Canada and America: Selections from Father Dehon's Diary
by P.J. McGuire (US)

 
 
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From Seattle to San Francisco

The 26th and 27th are two days for travel through the Rocky Mountains and the Sierra Nevada. The first day was like an Alpine journey: the valleys are wooded with oak, birch and pine, while the summits are bare and snow covered. 

We ride past Tacoma and Portland, two new cities with a great future; they are plotted out in rows along the shore and have excellent harbors on the Pacific. In thirty years Tacoma has grown from 300 residents to sixty or seventy thousand. It already has several beautiful buildings, among which is the church of St. Leo. The city offers a good view of Mt. Rainier, the Mont-Blanc of this region, which stands 4,428 meters high. It is an old volcano that still gives off (55) sulfuric fumes. 

By evening we are in Portland. The city is like an amphitheater, its skyline dominated by the beautiful white spires of the cathedral. Portland is often compared to San Francisco. It's already a big city of more than 200,000 people, with many excellent buildings and superb promenades.

After Portland, the mountains and the terrain change into thick vegetation. At the warm springs of Shasta we have the opportunity to take a drink of the mineral water. Traveling on a Pullman car can provide moments of comic relief: there was a heavy-set woman who tried to climb into the upper berth, but despite all the help from her husband, she didn't make it. 

Two priests in cassocks were traveling (56) with us, they made a good appearance and they sat down to talk with us. They told us that they were Anglican religious of the Order of St. John. They say mass and they take vows. These good men will come back to the Church one day. 

Now we are in the land of palm trees and pomegranates. Columa, along the Sacramento River, is called the city of roses and oranges. We arrive in San Francisco. In three days we've gone from a Scandinavian climate to the Riviera. 

San Francisco

I am staying with the Marists Fathers at the French church of Our Lady of Victories. The rector, Fr. Sollier, is a man of outstanding qualities, it's a pleasure to speak with him.

I met up with some of our former students from Lille: Fathers Grant, Sullivan and MacAulife.14 They came to see me and we made a foursome to tour their city that day and also for three more days when I came back from my trip to Los Angeles. Father Grant is pastor at Burlingame, a resort area near the city. Sullivan is secretary to the bishop. MacAulife is a country pastor in Pleasanton. 

This dazzlingly beautiful city is already rising out of the ruins of its destruction five years ago. Its population is about 500,000; in 1848, the year of the discovery of gold in California, there were only 500. Like all of California, the city was originally a Spanish and Mexican possession, but there aren't many Spanish here now. (58)15 The only remembrance of their presence here is in the names of the locations and cities: Sierra Nevada, Sacramento, San Francisco, Los Angeles, San Diego, etc., etc.

To transform the land on which a city as large as San Francisco is built, they had to level peaks and hilltops, fill in valleys and change the muddy bottom land of the bay side into firm land. They are still taking mounds of dirt down to the sea by powerful engines that are demolishing the hills. It still remains a hilly city and people watch in astonishment as the cable cars climb the steep slopes. What a contrast between the sudden rebirth of San Francisco and the lingering stupor of Messina!

(59) San Francisco is a Tower of Babel. Half the residents are foreigners: 50,000 German, 25,000 Irish, 6,000 French, in addition to Japanese, Chinese, Mexican, Filipino, Hawaiian, etc. Moreover, it's a major commercial center, doing over 300 million dollars in business each year. The moderate temperature remains fairly constant throughout the year, an average of 60 degrees in July and 48 in January.

The first day I was taken by automobile to a large park where palm trees, tropical pepper plants and green oaks were growing. I went all the way to the seminary in Menlo Park, which is a real country estate, and on to the parish in Burlingame where Father Grant showed us (60) his two churches.



 
IN CANADA E IN AMERICA: BRANI SCELTI DAL DIARIO DI P. DEHON

A cura di P.J. McGuire (US)


 

NOTES QUOTIDIENNES
Quaderno XXVI
1910

Da Seattle a San Francisco

Il 26 e il 27 sono due giorni di viaggio nelle Montagne Rocciose e la Sierra Nevada. Il primo giorno è un viaggio tutto alpestre. Le valli sono boscose, hanno delle querce, delle betulle, degli abeti: le cime sono spoglie e nevose.

Passiamo per Tacoma e Portland, due città nuove e di grande futuro, appollaiate sulle colline e con eccellenti porti sul Pacifico.

