CONGREGAZIONE DEI SACERDOTI DEL S. CUORE DI GESU'
Via Casale s. Pio V, 20165 Roma

Comunicato stampa 16 maggio 1997

ORA ET Š.LABORA!
Ubi ordo deficit, caritas non sufficit

Il Capitolo si rimbocca le maniche e, sotto la moderazione di Giovanni Pross, inizia il suo lungo iter operativo.

"In primo luogo, la Congregazione ha bisogno di fare il punto su se stessa. Si confronta con ciò che è e ciò che dovrebbe essere. Deve percepire con chiarezza la sua realtà, le sue possibilità, prospettive future, difficoltà e remore" (dal discorso del Superiore Generale per l'apertura del XX Capitolo Generale). Il Capitolo è, in primo luogo, un evento ecclesiale, ha detto nel suo discorso di apertura il Superore Generale. È stato inviato al Santo Padre, per la ricorrenza del suo compleanno il 18 c.m., il seguente telegramma I Sacerdoti del Sacro Cuore, riuniti in Roma XX Capitolo generale, esprimono filiali auguri fausta ricorrenza compleanno Vostra Santità. Lieti dichiarazione Virtù Eroiche p. Dehon, nostro fondatore et modello, rendono grazie a Dio Padre et a Vostra Santità. Desiderosi cooperare all'avvento Regno Cuore di Gesù nelle nazioni, implorano benedizione apostolica sui lavori del Capitolo e sulla Famiglia Dehoniana. - Virginio Bressanelli, Superiore Generale e Famiglia Dehoniana.

Ieri i capitolari si sono ritemprati nello Spirito. Oggi hanno preso in mano il "volumone" sullo stato della Congregazione. Quante pagine sono? Le inventano tutte: i vari capitoli vanno a sigle, ma con un po' di pazienza si trova che la relazione del Governo generale, tabelle statistiche comprese, arriva a 48 pagine. La relazione finanziaria ne occupa 24. Ma si sa che i "capitolari" ne hanno di più ed è del tutto normale. Non sembra normale invece il fatto che, in alcuni esemplari, compattati da persone di diversa cultura, la relazione finanziaria è stata messa al primo posto. Sarà una svista, o un timido tentativo di togliersi la maschera? Se è Parola di Dio anche quella dell'Antico Testamento, il Qoèlet, 10,19 (che chiamavano "Ecclesiaste") dichiara : "pecuniae obediunt omnia", (il denaro risponde ad ogni esigenza), ma già il Siracide,10,10 ( o Ecclesiasticus [liber]) ammoniva "nihil est iniquius quam amare pecuniam". Una cosa è certa: se riuscissimo a capirci chiaro in questo problema, ma in tutte le sue componenti, avremmo trovato la strada giusta per il regno di Dio. Ma dobbiamo percorrere ancora tanta strada con l'aiuto dello Spirito. L'argomento sarà sicuramente ripreso quano sarà presentata la Relazione Finanziaria. Ma intanto, a margine del n. 23 della Relazione Generale, dove è previsto un collaboratore "religioso" per l'Economo generale, viene posta l'interrogazione se questo non possa essere un laico. Il P. Generale risponde che questo va bene sul piano tecnico, ma non per l'esecuzione della politica economica dell'Istituto. E la risposta dovrebbe essere soppesata in tutta la sua valenza.

Il P. Generale, ha presentato il simbolo dell'Istituto.: il mondo in eclissi, illuminato dal Cuore di Cristo attraverso i cinque Continenti, ad opera degli SCJ. Lo avete sotto gli occhi e potete darne una interpretazione. La scelta è caduta, sui tanti simboli inviati, su questo che è di P. Quinto Regazzoni scj dell'Uruguay. Il Superiore Generale, avendo fatto col suo Consiglio (pensiamo), il lavoraccio di redigere tutte queste pagine non poteva sottoporsi (e sottoporre i capitolari) allo stress di rileggerle in aula. I capitolari sono stati invitati a prenderne visione personalmente.

In questa seduta sono stati presi in esame i numeri dal 1 al 66. Ve ne diamo i titoli principali:

A) il programma che il Governo Generale si era dato. Lo conoscete tutti dai primi mesi dell'attuale Ammistrazione Generale. Il P. Generale aveva ringraziato Dio per i collaboratori che gli aveva dato. Ma il Buon Dio si è impegnato a fare comprendere che chi guida la vita dell'Istituto è il suo Spirito e prima ha chiamato a sé Silvino Kunz, maturo per il premio, e poi ha chiamato Antonio Braga a servire la Chiesa che è nelle Azzorre. Ma ha provveduto anche alle sostituzioni; B) descrizione e valutazione del servizio alla Congregazione. Qui entrano il Direttivo Generale, la Curia Generale, Economia e ristrutturazione della Casa Roma I, le Commssioni Generali, il Centro Studi, l'Archivio generale, la Postulazione generale, presenza in India e progetto fallito in Lituania, le visite generali e dei Consiglieri, gli Incontri internazionali, lettere e contatti e azioni di governo; C) Mozioni e raccomandazioni del XIX Capitolo Generale. Tra queste particolare risalto avevano la mozione 2a per aprire un Centro Studi per la diffusione della Dottrina Sociale della Chiesa come opera della Congregazione. Conoscete l'iter che ha seguito questa proposta con le sollecitazioni fatte a tutti i livelli dalla Commissione Generale Giustizia e Pace. Più dei discorsi valgono i fatti e la Provincia Brasiliana Meridionale ha dato vita a symposium che hanno preso sul serio la proposta. Sembra sia l'unica risposta concreta e possibile. Auguri!

