Meet an SCJ

29 January 2000

David Marsden BH

born: 01.11.1973
first profession: 04.10.1997

English - Italian - Portuguese - Spanish

To put it quite simply, the reason why I am now with the SCJ's is because of our youth retreat centre in Cheshire, England. That was where it all began for me. My very first contact with the centre was a residential experience organised by my school when I was aged 15. The week we spent together in Dehon House was fantastic and little did I know then how much of an impact that place was going to have on my life. It was there that I had first contact with the Sacred Heart Fathers and I liked what I saw. After that week I started going back with a group of friends from college to monthly Emmaus evenings that were great opportunities to meet new people and reflect on issues about God and life. I remember them as being just so enjoyable.

The next significant step was when I got a job working in Dehon House when I had finished college at age 18. I was the final member of a newly expanded lay, youth team that were going to work alongside the SCJ community in helping to run the retreats. I couldn't believe how fortunate I was in being able to share the sort of work that had made such a big impression on my life. I could now give other young people the retreat experience that I had drawn so much life from only a few years earlier.

That first year at Dehon House was the happiest of my life, I didn't have a care in the world. I witnessed extraordinary events when young people between the ages of 14-18 really came alive in their faith and realised how much God loved them and how He wanted to be a part of their life. The warm and authentic community bond that was formed in the groups during their stay on retreat was overflowing as they left to go back to family and school. I am not sure that I will ever see the grace of God work so plainly, clearly and powerfully, and in such abundance in the lives of quite ordinary school kids. This was my experience week after week and throughout that first year my spiritual life blossomed. The SCJs that I worked with and the other members of the youth team shared the joys of seeing many, many people come to know the love of God and the powerful, yet gentle person of Jesus Christ. We had a great year.

It was towards the end of the 12 months that I asked if I could stay for another year and thankfully I was welcomed to do so. It was also around that time when I felt the 'call' to become a Sacred Heart Father. At first, I have to say, I wasn't too happy with the idea and thought it would be too lonely a life and that I wanted marriage and companionship. God, however, was very insistent that He wanted me and he wasn't going to change his mind. After a few weeks of serious reflection, I realised that what was in store for me was going to fulfil my hopes and desires more than a hundred-fold. I decided that I really did want to be a Sacred Heart Father.

I worked for another year on the team at Dehon House continuing to have the time of my life knowing that I had been accepted to begin as a Postulant in the house of formation in Dublin at the end of that year. When I finally came to Dublin it was a great challenge, a new city and a new country. It wasn't easy at first but I eventually made some great friends in my new college. I very gradually came to grow into the formation process as I adapted myself to Religious Life. The rest, they say, is history.

Here I am now, still in Dublin, 6 years wiser than before (some would disagree) after 2 years of philosophy, a Novitiate year in Brussels and now in my third and final year of theology and still living life to the full. Naturally, I have had the opportunity to reflect on how God has been working in my life and how He works through people and circumstances.

That foundational experience of God came through working with young people, that is work that I will always love. Still very much living my youth now, I feel it is a fantastic time for feeling like the world is at your feet, you can go anywhere and do anything. It is a time when you can dance with God and receive the abundance of life that he offers to each of us. The Sacred Heart Fathers have given me all that and still do. I have visited many fine places and met some tremendous people. SCJs like André Perroux, Heiner Wilmer and our present General give me great role models in the Congregation. They are dedicated to their work and they are men of God who inspire others to follow Christ because they make it so attractive. I love the challenge of following Christ, the radical call and the excitement it brings to life. I don't think I could live without it.


INCONTRIAMO UN SCJ

29 gennaio 2000

David Marsden BH

nato: 01.11.1973
prima professione: 04.10.1997

Per dirla semplicemente, la ragione per cui mi trovo ora con gli SCJ è per il centro dei nostri incontri di giovani a Cheshire, Inghilterra. Qui è stato dove tutto è cominciato per me. Il mio primo contatto con il centro è avvenuto a 15 anni in una esperienza residenziale, organizzata dalla mia scuola. La settimana che passammo insieme alla Dehon House fu fantastica e mi resi conto solo in parte del grande impatto che un tale posto avrebbe avuto nella mia vita. Fu lì che ebbi il primo contatto con i Sacerdoti del S. Cuore e mi piacque quello che vidi. Dopo quella settimana cominciai a tornare con un gruppo di amici dal college alle serate mensili di Emmaus che erano una grande occasione per incontrare nuova gente e riflettere sui problemi di Dio e della vita. Li ricordo come momenti di gioia.

