CONGREGAZIONE DEI SACERDOTI DEL S. CUORE DI GESU'
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Capitolo Generale Comunicato stampa n. 12, 1° giugno 1997

Dovrei parlarvi anzitutto dell'udienza che il Santo Padre ha concesso ai Capitolari e altri Confratelli SCJ. Ma i miei colleghi (!) dell'OSSERVATORE ROMANO mi hanno alleggerito la fatica dedicando all'udienza tre quarti di pagina del n. del 30-31 maggio. Non mi dite che non ricevete l'organo della Santa Sede. L'internazionalità è un grande patrimonio, magari ancora e sempre da costruire, ma suppone comunque un centro.

Il Capitolo ha approvato la Relazione Finanziaria. L'informazione va data per onorare il servizio dei revisori che hanno avuto parole di considerazione per la trasparenza dei rendiconti finanziari, la politica di investimento e la ristrutturazione di Roma I.

Vi farà piacere apprendere che il Comitato di revisione dei conti non è stato insensibile al dramma generalizzato della disoccupazione (con vero spirito dehoniano). Conviene investire presso organismi finanziari e quindi speculativi o studiare attività produttive che possano generare reddito e rispondere quindi ad altri obiettivi? Ci sono alcune esperienze dehoniane in questo settore (HI-BM-IM, tanto per nominarne alcune, dice il Comitato) e la prossima Amministrazione Generale dovrebbe studiare la questione, come raccomanda il Comitato. È una questione parallela a quella della Banca Etica, aggiungiamo noi, ma certo è che queste cose non si possono trattare solo con i buoni sentimenti. Richiedono competenza e probabilmente coinvolgimento a livello più ampio. Senza la pretesa di diventare una multinazionale. Altra questione aperta, (io non so se questo Capitolo indicherà criteri di soluzione che pure sono richiesti o si affiderà a un Comitato "ad hoc"), è la trasformazione del FAG in Fondo di Solidarietà. Quello che è certo è che noi (singoli o comunità, generale, provinciale, regionale, localeŠ), siamo sulla strada di Bonaventura (che costruì il grande convento sullo sperone di Assisi, lasciandosi così alle spalle le capanne di santa Maria degli Angeli), perché non abbiamo il carisma di Francesco. Ma donde è uscito fuori questo miracolo? Quando Dio vuol darci dei segni, ci dà ancora immagini dell'uomo uscito dalle sue mani. Sembra che nell'Antico Testamento fosse una verità indiscutibile questa: "Homo sine pecunia, imago mortis". Mi è stata riferita da persona che si è impegnata molto nell'apostolato sociale, il compianto P. Aurelio Boschini che tanti di voi penso hanno conosciuto. Io la riferenza biblica non sono riuscito a trovarla. Provateci voi. Non è tutta qui l'opera dei revisori ma il resto è questione di normativa, necessaria ma meno ispirante. D'ora in poi però la Commissione Economica Generale si chiami "Commissione Generale delle Finanze", come il Comitato l'ha ribattezzata.

Dovremmo ora riferirvi su alcune questioni riguardanti il governo. Giovedì pomeriggio (29 maggio), il Governo Generale in carica ha tenuto il suo ultimo Consiglio in sessione unica: la 278a del sessennio. Superiore Generale e Consiglieri sono stati tanto tempo in visita alle Provincie e Regioni, ma quando stavano a Roma... non riposavano. Non è stata una sessione "pro forma"; il Consiglio generale ha definito questioni di sua competenza riguardanti le Provincie dello Zaire, del Brasile del Sud, del Portogallo ecc... Penso di interpretare il sentimento di tutto l'Istituto con un bel grazie a questo Consiglio Generale. Io personalmente (permettete una licenza a questo cronista) ho vissuto questo momento con una certa commozione (sono italiano e per di più del sud!). Ma come non volgere un pensiero a Silvino Vicente Kunz? Maturo per il premio, ho detto in altra occasione, ma a noi è mancato. P. Antonio De Sousa Braga è stato chiamato dallo Spirito al servizio della Chiesa che è nelle Azzorre. Ma ci è mancato lo stesso. Il Superiore Generale, mentre ha ringraziato il Consiglio uscente, ha ricordato anche quelli che avevano lasciato il vuoto. Aveva già detto in altra circostanza che il Buon Dio aveva agito con lui come con Abramo, quando gli chiese Isacco, (le parole sono mie, ma penso di non tradire il suo pensiero). Alle apparenze, lui, italo argentino, temprato alle sfide di tante situazioni n cui il richiamo alla fede era l'ultima spiaggia, si è commosso un po' di meno. Ma...."noblesse oblige", almeno in certi momenti. E andiamo avanti. Ma sarebbe imperdonabile se trascurassi di notare che il Consigliere vicario, P. Adriano Borst, ha ringraziato a nome del Consiglio uscente il Superiore Generale per averli fatti sentire pienamente partecipi e corresponsabili delle "gioie e le speranze, le tristezze e le angosce" della Congregazione.

