Noi Congregazione

20 Capitolo Generale
Dehoniani
14.05 - 6.06.1997

Il discorso del Generale della apertura

Saluti,

Siate i benvenuti sulla homepage per il XX Capitolo Generale SCJ. Speriamo, nelle prossime settimane, di comunicarvi con tempestività ogni informazione sui lavori del Capitolo, non appena ci vengono fornite dai nostri giornalisti inglese e italiano.

Purtroppo, a causa del grande lavoro che richiede il Capitolo, non sarà possibile tradurre questi notiziari in altre lingue. In compenso costituiremo un forum di "delegati", per cui i membri del Capitolo potranno inviare le loro informazioni nelle varie lingue, secondo lo spazio disponibile nel server. In questo modo potremo fornire informazioni a un maggiore numero di persone.

Incoraggiamo i Dehoniani, che hanno accesso alla nostra homepage, a condividere queste informazioni con i confratelli della loro Provincia o Regione. Cosi pure diamo il benvenuto a tutti i visitatori di questa nostra homepage e che non fanno parte della Famiglia Dehoniana.

Saranno molto apprezzati i vostri commenti a questa nostra iniziativa, specialmente da parte dei Dehoniani. Per adesso, prevediamo di mantenere questa homepage fino alla settimana successiva dopo la chiusura del Capitolo Generale. La creazione e la messa a punto di questa homepage, soprattutto in tre lingue, non é semplice. Tuttavia, se questa iniziativa avrà successo, l'amministrazione generale valuterà la possibilità di utilizzare il "world wide web" come il mezzo modero di trasmettere un maggior numero di informazioni al maggior numero possibile di Dehoniani.

Come si darà inizio ai lavori del Capitolo Generale, chiediamo a tutti i confratelli Dehoniani di pregare secondo questa intenzione, per questo momento così importante nella vita della Congregazione, considerato il tema particolare che verrà trattato: "Un Progetto Globale a servizio della Missione", sintetizzato in questo nostro slogan: "Noi Congregazione".

p. Virginio D. Bressanelli, scj
Superiore Generale

XX CAPITOLO GENERALE
Discorso di apertura del Superiore Generale

Cari confratelli e amici,

Con questa sessione diamo inizio al XX Capitolo Generale della Congregazione.
Vi accolgo con un fraterno benvenuto e vi ringrazio della vostra presenza e della disponibilità a prestare un prezioso servizio alla Congregazione.

Abbiamo tutti una qualche conoscenza di ciò che è un Capitolo Generale e quali sono i suoi compiti. Oltre ad avere tutti sentito parlarne, alcuni di voi hanno anche esperienza di partecipazione in altri Capitoli.
Permettetemi tuttavia di richiamare la vostra attenzione su alcuni aspetti dell'evento che stiamo per iniziare: la natura cioè, il compito, il contesto e lo spirito di un Capitolo, così da favorirvi un maggiore coinvolgimento e impegno di tutti e assicurare una sua buona riuscita.

Natura di un Capitolo

Il Capitolo Generale è una struttura di Governo. Costituisce l'«autorità suprema» della Congregazione, esercitata «in modo straordinario e collegiale» (Cost. 128).
Non deve, però, essere visto come un semplice strumento giuridico. Esso ha una prospettiva teologica in corrispondenza con la natura stessa della Congregazione, che è un'opera di Dio, una realtà evangelica ed ecclesiale, segnata da un carisma suscitato dallo Spirito in ordine alla vita, santità e missione della Chiesa.

Come tale, vorrei delineare nel Capitolo tre caratteristiche, che devono guidare noi Capitolari e servire da parametri ai nostri lavori:

Compito del Capitolo

Il Capitolo Generale è, pertanto, un evento ecclesiale che avviene sotto la conduzione dello Spirito, originando una particolare esperienza di Congregazione. Il suo compito principale è quello di essere al servizio dell'intera Congregazione in ciò che le è di più specifico e caro: il carisma.
La vitalità di un Istituto è legata al suo carisma specifico, che comporta sempre una carica di genuina novità nella vita spirituale della Chiesa e di particolare intraprendenza apostolica (cf. MR 12). Esso costituisce per tutta la Chiesa un dono, e per noi un'eredità che va «vissuta, custodita, approfondita e costantemente sviluppata» (cf. MR 11).
E' compito primario del Capitolo difendere un tale patrimonio (cf. CIC, cann. 631 e 578), promovendo quel rinnovamento spirituale ed organizzativo che qualifica, specifica e dà senso alla Congregazione nella Chiesa e nel mondo di oggi.