La tappa significante successiva fu quando ebbi un lavoro nella Dehon House, al termine del college a 18 anni. Ero l'ultimo membro di un laicato in espansione, un gruppo di giovani che lavoravano con la comunità SCJ aiutando nella gestione dei ritiri. Non potevo credere di essere così fortunato di poter condividere il tipo di lavoro che mi aveva fatto una così forte impressione nella mia vita. Ora potevo comunicare ad altri giovani l'esperienza del ritiro che aveva occupato una parte importante nella mia vita alcuni anni prima.

Quel primo anno nella Dehon House fu il più felice della mia vita, non avendo altro interesse nel mondo. Fui testimone di avvenimenti straordinari con giovani dai 14 ai 18 anni che venivano a vivere la loro fede e si accorgevano di quanto Dio li amava e voleva essere una parte importante della loro vita. Il calore umano e l'autentica crescita della comunità che si formavano nei gruppi durante i periodi di ritiro, si riversavano poi nella famiglia e nella scuola al loro ritorno a casa. Non credo di aver mai visto il lavoro della grazia di Dio così chiaro e pieno e in tale abbondanza nella vita ordinaria di normali ragazzi di scuola. Questa era la mia esperienza settimana dopo settimana e in quel primo anno la mia vita spirituale andò fiorendo. Gli SCJ con cui lavoravo e gli altri membri dei gruppi giovanili condividevano la gioia di vedere tanta e tanta gente venire a conoscere l'amore di Dio e la potenza e amorevolezza della persona di Gesù Cristo. Abbiamo passato veramente un grande anno.

Fu alla fine di 12 mesi che io chiesi di restare un altro anno e fortunatamente mi fu concesso. Fu anche durante tale periodo che io sentii la "chiamata" a divenire sacerdote del S. Cuore. All'inizio, devo dire, che non ero troppo contento dell'idea, pensando che era una vita troppo solitaria e che io volevo un matrimonio e della compagnia. Dio però fu molto insistente che mi voleva e non aveva intenzione di cambiare idea. Dopo alcune settimane di seria riflessione, mi accorsi che mi teneva in serbo e stava per esaudire le mie speranze e i miei desideri più di qualunque altro. Decisi allora di diventare Sacerdote del S. Cuore.

Lavorai con il gruppo della Dehon House ancora per un anno ed ebbi il tempo per preparami ad essere accettato Postulante nella casa di formazione di Dublino alla fine dell'anno. Quando infine venni a Dublino fu una grande sfida, di fronte ad una nuova città e a un nuovo paese. All'inizio non fu facile ma poi feci una gran numero di amici nel mio nuovo college. Ebbi modo di crescere gradualmente nel cammino formativo, adattandomi alla Vita religiosa. Il resto, come si dice, è storia.

Eccomi adesso ancora a Dublino, più saggio di sei anni (qualcuno non è d'accordo), dopo due anni di filosofia, un anno di Noviziato a Bruxelles e ora al mio terzo e ultimo anno di teologia, sempre vivendo la vita in pienezza. Naturalmente ho avuto l'occasione di riflettere su quanto Dio ha lavorato nella mia vita e su come lavora tramite le persone e le circostanze.

L'esperienza fondamentale di Dio mi è venuta lavorando con i giovani, lavoro che mi piacerà sempre. Vivendo la mia gioventù, mi accorgo che è meraviglioso vedere il mondo ai tuoi piedi e che puoi andare dove vuoi e fare ciò che vuoi. È il tempo in cui puoi danzare con Dio e ricevere l'abbondanza di vita che egli offre a ciascuno di noi. I Sacerdoti del S. Cuore mi hanno dato tutto questo e continuano a donarmelo. Ho visitato dei posti bellissimi e ho incontrato persone squisite. Degli SCJ come André Perroux, Heiner Wilmer e il nostro attuale Superiore Generale sono per me dei grandi modelli nella Congregazione. Essi si dedicano al loro lavoro e sono uomini di Dio che invitano altri a seguire Cristo perché lo presentano in modo tanto attraente. Mi piace la sfida di seguire Cristo, la chiamata radicale e l'impegno; tutto ti porta vita.