La mozione 4a con la quale si chiedeva ad ogni Provincia l'elaborazione, sperimentazione e verifica di un progetto apostolico inteso come coerente espressione della comune identità dehoniana ha trovato risposta anche nella proposta del Progetto globale di Congregazione, a nostro modo di vedere, anche se questo sembra nato da una "raccomandazione" relativa alla collaborazione internazionale.

La 3a sull'identità e il ruolo dei Fratelli è stata affrontata nella Conferenza Generale del 1944. La 5a riguarda la Famiglia Dehoniana e la Curia ha espresso un costante incoraggiamento per questo evento dello Spirito. È mancato il Raduno Internazionale previsto prima del Capitolo per 2 ragioni: l'indisponibilità della Casa di Roma I in ristrutturazione e la necessità di precisare meglio la realtà della Famiglia Dehoniana. La mozione 6a sulla cultura ha ricevuto dal Direttivo Generale incoraggiamento a Provincie, Regioni, comunità e persone. Più di questo non poteva fare. La 1a, organizzazione dei Capitoli Provinciali, è stata posta tra i problemi giuridici da discutere.

Sono stati invitati ad esporre una breve relazione il P. Postulatore, (P.Oliviero Girardi) e i Presidenti delle Commissioni Generali. Evidente la soddisfazione del P. Girardi (ma naturalmente non solo sua) per la dichiarazione dell'eroicità delle virtù e santità di vita del Fondatore. Il suo intervento avrebbe meritato un più ampio respiro ma la brevità è d'obbligo. Accenna brevemente alle altre due cause. Quella del P.Andrea Prévot, quella di P.Giovanni Garcia Mendez. La nostra Postulazione generale, dai tempi del P.Ceresoli, è stata richiesta di prendersi cura d'altre Cause appartenenti ad altri Istituti o Chiese locali. In tutto 6.

Sono quindi intervenuti i Presidenti della Commissione Spiritulità e Apostolato (P.Andrea Tessarolo), della Commissione Giustizia e Pace (P.Elio Dalla Zuanna), della Commissione per le Missioni (P.Andrew Ryder). Si lamenta generalmente un notevole scollamento tra le Commissioni Generali e le realtà provinciali corrispondenti: mancanza di informazioni e povertà di coinvolgimento. A questo proposito il P.Generale fa un'osservazione che merita di essere sottolineata. Non sarà che queste Commissioni soffrono del fatto che sono nominate dall'alto come organismi di struttura di governo? Non dovrebbero invece essere sollecitate (e quindi costituite anche nei suoi membri) da necessità sentite dalla base? Il P.Tessarolo ha esposto anche l'attività del Centro Studi che nel corso di questi 6 anni ha subito gravi perdite: il P:Vassena, il P.Bourgeois, il P.Manzoni. Attualmente il grave peso poggia su tre persone con compti diversi e complementari: P.Tessarolo. P.Perroux e P.Driedonkx che è un meraviglioso archivista. Ma ognuno vede quanto ci sia bisogna di rinforzare l'équipe e anche con forze più giovani. Di tutte le opere del Fondatore finora pubblicate sono a dispozione copie di volumi per chi dovesse ancora rifornire le biblioteche. Per l'Archivio generale, il discorso è quello di poterlo mettere a disposizione dell'Istituto. Fino a quando resta solo a Roma, non è di completa utilità. Questo richiede uno sforzo finanziario, in supporto a quello tecnico, (ad esempio, microfilm) che tuttavia si ha in animo di affrontare.

Presentazione delle Provincie, Regioni e Comunità

Nella giornata odierna si sono presentate le Provincie. Brasiliana Meridionale, Olandese, Canadese inglese, Statunitense, Flandrica e le Comunità Filippina e Malgascia. Tutti sappiamo che in tempi, più o meno recenti, il Superiore Generale ha fatto seguire alla visita alle Provincie, Regioni o Comunità Mssionarie una sua relazione per tutto l'Istituto oltre a quelle indirizzate ai diretti interessati. Siamo quindi abbastanza informati su queste realtà. Generalmente nelle relazioni, senza trionfalismi anche per chi gode di buona salute, si nota una carica di ottimismo a volte condito da saggio umorismo. È il caso della Provincia Olandese. Sapete che ad ogni Provincia, Regione o Comunità Missionaria è stato richiesto di presentare un "simbolo" o logo che ne esprimesse la realtà. Quasi tutti lo hanno fatto e in bella maniera. Si nota in quasi tutte le Provincie un grande anelito di ritorno alla valorizzazione della vita comunitaria e a un approfondimento della spiritualità dehoniana anche come orientamento pastorale. Il carisma funziona!

