secondo tale impianto "orizzontale", le "nuove strutture", applicate alle "nuove realtà" a carattere internazionale, non dovranno necessariamente dipendere da una Provincia o dal Governo generale, ma potranno godere di un certo grado di autonomia, sufficiente e adeguato al loro sviluppo. Superato l'ambito delle competenze loro attribuite, richiedono direttamente l'autorizzazione del Governo generale

In Congregazione si danno così, di fatto e di diritto, 3 livelli di "strutture e forme di governo": la struttura di base ("comunità locale") con un suo superiore locale, le "parti" della Congregazione (Distretto, Regione, Provincia) con un rispettivo Superiore maggiore, la "Congregazione" con il Moderatore supremo.

23. Nell'incontro del Governo generale con i Superiori maggiori, sono state trattate altre tematiche (verifica della risonanza del "Progetto Noi Congregazione", invecchiamento, politica della cultura, inculturazione, Archivio dehoniano, Centro Studi, comunicazione (internet ed e-mail), informazioni su Roma-I (Curia) e Roma-II (Collaboratori di Curia e Collegio internazionale), Villa Aurelia).

La soluzione per le "Commissioni generali" viene data nel documento "Strutture della Congregazione e forme di governo" e in questo testo sull'animazione di alcuni settori.

24. Il Centro Studi risulta composto dai PP. Tessarolo Andrea, Perroux Andrea, Driedonkx Egidio, Rafael Gonçalves da Costa, tutti residenti a Roma.

Presidente o Coordinatore: è stato nominato p. Rafael Gonçalves da Costa.

E' già stato determinato un piano di lavoro per il sessennio; piano di lavoro che richiede collaborazione anche dall'esterno.

25. Per l'Archivio dehoniano, p. Adriano Borst ha ricevuto l'incarico di presentare possibili soluzioni alternative:

26. Villa Aurelia. E' in fase di elaborazione una "convenzione" fra la Curia generale e la Provincia IM.

Ci sarà al più presto un "Comitato di amministrazione", costituito da due rappresentanti della Curia e da due religiosi della Provincia IM. Inoltre, Presidente del Comitato sarà, per i primi tre anni, il rappresentante legale della CU, p. Emilio Ciarrocchi.

27. Con i Collaboratori di Curia si sono avuti alcuni raduni, per impostare i rapporti di lavoro e per riflettere su aspetti della convivenza e comunione comunitaria.

8. EDUCAZIONE

28. Per il tema dell'educazione (Progetto 1997-2003, n. 39), è stato dato incarico alla Provincia HI, nella persona di p. Aquilino Mielgo sup.prov., e al Consigliere generale p. Carlos Alberto da Costa Silva, di preparare l'Incontro internazionale, da tenere in Spagna, per i delegati delle Province e regioni che operano in tale settore. Possibilmente, a maggio 1999 ci sarà un primo raduno del Comitato preparatorio

Argomento e obiettivo di questo Incontro internazionale è di elaborare un progetto educativo dehoniano: "che significa essere dehoniano nell'educazione per la gioventù del nostro mondo". In questo compito, infatti, i nostri religiosi non possono limitarsi al solo insegnamento scolastico, ma devono impegnarsi come veri educatori degli alunni.

9. SPIRITUALITA' e APOSTOLATO

29. A livello generale.

Invece della "Commissione", è costituita a Roma una "Équipe animatrice" composta dal:

Compito principale è di: 30. A livello di Provincia/Regione.

Si chiede che ogni Provincia e Regione abbia la sua "Commissione", o almeno un confratello incaricato. La Commissione deve stimolare la provincia, comunità e singoli religiosi, nel loro impegno prioritario per la spiritualità apostolica (Cst. 1.1) e nell'attenzione al carisma dehoniano (Cst. 16-25).

Si deve favorire lo studio, ricerche, pubblicazioni nelle Province e a livello di Zone geografiche.

31. E' stata fatta la proposta alle Zone geografiche di preparare un "messaggio" (lettera o breve documento) e una guida per la "celebrazione liturgica" in occasione del 14 marzo (giornata vocazionale) e della festa del S. Cuore, in sostituzione della lettera del Superiore generale.

Poiché tale proposta non è stata accetta, si chiede ora che, in occasione di anniversari, la Provincia o Regione invii un "messaggio" a tutta la Congregazione, facendo conoscere la loro storia e il significato di quell'evento.

Si chiederà a singoli religiosi di preparare schemi di veglie e/o di adorazione, per tutta la Congregazione, in occasione della nascita di p. Dehon, della festa del S. Cuore, e di altre circostanze particolari.