Penso che non potrei vivere senza tutto questo.



 
 

Conheça um SCJ

29 janeiro 2000

David Marsden BH

Nasceu: 1/11/1973
Professou: 04/10/1997

O motivo de ser dehoniano hoje deve-se ao Centro para a Juventude de Ceshire, também chamada Casa Dehon. Foi meu primeiro contato coma Congregação num retiro organizado para estudantes quando eu tinha 15 anos. Aquela semana foi fantástica e teve muita influência na minha vida.

Passei a frequentar o centro mensalmente, nas tardes de Emaús, que eram uma boa oportunidade de encontrar pessoas e de refletir sobre Deus na minha vida

O passo seguinte foi o trabalho que arranjei no próprio Centro, aos dezoito anos. Passei a integrar a equipe de leigos que trabalha junto com os dehonianos da casa na organização dos retiros e encontros. Minha alegria de poder cooperar naquilo que tanto tinha me ajudado era imensa. Eu podia então retribuir a outros minha experiência destes últimos anos.

O primeiro ano naquela casa foi o mais feliz da minha vida. Não me preocupava com outra coisa. Testemunhei coisas maravilhosas, via jovens de 14 a 18 anos recuperando a fé e o amor de Deus. O calor autêntico e os vínculos comunitários que nasciam ali acompanhavam todos os que passavam ali. Acho que nunca mais vou perceber a graça de Deus agindo de modo tão visível quanto na vida daqueles estudantes. Esta era a experiência semanal daquela ano. Todos ali, dehonianos e leigos, partilhavam desta alegria de ver o poder de Deus agindo nas pessoas.

Foi um ano maravilhoso.

No fim do primeiro ano pedi para ficar mais uma ano e então me veio a idéia de ser dehoniano. Eu estava meio dividido, pois tinha planos de casar e ter uma companheira, para enfrentar a solidão. Deus insistiu em seu chamado e acabei decidindo pela vida religiosa, depois de algumas semanas de reflexão.

Fiquei trabalhando durante aquele ano na Casa Dehon sabendo que ao fim iria fazer o postulantado em Dublin. A entrada na casa de formação em Dublin foi um desafio pois tudo era novo para mim: a casa, a cidade, o tipo de vida. Acabei adaptando-me ao processo de formação para a vida religiosa.

Agora encontro-me ainda aqui em Dublin, seis anos mais sábio, suponho, embora alguns não acreditem, depois de 2 anos Filosofia, um de noviciado, em Bruxelas, e três de Teologia. Naturalmente durante todo este tempo refleti sobre como Deus tem agido em minha vida e nas circunstâncias.

Minha experiência de Deus passa pelo trabalho com os jovens, coisa de que gosto muito. Sinto-me vivendo minha juventude, é um período maravilhoso, parece que tenho o mundo a meus pés. Parece-me poder dançar com Deus e navegar num mar de graças. A Congregação me proporcionou tudo o que quero e me faz feliz. Conheci muitos lugares e pessoas, como o P. André Perroux, Heiner Wilmer, o Superior geral, que me serve de modelo. Eles dedicam-se ao seu trabalho e são homens de Deus que nos inspiram no seguimento de Cristo. Gosto do desafio de seguir a Cristo, do chamamento radical e do entusiasmo que proporciona. Já não posso mais viver sem isto.



 

Conheça um SCJ

29 de Enero del 2000


 
 

David Marsden BH

Nació: 01.11.1973
Primera profesión: 04.10.1997

Para decirlo con palabras sencillas, la razón por la que estoy ahora con los SCJ es con motivo de nuestro centro de retiros juveniles en Cheshire, Inglaterra. Allí fue donde todo comenzó para mí. Mi primer contacto con el centro fue cuando mi escuela organizó el pasar unos días allá cuando yo tenía 15 años. La semana que nosotros pasamos juntos en el Centro Dehon fue fantástica y corta, pero que hizo que yo conociera entonces cuánto impacto aquel lugar iba a tener en mi vida. Fue allí donde yo tuve el primer contacto con los Sacerdotes del Sagrado Corazón y me gustó lo que vi. Después de esa semana yo comencé a ir mensualmente con un grupo de amigos desde el colegio a Emaús por las tardes donde tuve grandes oportunidades para conocer nueva gente y reflexionar temas sobre Dios y la Vida. El recuerdo que tengo de esos encuentros es muy agradable.