Come dovrà essere il Governo Generale dell'Istituto e quali i suoi rapporti con i governi provinciali? Si riafferma il principio di sussidiarietà ma si invoca anche una certa maggiore assunzione di responsabilità (e quindi di autorevolezza) del "consorzio" di governi di regioni geografiche. Forse l'espressione è un po' oscura ma, per il momento, non è molto chiara neanche a noi. Abbiate pazienza perché abbiamo eletto il Generale ma del governo si sta ancora discutendo. C'è una cosa certa ed è che nel prossimo sessennio il Superiore Generale potrà contare sulla collaborazione di 6 (dico sei) consiglieri anziché 4 (quattro). Sentite le voci che giungevano dalla periferia, il Segretario generale, P. Joseph Claude Siebenaler, (puntuale e preciso come sempre nella sua competenza in materia giuridica), dietro mandato del Consiglio Generale ha spianato la strada. È stato chiesto alla Congregazione dei Religiosi ecc., ed è stato ottenuto, che "in deroga" alla Costituzione 130a questo Capitolo, (e quindi "pro hac vice"), potesse stabilire il numero dei consiglieri occorrenti per questo sessennio. La deroga vale per questo Capitolo perché l'iter per la modifica della Costituzione (qualora si volesse) avrà poi tempi lunghi. E il Capitolo ha deciso: "Volete avere sei consiglieri per questo sessennio"?. I membri sono sempre 78: 55 sì, 15 no, 8 astenuti. Nella preghiera di apertura dei lavori c'era stata tutta una accorata invocazione allo Spirito santo. Ci dobbiamo fidare.

E ne abbiamo le prove. Nessuna pretesa di creare opinione (nessuno dei Capitolari leggerà queste note prima dell'elezione dei Consiglieri generali) ma possiamo cogliere qualche segno premonitore? Nell'elezione del Superiore Generale è risultata una scheda bianca, e si capisce. Un voto è stato attribuito a un capitolare dell'area dell'Europa del Nord e uno a un capitolare dell'area dell'America del Nord. Chi avrebbe voluto essere una voce stonata nel coro di consensi a P. Bressanelli?. Quei voti, a nostro modo di vedere, non sono voci di dissenso ma soltanto un tassello portato al mosaico del Progetto Globale. Le Provincie dell'Europa del Nord non hanno bisogno di strutturare insieme, e con molta sapienza e saggezza, tutto un percorso di presenza dehoniana che, nella memoria storica di un passato, non lasci privo del carisma dehoniano tutto un mondo che ha bisogno di riannodare i suoi rapporti con Cristo, obiettivo della nuova evangelizzazione? E le tre Provincie dell'Europa del Nord non hanno avviato un processo di più stretta collaborazione, rispettosa delle ricchezze della rispettive identità, per tenere viva la presenza dehoniana in un mondo che tanto risente della politica neo-liberista? La US è entrata nel mondo del cinema e la CA è stata in grado di costituire una Compagnia di Assicurazioni per 61 Congregazioni religiose! Si potrà tentare di assicurare un avvenire alla presenza del carisma dehoniano!

Saverio Di Paola