In 30 anni, Tacoma è salita da 300 a 60/70 mila abitanti. Ha già dei bei edifici e tra gli altri la chiesa di S. Leone. Da lì si scorge il Monte Rainier, il Monte Bianco di quella regione, che è alto 4.428 metri. È un antico vulcano, che emette ancora (55) vapori di zolfo.

Alla sera, sono a Portland. La città a forma di anfiteatro è dominata dalle belle guglie bianche della cattedrale. Portland può stare a confronto con San Francisco. È già una grande città di più di 200.000 abitanti. Ha begli edifici e delle passeggiate stupende.

Dopo Porland, le montagne e il paese cambiano d'aspetto. È la vegetazione meridionale. Passiamo per le sorgenti calde del Shasta, dove abbiamo tempo di bere un bicchiere d'acqua solforosa.

I vagoni pullman offrono a volte scene comiche, come quella di una grassa signora che cercava invano di salire sul letto superiore, nonostante l'aiuto del marito.

Due preti in talare viaggiavano con noi (56); avevano un aspetto bonario e sono venuti a chiacchierare con noi. Ci hanno detto di essere dei religiosi anglicani dell'ordine di S. Giovanni. Dicono la messa, emettono i voti. Queste brave persone ritorneranno un giorno in seno alla Chiesa.

Eccoci nel paese delle palme e dei melograni. Columa, sul Sacramento, è chiamata la città delle rose e degli aranci. Arriviamo a San Francisco. In tre giorni siamo passati dal clima della Norvegia a quello di Nizza.

San Francisco

Mi fermo dai Padri Maristi della chiesa francese di Notre-Dame-des-Victoires. Il Rettore, il P. Sollier, è un uomo colto col quale è bello chiacchierare.

Avevo dato appuntamento ai nostri ex-alunni di Lilla: i padri Grant, Sullivan e Mac Aulife. Sono venuti a vedermi e si sono fatti in quattro per farmi ammirare la loro città nella giornata del 28 e nei tre giorni che vi passerò dopo il mio ritorno dall'escursione a Los Angeles.

P. Grant è parroco a Burlingame, quartiere di villeggiatura vicino alla città. Sullivan è segretario al vescovado. Mac Aulife è parroco in campagna, a Pleasanton.

La città, tutta radiosa, si è già ripresa dalle rovine della grande distruzione di cinque anni fa. Conta circa 500.000 abitanti. Nel 1848, anno della scoperta dell'oro in California, aveva solo 500 abitanti.

Come tutta la California, è stata possedimento degli Spagnoli e Messicani, ma gli Spagnoli vi sono restati poco. (58) Le loro uniche tracce resteranno nei nomi dei luoghi e delle città: la Sierra Nevada, il Sacramento, San Francisco, Los Angeles, San Diego, ecc. ecc.

Per ottenere il terreno occupato da San Francisco, città così grande, hanno dovuto livellare delle alture e abbassare delle colline, colmare delle valli e trasformare in terra ferma i bassifondi fangosi delle rive della baia. Si stanno ancora facendo scendere verso il mare dei monticelli di terra, dissolvendoli con getti d'acqua di grandi pompe. La città rimane montuosa e si rimane meravigliati al vedere le funicolari che scalano questi pendii.

Che contrasto tra il rinnovamento subito da San Francisco e la lenta trasformazione di Messina! (59). San Francisco è una Babele. La metà degli abitanti sono stranieri. Si contano ben 50.000 Tedeschi, 25.000 Irlandesi, 6.000 Francesi. Ci sono anche dei Giapponesi, dei Cinesi, dei Messicani, dei Filippini, dei Kanaka, ecc.

Si aggiunga che il commercio è enorme, 300 milioni di dollari l'anno, e una clima delizioso e abbastanza costante: la media di 16° in luglio e 10° in gennaio.

Il primo giorno, ho visitato in auto l'immenso parco, dove crescono le palme, le piante tropicali del pepe e le querce verdi. Sono andato fino al seminario de Menlo Park, un vero castello di campagna e fino alla parrocchia di Burlingame dove P. Grant ci ha mostrato (60) le sue due chiese.


 Canadá y Estados Unidos: Selecciones del Diario del Padre Dehonpor P.J. McGuire (US)

De Seattle a San Francisco

El 26 y 27 son dos días de viaje a través de las Montañas Rocosas y el Sierra Nevada. El primer día parecía un viaje Alpino: los valles son boscosos con robles, abedules y pinos, mientras que las cimas están desnudas y cubiertas de nieve.