El próximo significativo paso fue cuando conseguí un trabajo en la Casa Dehon cuando había terminado el colegio y tenía 18 años. Yo era el último miembro de un nuevo grupo laico expandido, un joven equipo que estaba trabajando junto con la comunidad SCJ ayudando a dirigir los retiros. No podía creer cuanta fortuna yo estaba teniendo al poder compartir el tipo de trabajo que me había dado tan gran impresión en mi vida. Yo podía ahora dar a otros jóvenes la experiencia de retiro que me había marcado tanto en mi vida desde hacía solamente unos pocos años antes.

Ese primer año en la Casa Dehon fue el más feliz de mi vida. Yo no tuve ninguna preocupación en el mundo. Fui testigo de extraordinarios eventos con gente joven entre 14-18 años realmente cuando venían a vivir su fe y a darse cuenta de cuánto y cómo Dios les ama. Él quería ser parte de sus vidas. La cálida y auténtica comunidad formada en grupos durante su estancia en el retiro estaba rebosante cuando ellos salieron para regresar a la familia y escuela. Yo no puedo creer que alguna vez viera la Gracia de Dios trabajando tan sencilla, clara y poderosamente, y en tan abundancia en las vidas de bastantes niños de la escuela. Esta fue mi experiencia semana tras semana y a través de ese primer año en que mi vida espiritual floreció. Los SCJ con los que trabajé y los otros miembros del equipo juvenil compartí la alegría de ver a muchas, muchas personas venir a conocer el amor de Dios y el poder, aún más la persona amable de Jesús. Nosotros tuvimos un gran año.

Fue al final de los doce meses cuando pregunté si podría estar otro año más y agradecí el que se me concediera el poder hacerlo. Fue durante ese tiempo cuando yo sentí la "llamada" para ser Sacerdote del Sagrado Corazón. Al principio, tengo que decir, que no estaba contento con la idea y pensamiento de ser soltero durante mi vida y que por tanto, quería casarme y compañía. Dios, sin embargo fue más insistente en que él me quería y no iba a cambiar su mente. Después de unas pocas semanas de serias reflexiones, yo me di cuenta que lo que estaba almacenando iba a completar mis esperanzas y deseos más de cien veces. Yo decidí que realmente quería ser un Sacerdote del Sagrado Corazón. Trabajé durante otro año en el equipo de la Casa Dehon continuando a tener el tiempo de mi vida conociendo que había sido aceptado para ser Postulante en la casa de formación en Dublín al final de ese año. Cuando yo finalmente llegué a Dublín ello fue un gran desafío, una nueva ciudad y nuevo país. No fue fácil al principio pero poco a poco hice grandes amigos en mi nuevo colegio. Yo crecí dentro de mi proceso de formación hasta ser aceptado a la Vida Religiosa. El resto, ellos dicen, es historia.

Aquí estoy ahora, aún en Dublín, 6 años más sabio que antes (alguno no estará de acuerdo), después de dos años de filosofía, uno de Noviciado en Bruselas y ahora en mi tercer y final año de teología y aún viviendo la vida plenamente. Naturalmente, he tenido la oportunidad para reflexionar en cómo Dios ha estado trabajando en mi vida y cómo el trabaja a través de la gente y las circunstancias.

La experiencia principal de Dios me ha venido a través del trabajo con la gente joven., ese es el trabajo que yo siempre amaré. Aún viviendo mi juventud, siento ello como un tiempo fantástico para sentir como el mundo está a tus pies, tu puedes ir donde quieras y hacer lo que quieras. Ello es un tiempo cuando tu puedes bailar con Dios y recibir la abundancia de la vida que El ofrece a cada uno de nosotros. Yo he visitado muchos lugares agradables y encontrado con estupendas personas como André Perroux SCJ, Heiner Wilmer y nuestro presente General, siendo buenos modelos en la Congregación. Ellos están dedicados a su trabajo y ellos son hombres de Dios que inspiran a otros a seguir a Cristo porque ellos lo hacen tan atractivo. Yo amo el desafío de seguir a Cristo, su llamada radical y la emoción que ello trae a la vida. No creo que podría vivir sin ello.