La Provincia Olandese, (il Provinciale, P.Van Langen), ha presentato un'anziana signora, con i figli ormai adulti e indipendenti (le varie fondazioni) e con un marito anziano e pensionato di cui si deve occupare, ma in una casa troppo grande. Fatene voi la lettura. Questa Provincia, nel suo Capitolo, si è orientata a non accettare nuovi aspiranti giovani. Naturalmente la decisione desta perplessità e fa sorgere interrogativi. La risposta del P.Provinciale è: se abbiamo vocazioni adulte, possiamo anche pensare di inserirle nella attuale realtà. Ma non possiamo scaricare sulle vocazioni giovani una situazione così pesante. Sarà bene inserirle in altre realtà: per esempio, nel Centro di Formazione Internazionale di Bruxelles, in attesa di tempi e stagioni migliori se lo Spirito le concederà

La Provincia Canadese inglese, (il Provinciale P.McKenna), si è ritrovata nell'immagine di Lazzaro resuscitato: Cristo ordina di liberarlo dalle bende per rimetterlo sul cammino della vita. La Provincia ha buona carica di fiducia per il suo avvenire. Una caratteristica della Provincia Canadese inglese sta nel fatto che ogni religioso ha una professionalità. Tutti vivono in comunità e si mantengono con i loro stipendi. Ma hanno anche costituito una Società di Assicurazioni per auto, proprietà e attività professionali per 61 Congregazioni Religiose in tutto il Canada. Ma il punto di forza, il Kairos del momento, oltre al rafforzamento della pastorale delle vocazioni, è una stretta collaborazione con le altre due Provincie del Nord America.

La Provincia Brasiliana Meridionale, (il Provinciale P.Klann Osnildo), ha presentato la sua realtà in una videocassetta di pochi minuti. Mappamondo, Bibbia e un bel lume sono il suo simbolo: aperta alla situazione locale e oltre le frontiere, si sente presente e fortemente impegnata in tutta la problematica che sollecita la Chiesa e la Vita Religiosa nel terriorio. Va da sé che l'impegno sociale, e ne abbiamo già accennato, mobilita energie e raccoglie simpatie.

La Provincia Statunitense, (il Provinciale P. Czyzynski John), ha voluto rappresentare nel suo simbolo le differenti etnie in mezzo alle quali svolge il suo ministero, tutto proteso verso il Sint Unum. Si sentono quasi in "rifondazione". Vogliamo far risaltare, in particolare, la volontà di procedere insieme, col massimo rispetto per la diversità delle situazioni, con le due provincie canadesi. È una bella disposizione di fraternità nell'umiltà

La Provincia Flandrica, (il Provinciale P.Grondelaers Marcel), non ha presentato un simbolo, ma ci conforta col fatto che, come si suol dire, non si piange addosso. Cosciente delle proprie difficoltà, come quasi tutte le Provincie dell'Europa del Nord, si sente sostenuta dalla volontà che si manifesta in quelle Provincie di affrontare insieme il grosso problema della secolarizzazione e laicizzazione. E intanto, come tutti ben sappiamo, non stanno con le mani in mano.

La Comunità Missionaria delle Filippine, (Il delegato P. Venturin Rino), ha anche lei il suo bel simbolo tricolore (ma la realtà è più complessa) ed è confortata dal fatto che è stata fortemente voluta dalla Congregazione, anche se si potrebbe dire che è nata dalla gran voglia della Provincia Indonesiana di non restare sola in Asia. Hanno aspettato cinque anni (come imposto dall'episcopato locale) prima di iniziare la pastorale vocazionale. Adesso si sono lanciati e nel giro di tre anni avranno la loro Casa a Manila. Adesso sono in 14, provenienti da 6 Provincie: PO (4), IN (3), AU (3), BM (2), BH (1), IS (1). Tra poco arriveranno altri due Indonsiani. Sono lanciatissimi, nonostante tutte le difficoltà dell'inizio per creare comunità con la vasta internazionalità: "Ci piace molto essere una comunità internazionale".

La Comunità Malgascia, (il delegato P. Pasquale Marinucci), è in cerca di paternità qualificata. Figli di due padri o madri (IM e LU), hanno anche fratelli malgasci. Vogliono sentirsi religiosi dehoniani in Madagascar e stop Il simbolo è una pentola su tre belle pietre. Se i sassi sono ben piantati, reggono bene la pentola e si può cuocere il riso. Ma la situazione attuale è fortemente fluttuante. Urge una chiara fisionomia giuridica.

Gruppi linguistici

Nel calendario dei lavori figurano questi gruppi linguistici che generalmente si svolgonoin una delle quattro sessioni giornaliere. Ne sono stati costituiti 8. Nella sessione odierna sono stati proposti all'esame questi due interrogativi: a. In quali aspetti il Consiglio Generale ha aiutato la Congregazione? b. Suggerimenti per migliorare il servizio della Congregazione. Vi daremo una sintesi delle risposte dei gruppi a questi quesiti nelle prossime edizioni.

P.Saverio Di Paola scj