Nuestro viaje pasa por Tacoma y Portland, dos nuevas ciudades con un gran futuro; están trazadas a lo largo de la rivera y tienen excelentes puertos en el Pacífico. En treinta años, Tacoma ha crecido de 300 residentes a seis o siete mil. Ya tiene varios hermosos edificios, entre los cuales se encuentra la iglesia de San León. La ciudad ofrece una buena vista de Mt. Rainier, el Mont-Blanc de esta región, que tiene 4,428 metros de altura. Es un viejo volcán que aún expele (55) humo sulfúrico.

Al atardecer estamos en Portland. La ciudad es como un anfiteatro, su horizonte está dominado por la hermosa aguja blanca de la catedral. Portland es comparada frecuentemente a San Francisco. Ya es una gran ciudad de más de 200,000 habitantes, como muchos edificios excelentes y soberbios paseos.
 

Después de Portland, las montañas y el terreno cambian en una densa vegetación. En el cálido manantial de Shasta tuvimos la oportunidad de tomar un trago de agua mineral. Viajar en un carro Pullman   puede proveer momentos de relajamiento cómico: había una señora gorda y pesada que trataba de trepar a la cama, pero a pesar de la ayuda de su marido, no pudo hacerlo.

Dos padre en sotana estaban viajando (56) con nosotros, hicieron una buena aparición y se sentaron a hablar con nosotros. Nos dijeron que eran religiosos Anglicanos de la Orden de San Juan. Dicen misa y toman votos. Estos buenos hombres volverán a la Iglesia algún día.

Ahora estamos en la tierra de las palmeras y las granadas. Columa, a lo largo del Río Sacramento, es llamada la ciudad de las rosas y las naranjas. Llegamos a San Francisco. En tres días hemos ido desde el clima escandinavo hacia la Riviera.

San Francisco

Estoy alojado con los Padres Maristas en la iglesia francesas de Nuestras Señora de las Victorias. El rector, el P. Sollier, es un hombre de sobresalientes cualidades. Es un placer hablar con él.

Me encontré con algunos de nuestros antiguos estudiantes de Lille: los Padres Grant, Sullivan y MacAulife. Vinieron a verme e hicimos un plan para visitar su ciudad ese día y también para tres días más cuando volviese de mi viaje a Los Ángeles. El Padre Grant es pastor en Burlingame, un área de descanso cerca de la ciudad. Sullivan es secretario del obispo. MacAulife es un pastor de campo en Pleasanton.

Esta ciudad deslumbrantemente hermosa ya está levantándose de las ruinas de su destrucción de hace cinco años atrás. Su población es cercana a 500.000; en 1848, el año del descubrimiento de oro en California, sólo habían 500 personas. Como todo en California, la ciudad fue originalmente una posesión Española y Mexicana, pero no hay muchos españoles aquí ahora. (58)15 El único recuerdo de su presencia aquí está en el nombre de lugares y ciudades: Sierra Nevada, Sacramento, San Francisco, Los Ángeles, San Diego, etc., etc.

Para transformar la tierra en la que una ciudad tan grande como San Francisco está construida, tuvieron que igualar picos y cimas de colinas, rellenar en valles y cambiar el interior lodoso del lado de la bahía en tierra firme. Aún están desplazando montículos de suciedad mediante poderosas máquinas como los carros de cable para subir las abruptas pendientes. ¡Vaya contraste entre el renacimiento sureño de y el lento estupor de Messina!

(59) San Francisco es una Torre de Babel. La mitad de los residentes son extranjeros: 50.000 Alemanes, 25.000 Irlandeses, 6.000 Franceses, además de los Japoneses, Chinos, Mexicanos, Filipinos, Hawaianos, etc. Además, es un gran centro comercial, haciendo más de 300 millones de dólares en negocios cada año. La temperatura moderada permanece constante durante todo el año, un promedio de 60 grados en Julio y 48 en Enero.

El primer día fui en automóvil a un gran parque donde los árboles de palmeras, las plantas de pimiento tropical y los verdes robles estaban creciendo. Fui por todo el camino al seminario en Menlo Park, que es un verdadero campo de casas, y a la parroquia en Burlingame donde el Padre Grant nos mostró (60) sus dos iglesias.