Questi due aspetti - rinnovamento spirituale e organizzazione - sono al centro dell'attuazione di Padre Dehon nella celebrazione dei suoi ultimi Capitoli Generali, quelli del 1908 e del 1919. Nel Capitolo del 1919, Padre Dehon diceva, infatti: «questo sarà, con tutta probabilità, l'ultimo Capitolo che io terrò; vorrei lasciare la Congregazione ben organizzata e piena di fervore». L'organizzazione riguarda soprattutto le opere, le strutture di governo e quelle comunitarie; il fervore riguarda lo spirito proprio, centrato sul Cuore di Gesù, sull'amore e la riparazione, l'adorazione, la vita interiore, l'unione fraterna e lo zelo apostolico (cf. Archivio Generale 4-A-6).

Con questa stessa finalità intende muoversi il nostro XX Capitolo Generale, considerando tre grandi temi: lo Status Congregationis, il Progetto Globale al servizio della missione, l'elezione del nuovo Direttivo Generale per i prossimi 6 anni. Questo è anche l'ordine di trattazione previsto.

Contesto del Capitolo

Il presente Capitolo, il vigesimo della Congregazione, avviene in un contesto segnato da molte felici ricorrenze.

Un mese fa', il Santo Padre promulgava ufficialmente il decreto delle virtù eroiche e santità di vita di Padre Dehon. Celebriamo quest'anno il centenario della nostra missione nello Zaire. Ricorrono i 50 anni di presenza in Portogallo e in Mozambico e il 50º dell'erezione delle Province di Polonia, Spagna e Gran Bretagna-Irlanda. Sono tutti eventi di cui ringraziare il Signore e gioire fraternamente.

Ci sono però anche delle grosse preoccupazioni per l'attuale situazione dello Zaire e dell'Albania, dove nostri confratelli servono il Vangelo, accompagnando nella sofferenza e nella speranza le drammatiche vicende a cui sono sottoposti i rispettivi popoli. Il Capitolo vuole essere un momento di solidarietà fraterna con questi confratelli, con i loro popoli e la loro Chiesa.

Non possiamo dimenticare anche il contesto mondiale segnato da un cambio epocale e da certe realtà, positive e negative, che costituiscono una grande sfida per la missione della Chiesa e della Congregazione.
Per noi SCJ, data la dimensione sociale della nostra spiritualità, non può non interpellarci la cruda imposizione del neoliberalismo, soprattutto attraverso un'economia di mercato e di consumo, dove c'è sempre meno posto per i più poveri e i più deboli. Le molte nuove povertà, insieme ai nuovi areopaghi della missione, costituiscono serie sfide che interpellano la nostra capacità profetica.

Un altro elemento del contesto attuale, e più immediato, è la presenza tra noi di 8 membri di altre componenti della Famiglia Dehoniana, che ci accompagneranno durante la prima settimana del Capitolo. Nessuno di loro si trova qui a titolo individuale. Ognuno rappresenta una realtà consacrata o laicale numericamente e apostolicamente significativa di un Istituto, Provincia, Nazione o Continente.
A loro, rivolgo uno speciale benvenuto, con l'augurio che si sentano bene tra noi e che ci aiutino ad apprezzare questo particolare fenomeno dello Spirito, che fa' crescere il nostro carisma e spiritualità al di là delle frontiere della Congregazione.

Spirito del Capitolo

Partecipare a un Capitolo Generale diventa per ciascuno anche un'esperienza personale molto ricca.
Questa ricchezza però non dovrà chiudersi dentro di ognuno, ma irradiare fuori.

Dietro di ciascuno di noi ci sono 2300 confratelli, dei 35 paesi che qui rappresentiamo. Il nostro primo impegno verso di loro sia renderli partecipi di quanto il Capitolo vivrà, rifletterà e deciderà. Il Capitolo, infatti, è solo una tappa, benché importante, nella storia della Congregazione; è parte di un processo, la cui vita dovrà poi ripercuotersi nelle persone dell'Istituto, nelle nostre opere e nei nostri rapporti con la Chiesa e il mondo.
Ci guidino, quindi, un grande amore alla Congregazione e la profonda certezza della «bellezza della nostra vocazione». Questa è stata una profonda convinzione e forte insistenza di Padre Dehon, che ricorre spesso nella sua corrispondenza.

L'ampiezza di vedute, l'ottimismo cristiano e il coraggio di Padre Dehon ci stimolino e ci inspirino verso le mete che il Cuore di Gesù vuole per la Congregazione oggi.
Con il suo ecce ancilla e conseguente testimonianza di vita, Maria, modello di disponibilità a Dio e di impegno nella storia, ci faccia vedere fin dove può arrivare ciò che il Signore si attende da noi.

Con questo spirito, dichiaro aperto il XX Capitolo Generale della Congregazione e auguro a tutti un buon lavoro.